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4G8 r-— la musica in Napoli, e in Roma verso la fine dello scorso secolo, e in gloria del quale, benché morto di fresca età, si conservano tuttora varie raccolte di poesie, produzioni dell’entusiasmo che ovunque eccitava quel sorprendente cantore. Se si presta fede agli autori contemporanei, Tarn! ri, Terpandro e Tirteo doveano contarsi per nulla. Le doti, che rendono ammirabile separatamente qualunque musico, si ritrovavano insieme in lui riunite. Possedeva per eccellenza tutti i caratteri, piemaravigliosamente a tutte le inflesgavasi stoni, affetti, lui nel muoveva invincibilmente tutti gli Il Rousseau, che fa menzione di suo dizionario, dice in prova della sua abilità, che epli saliva e discendeva in un fiato solo due piene ottave con un trillo continuo^ marcando lutti i prudi cromatici con tanta piustezza. di voce, benché send’accompapnamento, che se 1‘ orchestra suonava, all improvviso quella nota dove ei si trovava., fòsse bemolle o fosse diesis, si sentiva al momento una tale conformità d’accordo, che faceva stupir pii uditori. Non inferiore al suo merito era pure il favore del pubblico per esso lui. Alle volle nembi ai rose piovevano sulla sua carrozza, quando egli sortiva dopo aver cantato. A Firenze, dov era sfato chiamato, usci, per ben lungo tre miglia dalla citta numeroso stuolo di dame o.... i.. e di cavalieri a riceverlo, come potrebbe farsi nell’ingresso d’un principi’. Recitando in Londra una volta il personaggio di Zeffiro, ffli fu presentato all uscire da una maschera sconosciuta uno smeraldo di gran valore. Io ho veduto un suo ritratto in carta con all’intorno questo motto profanato in vece di epigrafe: (pii fedi mirabilia multa, e una medaglia eziandio, dove si vede da una banda la testa incoronata d’alloro, e dall’altra un cigno moribondo sulle rive del Meandro colla cetra d’Arione che discende dal cielp. Il secondo è stato il cavalier Don Carlo Bruschi. altrimenti detto Farinelli, nato in Napoli, dove apparò i primi elementi musicali sotto la direzione di Alessandro Scarlatti e di Nicolò Porpora. Questi insegnamenti fecero ben tosto sviluppare i portentosi suoi talenti pel canto. Ninno a tempi nostri ha sortito dalla natura corde più valenti e insiem più flessibili, nè maggior ampiezza di voce. Questa volava indistintamente per tutti i tuoni, per quanto fossero essi gravi, acuti e profondi. Una fantasia creatrice congiunta con una pieghevolezza d organi a tutta prova lo metteva in istato di poter inventar mille forme di canto sconosciute e peregrine. Colle doli naturali acconsentirono mirabilmente quelle dell’arte. Intuonazion perfettissima, che poteva servir di canone di Policleto nella sua professione, agilità incomparabile, destrezza inaudita ne’ trilli, sobrietà e vaghezza itegli ornamenti, ugual eccellenza nello si il leggero che nel patetico. sopra ogni cosa graduazione esattissima nel rinforzare e diminuire successivamente la voce, secondo 1 indole del sentimento: ecco le mirabili prerogative che gli vengono da tutti unanimemente accordate, e che poscia a quella sublime fortuna il condussero che non può ignorarsi da chicchessia. (Sarà continuato). GAZZETTIXO SEIffllffllE fil SILANO. — Il maestro Verdi, a cui è ora specialmente rivolta l’attenzione dell’Italia musicale, lunedì parli da Milano diretto per Roma, ove la nuova sua opera I Due Fotcari è impazientemente aspettata a quel teatro Argentina. — Il bravo pianista compositore Andrea Gambini venne chiamato a Bovi per battere oggi in quella cattedrale una nuova sua messa solenne a grande orchestra. — Golinelli si restituì a Bologna carico degli allori fra noi ottenuti. Quanto prima verranno