Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/133

- 429 fi 7$^ 4W ©.®£ GAZZETTA MUSICALE ANNO III.-N. 31. |>I MILANO D0MEW1CA 4 A^sto lim1®- Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associali dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica musicale. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 20Ó0 pezzi di musica, dal (piale j possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a i N. 150 pagine, c questi vengono dati aratis all’alto che si paga l! associazione annua; la meta, per la associazione semestrale. Veggasi I’ avvertimento pubblicato nel! Foglio N. 50, anno II, 1S43. Za musique, par des inflexions vives,accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas■> sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets. • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen* timents propres à l’émouvoir.» J. J. Ilo USSEA V. Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta c alla Musica è di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. 14 affrancata di porto fino ai contini della Monarchia Austriaca: il doppio per l’associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Hicordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ilicordi. coni rada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. — Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porlo. SOMMARIO. I. Errata-Corrige. - II. La musica e la lingua. - j III. Cicalate ni Bartolomeo Montanello. IV. Breve RIVISTA BIBLIOGRAFICA. - V. ACCORDATURA DEI TIMPANI. - VI. Gazzettino settimanale di Milano. VII. Notizie. - Vili. Altri: cose. - IX. Nuove pubblicazioni MUSICALI. 1.RK1TA4OHIIIGI:. Nel foglio precedente di Domenica (N. 50) nel primo articolo sfuggirono non veduti i seguenti errori: Pag. 125. Colonna prima. Linea 55 a d’una verità chiara, patente cd intaccabile it. Leggasi invece:» d’una verità inattaccabile n. Pag. 124. Colonna seconda. Linea 21 e 22 n già da ìnoltc battute n Leggasi: >i da parecchie battute ti. Sù ÏÏH33ÎÙ B M m (Continuazione V. il N. Î9). © a. ritornando alla musica, direCi Ni* M$mo, senza altri preamboli, che q jf " I Blessa nacque certamente dopo

