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— 114 o o te; o GAZZETTA RISICALE DOMENICI 7 Luglio 1844. ANNO III. - N. 27 Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associali dodici pezzi di scella musica classica antica e moderna, destinali a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà.Antologia (-.lassici jitsrcAi.K. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. 2000 pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati arali* all’atto che si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale. Veggasi I’ avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno li, 4843. SOMMARIO» I. Al SIGNORI ASSOCIATI. - IL II. DE PROFVNDIS (li Mcreadante. - 111. Breve Notizia intorno all’Archivio musicale dell’I. IL Biblioteca di Vienna. - IV. Me- ’ sica e poesia. - V. Varietà’.- VI. Gazzettino settimanale di Milano. - VII. Notizie. - Vili. Altrecose. 1 Ai signori Associati I Colio scorso numero ebbe termine il corso del primo semestre 1844 di quej sta Gazzella. Per conseguenza quei Si1 gnori che si sono iscritti pel solo primo semestre vengono pregati a volet e, qualora! ne abbiano T intenzione, sospendere le loro associazioni al più tardi entro il corrente luglio. Non ricevendo T Editore nessun j avviso, riterrà che gli Associati al primo | semestre intendano rimanere iscritti anche! pel secondo. A e piace al tempo stesso far osservare a medesimi benevoli nostri Associati che I T Editore-Proprietario e la Redazione di I questa Gazzella Musicale nulla lasciano; d’intentato per sempre più rendersi degni J del favore, col quale i lettori si conipiaì cquero fino ad ora di retribuire il loro ì zelo. Gli stessi signori lettori si saranno • avveduti, speliamo^ che, in questi ultimi! giorni principalmente, il numero da’ collaboratori si accrebbe (Tassai, e possiamo! assicurarli che di parecchi altri e chiari scrittori potremo ben presto arricchire queste pagine. Anche il numero presente rinchiude un articolo di un nuovo collaboratore. Ne dispiace che la modestia dello scrittore ne costringa a non poter I jar palese il suo nome. che pure gode

  • già di chiara fama.

DS PROFU NO I.S 1>I MEREADARTE Napoli 9 Giugno 181L In uno di questi ultimi giorni abbiamo assistito ad una mattinata straordinaria, data al Conservatorio in onore di sua altezza il principe di Sclnvarzemberg. Ministro Austriaco, dal signor maestro Merendante. assistito da tutti gli allievi del ColDI MILANO La musique, par dei inflexion* vives,accentuée*, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas» lions, peint tour les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sen• tintent* propres à l’émouvoir. • J. J. flol SSEJC. legio. Poche persone soltanto, fra le.) quali il signor Ricordi di Milano, furono invitate a questa riunione musicale. Essa > fu breve, ma la scelta dei pezzi che vi si,l eseguirono non poteva essere migliore. Faceva parte del programma una Sinfonia, j assai apprezzabile per essere lavoro d un allievo del Conservatorio. Appellasi esso i Michele Tinto. Questo componimento re-; spira tutta f essenza ed il vigore d1 una i preziosa organizzazione musicale, dinota! studj coscienziosi, ed olire nel suo tutto un immenso risultato, qual si è quello di non troppo impallidire a fianco degli altri pezzi di Mercadante, istitutore del sullodalo allievo. Rimarcasi sovrallulto, oltre a parce-! chi brani eccellenti, un canto affidato al- i F oboe, e che ci sembra una felicissima imi- I fazione di quello sì ammirabilmente reso j dal clarinetto ueW’ouverlure del Ereyschùlz. Il Coro del Bravo Giustizia, giustizia! w tenne dietro a questa Sinfonia. Questo pezzo, già sino dal momento del suo; apparire dichiarato come uno de’più belli di Mercadante, risvegliò tutte le simpatie che si appigliano a certe composizioni, al-, lorquando ha gran tempo che non si sono riudite, e che odonsi eseguite con tutte, le condizioni che il loro merito reclama. Succedeva disgraziatamente un concerto > per flauto. 