pubblicate varie importanti sue composizioni per pianoforte. — L’egregio autore della tanto applaudita Ester d’Enyaddi, il giovane maestro Peri trovasi in Milano. — Giunse jeri l’altro tra noi il celebre Modani, reduce dal suo viaggio artistico in Inghilterra. Domani ci parte per Firenze. — Amsterdam. Banal, lo spirito del fuoco è il titolo di un’opera del giovane compositore olandese Antonio Berlin, capo d’orchestra a quel teatro; essa venne non ha guari rappresentata con molto successo. — - Berlino. L’apertura del teatro italiano ebbe luogo coll’opera II Tempiario del maestro Nicolaj, eseguita dalle signore Schieroni-Nulli e Carolina Remorini e dai signori Borioni, Mitrovich e Ramonda. E musica e cantanti incontrarono il generale aggradimento. — Bologna. Domenica 22 settembre si eseguì nella chiosa di S. Maria della Misericordia una messa del macstro Vincenzo Tabellini. in occasione della festa di S. Nicola da Tolentino. Gl intelligenti giudicarono degno di lode questo nuovo lavoro del giovane compositore. — Cremona. La Hfaria di Rohan piacque. Vi ebbero applausi la signora Barili cd i signori Bellini e Valli. — Dresda. 14 settembre. Presentemente non v’ha niente di nuovo in fatto di musica. Le opere nuove che si daranno sono: Don Pasquale, di Donizctti, La part du Diable, d’Auber, Bianca e Gualtiero, di Lvoff, poi Lai putrella d" Orleans, di Hovcn. — Firenze. Lieto incontro ebbe la Linda di Chamounix al ’Teatro Nuovo, eseguita dalle signore Gazzaniga e Faustina Piombanti, e dai signori Panconi, Rinaldini, Salando e Raffaeli!. — Francoporte. 16 settembre. Jeri I’ altro ammirammo il celebre Sczepanovvski, il Paganini della chitarra, che ha già ottenuto a Parigi c a Londra il più lieto accoglimento. - Giunse or ora tra noi il pianista Leopoldo Mayer, il quale ha l’intenzione di dare dei concerti. Egli è reduce da Londra, ove ne diede trentacinque. — Londra. Il giornale musicale creato a Londra sotto il titolo The flfaestro, ha già finito la sua comparsa. A mala pena egli ha vissuto due mesi. — Luce*. La Fidanzata Corsa di Pacini ha qui avuto un esito felicissimo. La musica venne assai encomiata, e gli esecutori, la signora De Giuli, ed i signori Roppa, De Bassini e Cimino, l’eseguirono egregiamente. — Napoli. Teatro éVuoro. Lo Zio Battista, nuova musica del maestro Fortunato Rayentroph, con la Vigliardi, Testa, Pappone, Fioravanti, Vita, ecc. - La musica per tre sere di seguito c stata in qualche pezzo applaudita, e segnatamente al duetto del tenore e soprano nel primo atto, e a quello di Fioravanti e Pappone nel terzo. Del buono ve n’ha senza dubbio, ma a dirla schiettamente, sembra che gran parte di buono rimane soffocala da una smania instancabile di parer dotto, che ha forse ingombra la mente del compositore. Egli con questo nuovo lavoro ha confermala l’opinione di conoscer l’arte sì, ma non ancora i veri mezzi di piacere. Forse a questi badando mi poco più, vi avrebbe messa minor fatica. e ne avrebbe più splendido successo ottenuto. - Dell’esecuzione non vi è a far elogi in generale; massimamente che Pappone, perno del melodramma, parca che non islesse di buon genio al posto suo. — Parigi.Teatro dell’Opéra-Coinique.La Sainte Cécile, ometti comica in tre atti parole dei signori A ocelot e De Goinberousse, musica del sig. Montfort. — Carlo Vanloo non era che un giovane artista ignorato; la liberalità d’un gran signore, del marchese di Gèvres, gli somministrò i mezzi di fare un viaggio in Italia, ove è venuto a studiare i grandi maestri. Il marchese ha presagito nel giovane Carlo un bel talento. Questi ritornò dall’Italia con un po’di celebrità e colla speranza d’essere felice; prima del suo viaggio egli scopri in una chiesa una giovane ed avvenente novizia, e ne fu preso da violente amore. 