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— 470 rares, parce qu on neglige de faire les éludes qu’un si grand art demande. - ( ne grande profondeur de science, une imagination abondante et facile, voila ce qui constitue le véritable organiste etc. etc.» Ed oh I pur troppo ancor noi non possiamo ormai non associarci ai lamenti del De Mom’igny, che quasi non è più concesso entrare in una chiesa senza che si abbia a restare offesi dalla ignoranza sfacciata di coloro che di organisti dannosi il nome comunemente. Né sono gl’infimi solamente, ma molli anche di quelli che han grido Ira la gente di buoni, ai «quali si sentono tulio di far cose da raccapricciarne. Lasciando, infatti, da banda la mancanza di unità, di logica deduzione, di condotta regolare nelle loro suonate passando sopra ancora all’abuso di stravaganti modulazioni al difetto di congrua risoluzione degli accordi, di osservanza delle leggi del ritmo e per fino di quelle della misura, non conviene pur troppo tenerli digiuni di ogni cognizione per fino della parte pratica dello islrumento, quando giù la tastiera con grandi velocissime scale diatoniche e cromatiche, di cui nella stragrande velocità neppure una nota ti giunge netta ali orecchio? affaticare lo islrumento con note velocemente ribattute, in specie nei bassi e negli accompagnamenti, dimodoché mentre ne viene come suol dirsi volgarmente V asma allo islrumento slesso, par che anche a chi ascolla venga a mancare il fiato nella strozza per la pena? prodigare gli arpeggi negli accompagnamenti, e praticarli anche nella ottava profondissima col corredo di pesanti registri, quali sarebbero le bombarde o i claroni, ovvero non sapere equilibrare convenientemente i registri stessi ed accompagnare, a modo di esempio, un flauto o la angelica con le trombe basse od altre simile sorte L. F. CaSAMOKATA. di registro? (•). (1) Un riscontro della poca perizia, di cui generalmente sono infetti i più Ira i nostri suonatori di organo, si ha dal vedere come abbiano disimparato a far buon uso dei pedali. I pedali infatti, questa terza mano «lei suonatore e questa base in un tempo del maestoso edilizio armonico dello islromcnlo, non si I sentono per lo più impiegare Ira noi che a colpi pcr riempimento degli accordi, o per marcare il riimo | alla melodia. Ora se gli organisti voglion persuadersi (piai fonte ricchissima di belli cfielli musicali si asconde i nella pedaliera, non hanno che a gettar gli occhi sopra i corali di G. 8. Bach (/. S. Jìach’s Choral-Vorspiele gir die Orycl mil cincìn and zwey Kltwieren unti l’edal: Leipzig, bey llreitkopf und /tarivi)’, cd in quelle brevi, ma succosissime composizioni, che ora sono fughette, ora ricercaci, ora contrappunti sopra melodie del canto fermo, scritte per lo più in Ire righi, di cui I’ inferiore è consacralo alla parie dei pedali, vedrebbero come quest’ultima sia interessante. Questo bel modo di pedaleggiare vive sempre, almeno in parte, in Germania; ma si c estinto pur troppo tra noi, tantoché i nostri costruttori, cedendo alla quasiché comune ignoranza in materia, si son dati a costruire pei- lo più ripiegala in sesta la ottava profonda della pedaliera dei loro organi, contentandosi di salir poi cromaticamente fino alla sesia della seconda oliava. Cerio che, dietro questo sistema, offre la pedaliera dei suoni che posson sei-viro di base per qualunque accordo, ma ad ognuno si fa patente (pianto ne resti menomala c ristretta la possibilità di far uso dei pedali nella esecuzione di un soggetto, di un calilo qualunque; in specie, nei tuoni delti volgarmente cromatici. CENNI SUL R. ISTITUTO MUSICALE DI LUCCI. bisogni sempre crescenti dell’umana i avviene di vedere un raffinamento nei prodotti famiglia, a misura che questa avanza ^^f^nella via dell’incivilimento, hanno fatto yj^Ainutar faccia nel corso di più lustri I^Q^aiiche alla nostra penisola. Il perchè così fisici come intellettuali, una maggior libertà di commercio, che è tanta sorgente di ricchezza, una terra sempre fertile in ragion del travaglio, una multiplicité di civili istituzioni, una comunanza di affetti, c mille c mille beneficj che hanno in gran parte appagato il collant desiderio della pubblica prosperità. Questi bisogni ben facevano nuovi mezzi alti a dove sarebbero stati c la ignoranza non ovunque sentire la necessità di soddisfarli; c presto per ogni resi paghi, se talora le passioni avessero eclissala la luce della verità. 