17 esecuzione fu bensì buona; le difficoltà più o meli nuove, di cui è | forza d uso tempestare questa specie di divertimenti, furono abilmente superate dal giovane allievo signor Scaramella; ma si tratta pur sempre d un flauto. Sono sempre punti coronati che hanno principio e non hanno mai fine, che ti giungono I come una Prefazióne o come un Nota, j Bene: e pur troppo ho la sventura di es- I sere forzato a persuadermi. che, non essendomi dato di più intendere i suoni di Tulou o di Dorus, preferisco decisamente; non sentire più alcun flauto fi). - A dare; il colpo di grazia a questo malaugurato i concerto sopraggiunse pressoché senza interruzione 1 ouverture del Reggente. Pro- I sentemente non possiamo accennare se non । della scienza rimarchevole di cui va ricco f istrumenlale, non conoscendo noi affatto» (I) Questo nostro nuovo collaboratore, che ragiona l| pur assai bene e descrive meglio, è francese, e di- ’ mora presentemente in Napoli. Siamo sicuri che se avesse una qualche voila visilato l’alta Italia, la sua restrizione ai due flautisti francesi avrebbe pollilo abbracciare anche qualche nome italiano. Ne basii citare quello di Rabbonì. La Red. J O Il prezzo dell’associazione alla G’oîzettae alla Musica è di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. l i affrancata di porto tino ai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per F associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Uflicio della Gazzetta in casa Ricordi, coni rada degli Ornenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Unici postali. — Le lettere, i gruppi, ce. vorranno essere mandati franchi di porlo. 1 opera alla quale è destinala ed a cui sembra doversi legare essenzialmente. Per sovrappiù ci sentiamo in oggi talmente dominali dall impressione delfultimo lavoro di Mercadante, il suo De Profundis, che avremmo timore, tenendo giudizio in questo momento di ambedue queste composizioni. di non poter difendere la nostra preferenza da una ernia prevenzione. Ed m fallo, quest ultimo pezzo non è inferiore all altro per copia di bellezze strumentali, mentre poi lo supera nell imponente prestigio d una idea religiosa, formulata dalla melodia la pili soave e dalT iocomparabile effetto delle voci. Questa melodia, alla quale preludia un Andante Maestoso attaccato dai Violoncelli, annunciasi e riproducesi mediante diverse modulazioni d1 orchestra: in mezzo ad un tremolo le voci gravi vanno bentosto ad accompagnare 1 agitato dai tenori ripreso. Tutto ciò è improntato di severità, d inquietudine, e d un colai sentire di sofferenza: non è troppo lungo:, anzi, diremmo, non abbastanza: però non desiderasi niente di più allora che da questa generale perturbazione viene a staccarsi silenziosamente la frase si pura e si bella dei violini sui cantini all unisono coi soprani. Sentite come è deliziosa, come e condona, dialogala dai bassi e dai tenori, sostenuta dall’orchestra, interrotta con giusto intendimento da certe vibrazioni di slromenti! Sentite come ella va ripiena d1 armonia e di trasporto per risolversi e finire! Non voglio adesso asserire d’aver: interamente compreso questo canto, ma | posso dire bensì che mi ha rapito!... Tutti j coloro che al pari di me 1 hanno ascoltato ad occhio fisso e ad orecchio immobile mi dicano pure che non è abbastanza religioso: io non voglio risponder motto: il ragionare può esser fallace là dove il cuore è soddisfatto. Questa frase per me è una cosa ideale*, dimentico le mal tradotte pa-! iole per unirmi all intenzione del maestro, il quale dopo un1 idea terribile mi fa trovare nell’espressione del suo pensiero la calma della preghiera, la voluttà della fiducia, e lutto il fervore duna speranza celeste. 17 impressione di questo pezzo, eseguito [ per la terza volta a Napoli, fu solenne per Ò lutti gli uditori: e si* ella fu diversamente py sentita, si è perchè riesce difficile calcolare a qual grado pure avrebbe potuto svi- foVN? lapparsi. (piando fosse stala interpretata ’"lA-N — —