1 lineamenti della giovane fanciulla gli servirono di modello per dipingere una santa Cecilia, che dicasi essere il suo capolavoro. Carlo accorre presso il suo protettore, lo ringrazia del suo viaggio riuscito così glorioso, de’ suoi successi sì onorevolmente conseguiti. Ma ohimè! egli riconosce nella moglie del marchese la giovane novizia che non aveva potuto dimenticare un solo istante! Ma è fatta. Carlo non ha più che un partito a prendere, quello della fuga. Uomo d’onore, egli non vuole disturbare il riposo di colui che lo ha sì nobilmente protetto e comprometterne la moglie. Ma al momento di esiliarsi, viene a sapere che un certo dissoluto, il duca di Fronsac, è in traccia della marchcsina ed ha giurato di sedurla. Carlo resterà per salvare quella ch’egli ama dai lacci della seduzione, egli resterà per impedire a Fronsac di compire il suo abbominevole progetto. Qui succede fra il gran signore e l’artista una gara di destrezza e di astuzie; Fronsac è pervenuto ad inehbriarc il marchese, che una contessa d’Esparbelle si è impegnata di sedurre. Ma gli sforzi di Fronsac sono vani. Carlo è sempre là; egli si presenta dappertutto, ad ogni ora, in ogni luogo per sventare i disegni di lui. Finalmente il duca crede possedere la sua preda. Ma Vanloo e ancora là. Era una disperazione. Fronsac è in procinto d’essere sorpreso dal marchese stesso. Carlo fa uno schizzo del galante e ne fa dono al marito, che allora apre gli occhi. De Fronsac, cosi scoperto, si dà vinto; Carlo trovasi troppo felice d’aver pagalo in siffatta maniera il suo debito di riconoscenza al suo benefattore, e ne è ricompensato dalle espressioni di gratitudine e d’amistà fraterna di elli l’onora la donna ch’egli ha tanto amato. - Tale è il nuovo libretto; vi regna uno stile di commedia in generale di buon andamento; vi si trovano motti spiritosi, narrazioni condotte con gusto ed abilità; c malgrado qualche lungaggine, malgrado un po’ di freddezza, questo dramma ha generalmente piaciuto, grazie a delle scene tessute con talento cd abbastanza ben riuscite, soprattutto nel terzo atto. - La musica del signor Monfort è in generale un po’ fredda. comune e sovente sfornita d’intenzioni; non pertanto (’ouverture è stata sentita con piacere. Il motivo principale di questo pezzo ricomparve in un duetto e in un sestetto che sono stati applauditi. Il finale del primo atto, un duetto fra Mocker e la Thillon, una graziosa siciliana cantata da Mocker cd una grand’aria cantata dalla Thillon, hanno avuto gli onori della serata. - Grignon, Mocker e Moreau-Sainti sostennero le parli loro con talento e hanno fatto generalmente piacere. La Thillon è stata più che mai graziosa come cantante, e merita i più grandi elogi. (Berne et Gazette des Théâtres) — Richard en Palestine doveva comparire all’Opera il 2 corrente. - Si sta pure studiando la Hfarie Stuard per lo stesso teatro. — La riapertura del Teatro Italiano non si farà coll’Otello, ma bensì colla Linda di Chamounix. - Il signor Hugo rifiuta di lasciar rappresentare la Lucrezia Borgia. Il signor Hugo si mantiene, è vero, nel suo diritto, ma i dilettanti del Teatro Italiano mal soffriranno ch’egli sia così crudele. - Si pensa però che la faccenda si accomoderà. — Trattasi dell’erezione di un terzo teatro lirico, la cui direzione sarebbe, dicesi, affidata al sig. Morin, il quale tiene la classe dell’opera comica al Consevatorio. — Venne testé divisata e già si sta preparando una interessantissima solennità musicale. Il L° novembre, giorno d’Ognissanti. la società degli artistes-musiciens darà la sera al teatro dell’Op^ra un concerto, nel quale il famoso