11 tempoÌ5 più che la nuda ragione, poteva solo a tutti mostrare, con la prova de’ fatti la sentila utilità dei miglioramenti che lentamente andavano in(rodueendosi in Italia. Anche Lucca ebbe difetto un tempo di utili ^istituzioni; e se non fu la prima città volta ad introdurle, tra le ultime non fu pcr certo ad apprezzarne gli estesi e vantaggiosi risullamcnli. Il buon volere fu quivi generale; c lo spirilo pubblico venne mirabilmente secondato da quell’umanissimo Carlo Lodovico, Principe di ogni lodevole disciplina proleggilorc e istitutore. Dopo avere reso compiuto, come polcvasi il meglio, l’insegnamento scientifico, cd operalo per lo suo ordinamento, volle stabilite le scuole primarie in ogni comunità, e praticalo il metodo con buon successo adoperalo dagli Aporli, dai Lambruschini e da altri valenti in prò della infanzia c della fanciullezza. Dopo tulio ciò, per dir solo di quanto è allenente alla pubblica istruzione e passando di ogni altra sua beneficenza, volse il pensiero all’ammacsllamento musicale, Era stata in Lucca cd era aperta ancora una scuola a spese del comune, nella quale unicamente si dava quell insegnamento bisognevole a formare dei giovani inslruili nel canto pel servigio della Chiesa. L’n ammaestramento così fatto troppo era limitato perchè potesse sopperire ai bisogni molteplici c varj della presente, società. E. col proposito di raggiungere questo line, volle, qnell’ollimo Principe si aprisse un Regio Istituto, dove ogni maniera d’insegnamento musicale fosse, compartito. Ed eccolo aperto e provveduto di cattedre, di scuole, di professori c di maestri. E nostro intendimento far nolo all Italia come venga data questa istruzione; chi la diriga; chi vi cooperi; e quali siano i frulli che per essa sonasi ottenuti nel corso di pochi anni. La istruzione musicale in Lucca, non parlando ora di quella che intende, a formare suonatori di ogni strumento, si compie in olio anni, cd è divisa in primaria c secondaria. La primaria è data in Ire anni. Nel primo vengono insegnati gli elementi col metodo reciproco, ed il primo solfeggio. Nel secondo studiasi il secondo solfeggio ed il pianoforte di prima classe. Nel terzo il bel canto c il pianoforte in seconda classe. La secondaria è data nei cinque anni successivi. Nel primo insegnasi l’armonia teoretica e 1 accompagnamento numerico. Nel secondo ripetasi quest accompagnamento e si fanno gli sludj di primo anno del contrappunto. Nel terzo gli studj di secondo anno del contrappunto. Nel (piarlo quei di terzo anno del contrappunto c del primo di composizione. Nel quinto studiasi la libera composizione. Insegnano le teorie elementari un maestro c dei ripetitori. Altro Smaestro è destinato al primo solfeggio, che comincia dai movimenti Semplici, passa ai composti, fa pronunciare le note col metodo dell uniclavio, cd assiste all’esercizio del meloplaslo. l’n maestro pel secondo solfeggio fa ripetere le note col metodo anzidetto, cd esercita i suoi alunni alla più corretta sillabazione. Un maestro di bel canto si occupa del far vocalizzare le note, degli cscrcizj c modulazione della voce, della sillabazione, del modo di pigliar fiato c di abbellire il canto de’ migliori adornamenti. Il maestro di pianoforte occupa gli alunni di primo anno nelle scale c negli altri elementari cscrcizj, cd è assistilo da un ripetitore. Nell’anno secondo passa ad esercitarli coi metodi più riputati. La parie scientifica di quest’arie bella c affidala a Ire professori, aggregati, per maggior lustro dell’arte stessa, ai professori della università, c che perciò pigliano titolo di professori del R. Liceo, con tulle le relative onorificenze: esempio, se non è a dirsi nuovo, unico però in Italia in questo tempo. Il professore di armonia cd accompagnamento numerico insegna la prima in un anno, in due il secondo; tenendo a scorta di sue lezioni metodi cd opere approvale. Il professore di contrappunto nell’anno