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DI MILANO 32. DOMENICA. 4 4 Agosto 4 844. N ANNO III SOMMAR I O I. Francesco Ferraris. Gazzettino settimanale di Milano. - VI..Notizie. - VII. Altee cose. LF. SINFONIE III BEETHOVEN ci produzioni scritto sul dei campi, zare sotto il solo rapporto musicale le dov’essa è posta in opera. Si vuol biasimare Beethoven per avere suo programma: u Io canto la beatitudine ii le gioje innocenti degli abitanti delle campagne; riti pelo gli accenti degli abitatori delle foreste; aiuti miro il limpido sereno del cielo ed il ricco vestiSinfonia Pantorale, a Sinfonia Pastorale di Beethoven Le sinfonie di Beethoven. Sinfonia Pastorale. IL Intorno al nuovo Progetto di misurare i tempi musicali coi minuti. - HI. Alcune parole al Ragionamento sulla Musica e sulla Poesia del signor M. Rinnoc.ini. - IV. Alcuni cenni intorno al pianista O=~ — iôo

BAZZETTA MESICALE Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associali dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica musicale. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisco un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati gratis all’atto che si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Veggasi F avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno II, 1843. sembra una viva descrizione d’un ameno e ridente paesaggio ideato da Poussin e disegnalo da Michelangelo. In essa Beethoven ha voluto dipingere la calma della campagna c i costumi dolci c pacifici dei pastori; non di quelli che il sig. De Florian ci dipinge vestiti di rosso, di verde e. di nastri di mille colori; e neppure di quelli descritti da G. G. Rousseau, autore del Devin de village: ma quali realmente si rinvengono in natura. Egli intitola il suo primo pozzo: Dolci sensazioni, ispirate dall’aspetto d’un paesaggio ridente. 1 pastori cominciano a girare pei campi, colla loro andatura trascurata, colle loro pive che. si fanno sentire da hmgc c da vicino: mirabili frasi ti accarezzano deliziosamente, come la brezza imbalsamala del mattino; sciami di garruli uccelletti passano rumoreggianti al disopra della testa, e di tempo in tempo {’atmosfera sembra caricarsi di vapori, che condensandosi si trasformano in nubi, le quali vengono poi a nasconderci il sole; indi tutto ad un tratto si dileguano e lasciano cadere sui campi c sui boschi torrenti di abbagliante luce. Ecco ciò che mi sembra di vedere udendo questo pezzo; ed io sono d’avviso che la vaghezza di questa musica sia tale da produrre sopra molle altre persone un simile effetto. Più lungi la scena si trova alle sponde d’un ruscelletto. Qui tutto è contemplazione profonda. L’autore ha senza dubbio crealo questo maraviglioso adagio, coricalo sull’erba, cogli occhi rivolli al cielo, l’orecchio teso al susurrare del vento, affascinato da mille e mille incantevoli riflessi di suoni e di luce, riguardando cd ascoltando nello stesso tempo la limpida c fresca trasparenza dell’onde argentine del ruscello, che mollemente increspandosi vanno ad infrangersi con lieve mormorio contro l’arena della ripa; delizioso spettacolo! Le diverse melodie che s’intrecciano in tutti i sensi sono d’una soavità incomparabile; l’armonia, al contrario, contiene due o tre contrasti di suoni discordanti, che, malgrado la loro stranezza, formano il più felice contrasto coi dolci accordi dai quali sono preceduti. Tale è la doppia c tripla appoggiatura presentata nel grave, medio ed acuto dai vioLa musique, par des inflexions vives, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas• sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• timents propres a l’émouvoir. • J. J. Housssjv. loncelli. viole, violini, fagotti e clarinetti, sopra le note fa, la bemolle, do, intanto che i flauti, gli oboe, ed i corni tengono l’accordo di mi bemolle, sol, si bemolle. Questo singolare avvicinamento di sei note diatoniche ha luogo sopra un rinforzando, e richiama a meraviglia gli strepili del mare, dei monti e delle pianure, di cui parla Bernardin de Saint-Pierre, i (piali, trasportati dai venti da diversi punti dell’orizzonte, vengono ad urtarsi improvvisamente ne’,vani dei boschi, lottano per un istante insieme, mormorando si disperdono, e rendono cosi la calma ed il silenzio che loro succedono più soavi e più profondi. Prima di terminare, l’autore fa sentire il canto di tre uccelli. Questa idea strappa ad un gran numero d’amatori esclamazioni d’ammirazione e ad alcuni altri grida di sdegno contro Beethoven. Noi non dividiamo nè l’entusiasmo degli uni nè l’indignazione degli altri. A mio parere, la giustificazione del compositore non si trova in simile caso che nell’esito buono o cattivo del suo tentativo. Ora, il russiglielo non facendo sentire che suoni non apprezzabili o variabili, il suo canto non poteva essere imitato dagli slromenti a tuoni fissi in un diapason stabilito; mentre la quaglia cd il cucco, di