  • ’nrua i Perclæ è naturale

(^^^’gy’db^^^che Adamo dapprima parlasse. come viene indicato anche dal verso 49 C. II. della Genesi, in cui si dice aver egli imposto il nome a lutti gli animali terrestri e a tutti gli uccelli dell aria. Ma del paro è naturale che il canto precedesse di molto il verso ritmico, la di cui idea dovette essere suggerita dal ritmo musicale trovato puma. Su di ciò non abbiamo per verità certezza storica assoluta; ma possiamo argomentarlo appunto dal vedere, come abbiamo detto di sopra. che l uomo rozzo ed i ragazzi sono spesso da intimo impulso spinti a cantare. Ed è senza dubbio logico il credere naturale ed avvenuto sempre ciò, che sotto gli occhi nostri naturalmente avviene; siccome è logico il credere avvenuto prima ciò che è più facile e semplice, che non ciò che è difficile e complicato. Ed in quest’ordine procedendo si presenta appunto da prima un canto semplicissimo, in cui non si emette che un suono con sole vocali, quali sono le canzoni di alcuni popoli selvaggi, e quale è il canto dell" infanzia: da poi un canto ritmico distinto con sillabe insignificanti, e forse accompagnato da un qualche movimento di corpo che potrebbe essere riguardalo siccome il primordio della danza; e per ultimo. e siccome conseguenza di questo, il verso poetico, ossia quella disposizione delle parole che al ritmo musicale assomigliasi. Ma oltre che quest"ordine è il più logico. esso concorda pienamente con (pianto possiamo argomentare dalle.storie, dalle quali pare che il verso poetico non si trovasse se non medio tempo dopo il diluvio e la dispersione degli uomini sulla faccia della terra. Noi troviamo infatti attribuita ad Orfeo 1 invenzione del verso esametro, d (piale Orfeo sarebbe vissuto circa il 4300 avanti l’era volgare. epperò Ire secoli almeno dopo Mose. Cosi i versi più antichi che ci rimangono sono quelli d’Esiodo. il quale è di un buon secolo meno antico di Davidde. Quanto agli Ebrei, sebbene la poesia e la musica fossero presso di loro in grandissimo onore, e la maggior parte dei libri santi fossero, per avviso comune dei dotti, vera poesia, non si può asserire che questa avesse la forma rii mica; ma sembra piuttosto consistesse in solenni delti rinchiusi in brevi periodi, facili ad imprimersi nella memoria. Questo popolo separato per indole, costumi e religione dal resto delluman genere, si odiosissimo della legge, conservatore scrupoloso delle tradizioni. della storia e delle antiche usanze, fu forse il più stazionario in tutto che non aveva relazione diretta col divin culto: per modo che Davidde e Salomone dovettero ricorrere al re di Tiro e di Sidone per avere artefici onde costruire i loro palazzi ed il tempio; e gli stessi muratori, scarpelli™ e legnaiuoli impiegativi erano Tirii o proseliti; ossia Cananei. avanzo delle guerre. Il disegno del tempio era stato dato a Davidde per rivelazione divina (*). La quale considerazione aggiungendosi al non essersi rinvenuta alcuna forma ritmica nell ebraica poesia, sembra credibile, non vi si fosse introdotta giammai, ed avesse ritenuto la forma primitiva: e ne verrebbe tanto maggior probabilità all invenzione attribuita ad Orfeo, o per lo meno sarebbe confermato storicamente che il ritmo poetico, figlio del ritmo musicale, siasi trovato assai lungo tempo dopo. Nè osta il dire che sino dai primi tempi essendosi usato il canto per celebrare le glorie di Dio. il ritmo poeti) Vedi Paralipomeni Cap. XIV, vers. L Cap. XXII, vers. 2. c Gap. XXVIII, vers. 19. t tico dovesse seguila* molto da vicino d musicale, e tanto meno che dovessero nascere insieme, od (’.ssere questo generalo da quello. Non poteva precedere il ritmo poetico, f perchè il commi parlare non ne abluso| gna, e non poteva esserne suscitata Videa; se non dalla musica: non nascere insieme, ì e per la medesima ragione, e perchè l’operazione dell’ordinare le parole in versi! è di per sé difficile; e altronde poi noi proviamo anche oggidì che la musica ri t, mica non è inconciliabile colla prosa; e basta prolungare alcune sillabe e affret! farne alcune altre, perchè si adatti alla frase musicale senza guasto nel senso. E si noti per un di più che il verso greco come il ialino (specialmente l’esametro che probabilmente è il più antico) non si misura a sillabe ed accenti come quelli delle lingue moderne, ma a piedi, nei quali il numero delle sillabe può essere or più ora meno; il che verrebbe a seguito di quel prolungare e affrettare | delle medesime con cui si adatta la prosa alla musica D). Ai (piali argomenti vuoisi aggiungere per ultimo che, dall’essere venuto dalla musica alla poesia f ultimo suo compimento, che è barmonia del verso, questa con poetica ma verissima espressione fu poi sempre chiamata canto, anche quando i poeti non usarono più di cantare i loro versi, ma li tramandarono colla scrittura alla posterità senza punto curarsi di muì sica. Cosi Virgilio, il quale certo non cantava. incomincia coll Arma vii umepte catto: cosi Orazio ha: Te. calumi magni Jovis. et Deorum i A a ut inni. lib. 4.°, ode IX: e nella XX.

precipe lugubres

| CantiiH Melpomene. cui liquidata pater Tocem cititi, diluirà. dedit. Così Dante: O voi, (die. siete tu piccioletta barca. Desiderosi d’ascoltar. seguili Dietro almio legno ( Ite cantando varca. Cosi Borni. Ariosto, l’asso e mille altri; e cosi forse, nè altrimenti che nel verso ritmico, consisteva il cantare di Omero, e (1) Si contino a ragion d’esempio le sillabe (li questi due esametri che prendiamo a caso da Virgilio. Aos delubro Deum misi-ri, qtiibtis ultimus esse! lite dins, festa vclamus fronde per urbani. Alcun poco di (piesla latitudine rimase al verso italiano, il (piale può essere tronco, piano, e sdrucciolo.