primo tratta le principali specie del con.lrappunlo semplice a due, Ire, quattro e cinque parli; nel secondo anno della imitazione, del contrappunto doppio, triplo c quadruplo, del canone c di molli altri artilìzj; nel terzo della fuga. Il professore di composizione paria dell’accento musicale, della frase a confronto de’ diversi metri poetici, della periodologia, della natura della voce umana, del modo di comporre le arie, i duelli, i terzetti cd altri pezzi concertali, non che dell’uso dc’cori; della costruzione degli strumenti da arco; dà dei cenni acustici di quelli da fiato; (ralla dell’arte di usarli, dei loro effetti; e finalmente con pratiche esercitazioni guida gli alunni nella carriera della libera composizione. Non si ottiene di passare dagli sludj di un anno a quelli di un altro senza un previo esame subito felicemente. E verbale, c v icn dato dal direttore dell’istituto e dal maestro della scuola cui si vuol far passaggio, se trattasi d’insegnamento primario: è scritto c verbale, c vien dato da una commissione composta dei professori di composizione, contrappunto c armonia se trattasi della secondaria. Questi esami riguardanti 1 insegnamento scientifico si fanno in due giorni. Nel primo l’alunno risponde pcr scritto entro ore otto, con la continua vigilanza di un professore, a tre quesiti assegnatigli dalla sorte: nel secondo verbalmente ad altri tre quesiti estratti a sorte: cd ognuno dei professori può fare domande sulle risposte scritte che sono disigillate cd esaminale in questa seconda sessione. L’insegnamento di cui si (ratta è gratuito, e possono profittare eziandio gli stranieri. Il corso scolastico ha principio il 12 novembre e fine il 51 agosto dell’anno seguente. Dodici mancanze di presenza alle lezioni fanno perdere la qualità ed i vantaggi di scolare; qualità che non si ottiene che mediante un brevetto, pel (piale corrispondonsi scudi due lucchesi, che servono principalmente alla spesa de’ premj che conferisconsi annualmente in un pubblico esperimento ai più meritevoli. Percorse con profitto in otto anni di studj tutte le scuole surriferite, l’alunno putì far domanda pcr essere ammesso all’esame di matricola di maestro compositore. Danno quest’esame i professori anzidetli c due maestri del Ducato, eletti ogni volta che occorre dalla Direzione di pubblica istruzione. L’esaminando dee presentare un componimento strumentale, ed un vocale c strumentale che contenga un saggio nello stile fugato. La pluralità de’ voti decide dell’ammissione alla matricola. Ottenuta, il Direttore per la pubblica istruzione conferisco solennemente, in nome del Sovrano, al candidato il titolo di Maestro Compositore, mercè del quale è ammesso a liberamente esercitare la professione di maestro, ed a tenere aperta pubblica scuola di musica in tutto lo Stalo. Il Regio Istituto è dipendente dalla Direzione dei pubblici sludj come ogni altro ramo di pubblico insegnamento. Internamente viene regolato da un direttore che veglia alla disciplina delle scuole; stabilisce i giorni c le ore per le medesime, per gli esami, per gli escrcizj musicali; propone i premj ed altro dispone che ne autorizza un regolamento del li agosto 1842. Questa direzione interna dell’Istituto è meritamente affidata al celebre maestro Cav. Giovanni Pacini che è insieme professore di libera composizione c maestro direttore della IL Cappella. Insegna il contrappunto il signor Eugenio Galli, maestro di Camera e Cappella diS.A. lì. il Duca di Lucca, conosciuto specialmente per le sue fughe falle di pubblica ragione (1); cd inslruisce nell’armonia c nell’accompagnamento numerico l’altro maestro di quella Reale Cappella, il sig. Massimiliitfio Quilici. La musicale istruzione in Lucca di cui è stalo discorso fin qui, (1) Questo bravo giovane è Santucci, e passò poscia pcr non si limila a quella ma si estende inoltre allievo del Canonico volere di S. A. IL il Duca, sotto l’insegnamento del famoso Scehler, per cui egli possiede a perfezione la conoscenza della scuola italiana c tedesca. Egli ha comunicativa singolare, cd i suoi allievi in poco tempo giungono con facilità a conoscere le regole d’ogni artifizio canonico contrappuntistico.