cui il grido non forma che due note per 1 uno cd una sola per l’altra, note giuste e lisse, si possono per questo appunto esattamente e completamente imitare. Se trattasi di difendere il compositore dalla taccia di puerilità, per avere preteso di riprodurre il canto degli uccelli in ima scena dove tutte le voci calme del cielo, della terra e delle acque devono naturalmente trovar posto, è duopo giustificarlo egualmente, se in un uragano egli cerca d’imitare gli sforzi de’ venti, lo scroscio della saetta, il muggito degli armenti. Allorché trattasi di paesaggio, non vi ha maggiore puerilità a ritrarre una farfalla che a disegnare un fiore, ed il compositore a cui si lascia libera facoltà di descrivere dei luoghi selvaggi animandoli dei diversi rumori che la natura vi fa sentire, è perfettamente libero di scegliere quelli che possono maggiormente concorrere a completare il suo quadro. Gli antagonisti di questo sistema imitativo e descrittivo, d’un’applicazione però quanto feconda in bei risultati altrettanto difficili, non fanno riflessione che la buona musica descrittiva, oltre al merito della imitazione, racchiude ancora una grande potenza essenzialmente melodica, armonica, ritmica ed islrumentale. Di maniera che, supponendoli anche organizzati in maniera da non poter comprendere ed ammettere questo ramo dell’arte, rimangono però sempre liberi, per poca volontà che ci niellano, d’apprezli prono dell’associazione alla (lanetta e alla Musica è di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. 14 affrancata di porto lino ai confini della Monarchia Austriaca; il doppio per F associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso (’Ufficio della (lanetta in casa Ricordi. cont rada degli Omenoni N’.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. — Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto. ii mento della terra; descrivo i fenomeni distruttori h il disordine degli elementi; rendo grazie al Creatore h della loro breve durata, ere. a Ebbene! distruggano costoro il programma se loro dispiace, se li irrita, se li contraria, e tendano l’orecchio alla sinfonia come ad una musica senza un oggetto determinato. Se voi. dopo averla spogliata della sua raggiante aureola, non siete ancora commossi, rapili, trasportali dalla bellezza delle sue forme, dalla simpatica emozione della sua voce, dalla celeste armonia di tutti i suoi movimenti, non è punto a dubitare che non esiste in voi maggiore sensibilità per provare F effetto materiale della musica di quello che immaginazione cd intelligenza per comprenderne la ricca lingua ch’essa non parla che a’ suoi eletti. - Ma tiriamo innanzi. Il nostro paesista e’ introduce adesso nel mezzo d’una festosa riunione di contadini. Arriva il momento della danza; da principio si ride con moderazione; la piva fa sentire una frase allegra accompagnata da un fagotto che non sa fare che due note. Beethoven ha voluto senza dubbio caratterizzare con questo qualche buon vecchio conladino alemanno, montato su d’una botte, servendosi d’un cattivo e logoro istromenlo, dal (piale con grande slento fa uscire i due suoni principali del tono di fi, la dominante e la tonica. Ogni volta che l’oboe intuona il suo canto della piva, semplici1 e gajo, come una fanciulla vestita degli abili della festa, il vecchio fagotto viene a soffiare le sue due note; (piando la frase melodica viene a modulare, il fagotto tace, conta tranquillamente le sue pause finche il ritorno al tuono primiero gli permeila d’introdurre nuovamente il suo imperturbabile fa, do, fa. Ma la danza si anima, diventa strepitosa e folle; il ritmo cangia; un motivo grossolano a due tempi annuncia l’arrivo de’ montanari coi loro pesanti zoccoli; il primo pezzo a tre tempi ricomincia più animato di prima; tutti si confondono, si trascinano; i capelli delle donne ondeggiano, volano sulle loro spalle; i montanari hanno apportala la loro gioja strepitosa ed avvinazzata; si battono le mani, si grida, si corre, si precipita.... quando un colpo improvviso di tuono lontano getta lo spavento nel mezzo della danza campestre e mette in fuga i ballerini. Non v’ha cosa più difficile che di volere con parole riprodurre I immagine del pezzo che qui succede: quelli soltanto che l’hanno ascoltalo potranno comprendere a qual grado di potenza c di sublimità può giungere la musica pittoresca fra le mani d’un Beethoven. Mentre i bassi rumoreggiano sordamente, il fischio acuto degli ottavini ci annunzia una orribile tempesta vicina a scoppiare. L’uragano si avvicina e s’ingrandisce; un immenso tratto cromatico, che si parie dagli acuti deH istromcntazionc, trascorre e discende sino alle ultime profondila dell’orchestra, ivi si aggrappa ai bassi, li strascina con lui e rimonta fremente come il turbine che tutto rovescia c devasta sul suo passaggio. Allora i tromboni prorompono, il tuono dei timpani raddoppia di violenza, torrenti di pioggia si