oratorio d’Haydn, La Creazione, che non si è inteso in Francia dopo la memorabile giornata di gennaio (1800), sarà eseguito da cinquecento musicanti e dai primi artisti de’nostri teatri, sotto la direzione del signor Habeneck. — Il sig. Giorgio Kastner è or ora giunto a Parigi per dirigere le prove di una grand’opera vocale ed islrumentalc di somma importanza. L’esecuzione ne sarà affidata al fiore degli artisti. Dicesi che questa solennità musicale avrà luogo al cominciamento dell’inverno. Il carattere del soggetto, lo stile brillante c colorilo della composizione, la ricchezza d una ben accurata esecuzione. lutto contribuirà a renderne soddisfatto il pubblico. — - Roma. Al Teatro Argentina eseguirono lodevolmente l’Anna Balena, alla presenza del suo illustre autore di passaggio in questa città, le signore Barbieri-Vini e Frisoni ed i signori Ciaffei e Anconi. — Tournât. Giorni sono è stato dato un grande festival d’armonia e di canto. Tournay, Lonze. Lessiues, Wazernines. Lille, Roubaix Bruges e Brusselles hanno ognuna pagato il loro tributo a questa solennità. L’armonia, Vintone di Brnssclles. ha prodotto un immenso effetto sotto l’abile direzione del sig. Isnel, soprattutto nel Départ des J/arins, ed in diverse fantasie composte dal signor Isnel. — Veruna. Benissimo la Linda di Donizelti, in cui si distinse la signora Fanny Salvini. — Vienna. 8 settembre. Anche nella nostra capitale si volle rendere gli onori funebri al secondo figlio di Mozart, che, comesi sa, morì ultimamente a Carslbad. Giovedì passato tutti gli artisti della cappella dell’imperatore, quelli de’nostri teatri lirici, ed i più distinti nostri dilettanti, in complesso ottocento persone, fecero celebrare nella chiesa di S. Agostino, parrocchia della casa imperiale, un ufficio per il riposo dell’anima del defunto, in occasione del quale si esegui il Requiem dell’illustre suo padre. La chiesa era decorata per questa solennità colla massima pompa. e I’ arcivescovo di Vienna ufficiava in persona, assistito dal suo capitolo e dal clero di 8- Agostino. Assai per tempo venne la chiesa riempita d’una scelta società, in cui si distinguevano tutte le autorità municipali di Vienna, le celebrità della nobiltà e delle scienze, delle lettere e delle arti, le quali, col loro intervento a questa cerimonia, sembravano protestare contro I’ indifferenza colla quale, or son cinquant’anni, si lasciò seppellire senza pompa e di notte F illustre autore del Requiem e del Don Giovanni, senza neppure collocare una semplice pietra od una croce che indicasse il luogo ove erano deposti gli avanzi mortali di uno dei più bei genj musicali che abbiano mai esistito. ALTRE COSE — Meycrbeer, che si trattenne lungo tempo a Dresda, è partito per Lipsia e quindi per Berlino. — Spontini e da Parigi arrivalo a Dresda per recarsi da colà a Berlino. — Il violinista Pruine trovasi ora a Lipsia da dove si recherà a Dessau e Berlino per darvi de’concerti. Da colà passando per Dresda e Praga si trasferirà a Vienna atlìne parimenti di darvi dei concerti. — Enrico lluminei. figlio del celebre compositore e pianista, che dimorò finora a Weimar, venne chiamato alla carica di direttore di musica al teatro dell’opera a Augsburg. — I fratelli Batta, ora di ritorno a Parigi, hanno dato undici concerti ai bagni de’ Pirenei che loro fruttarono 12000 franchi. — Francesco Liszt ha composto un Jfetodo completo pel pianoforte, con testo francese e tedesco, sotto il titolo Le Parnasse da pianiste. Questo metodo verrà alla luce in Slultganl. — Il distinto compositore C. Giorgio Lickl venne nominato membro onorario dell’Unione musicale a Ofen e l’esth. io— •— 2: ’■

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