Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1844.djvu/113

- 109 li 0=o © <A c lagrimcvolc. Si sono levate tutte le repliche cd alcuni pezzi non ncccssarj e forse del minor effetto; e fin qui non c’è male: ma la vera strage consiste nell’avcr levate intiere parti di personaggi, e pezzi distinti. Soccombe alla prepotenza del fato lutta la parte di Margherita per mancanza di una Regina che canti, e vi si sostuisce una semi-comparsa, la quale si cerca che dia motivo (almeno colla sua presenza) agii artisti di eseguire il Giuramento,cioè il finale dell’atto secondo, non che il finale dell’atto terzo, ambedue pezzi veramente colossali. Soggiace alla stessa sorte tutta la parte del Paggio, che viene rimpiazzata da un semplice Porta-lettere. In conseguenza di ciò manca la metà del tinaie primo; manca la sortita di Margherita, il duetto fra Margherita e Raul, un coretto ballabile, e lutto ciò in somma, ove dovrebbero aver parte questi due soggetti. - Dimisi giustamente il pubblico di tanto sanguinose mulilazioni; accusa poi che m questo spartito non v’ha alcun che di delicato; e qui ha torto, non riflettendo, esistere quanto desidera nelle sole pagine piegale. Levale ino ad uno spartito qualunque tutti i soprani; esso vi risulterà sicuramente di un solo colore, dunque monotono; loche tanto più emerge in questa circostanza ove I argomento stesso non addimanda che la sola tinta forte, vo’ dire insidie, duelli, guerra e strage. Lasciamo questa parte, c passiamo piuttosto alla seconda, stendendo un velo sull’operato. La esecuzione di ciò che rimase salvo è affidata agli uomini, i quali lutti sono eccellenti. Cosi il braschini (Raul) è la delizia del nostro pubblico. E come non esser tale, se possiamo calcolarlo uno dei più eccellenti tenori della giornata?... Buon metodo, voce inluonata, estesa, fresca, robusta c simpatica sono le doti principali del Fraschini. Il Balzar (Marcello: non è al di sotto nel coglier palme, a lui doppiamente dovute, in (filanto che non essendo la sua parte secondo il suo genere di canto, pure sa mettere in opera da vero artista tutti ì suoi mezzi fier conservarla di quell’entità, che l’autore si è Proposto di assegnarle. Il Selva (St. Bris) è un giovane di liete speranze, e viene meritamente applaudito. Egualmente degno di lode è l’altro basso Demi rotte le pari-li secondarie cd i cori soddisfano plausibilmente al disimpegno di un così difficile e complicalo spartito. Ma la Maray non ebbe, nè veramente si meritò la medesima fortuna dei suddetti; e qui sta il male più grosso, poiché delle due grandi parti soprane dello spartito, una, come dissi, è tolta: l’altra non si vuole dal pubblico tollerare. L’orchestra non può essere nè più numerosa, né meglio fornita di professori valenti, di cui è direttore il signor Nicolò Maccari Spada. Esso merita encomio sì per la direzione, come per la finita esecuzione della romanza obbligata alla sola viola. Il vestiario, macchinismo e scene dipinte dal bravo Venier, formano bel corredo al nostro spettacolo, che nell’insieme è veramente degno di una capitale. Conchiudasi. - Lo spettacolo piace, o no?... Eun problema non fier anco risolto. Il Teatro è frequentalo, il pubblico applaude e gusla sempre più la divina musica, ma soffre mal volentieri le mutilazioni e qualche personaggio. In somma tulio progredisce nell’enigma

Piacenza. 1G giugno 184-4. Voi mi chiedete un po’ tardi le nuove del nostro spettacolo; e per questo dovrò io fallire la vostra aspettativa? No, davvero. Eccovele, e più brevi ch’io saprò fier annojarvi il meno possibile. - Ebbimo a cantanti le signore Barili madre c figlia (soprafir). Bellini (tenore), Torre e De Lorenzi (bassi). Si eseguirono tre Opere: Giovanna prima di Napoli del maestro Coppola, nuova per queste scene; poi la Gemma di Fergg di Donizetti c la Norma di Bellini, che tulle c due vennero a visitarci per la quinta volta. - L’opera di Coppola e un lavoro accoralo, e non manca di belle ispirazioni, ma l’istrumcnlazione sembra alcun poco pesante. - Il duo nel primo atto fra soprano e tenore è un pezzo d’effetto immancabile: in particolare il primo tempo emerge per un elegante movimento d’orchestra improntato di novità, cd esprimente mollo a proposito la sorpresa di Giovanna, mista a contento e terrore nel riveder l’esule Enrico che un imprudente affetto a lei conduce. L’adagio è tessuto d’un canto patetico, c si chiude con una frase assai rimarchevole. La cabaletta, che dopo breve preludio succede, è espressiva e spontanea, e se l’accompagnamento non fosse tormentato dai tromboni e dalI’officlcide, panni sarebbe stato più consentaneo alla situazione sommamente drammatica di quo’due personaggi. - Il largo del finale primo è concepito con larghezza di stile, e la massa vocale è molto bene adoperata. - La seconda parte, che si stacca con un motivetto semplicissimo, è trattala con tanta accortezza c magistero, che (fuel inotivello progredendo si rinforza, s’ingrandisce, diventa ben presto un lavoro sodo e squisito, e con una cadenza artificiosamente ritardata da un bel movimento di bassi e ben congegnati accordi si chiude questo pezzo che cagiona una vera esplosione di contento c d’applausi. La stretta è impetuosa ed anche assordante. - Un adagio nel duetto dell’ullimo atto tra Ugo e Giovanna tal (piale lo vuole l’interessantissima e commovente situazione, racchiude una melodia affidata ai violini, semplice e spirante innocenza, che felicemente si combina col canto principale dove tutto l’effetto sta riposto nel colorito. Il nostro Jona ben lo comprese: seppe trasfonderlo alla sua squadra violinistica, e l’esecuzione riusciva meravigliosa, per modo che quel pezzo era atteso con impaziènza, ed ascoltalo sempre con grandissimo interesse. Nè qui soltanto la nostra orchestra moslravasi valente, ma in tutta quesl’opera ci fece sentire quell’accordo c quo’ chiaroscuri che non sì facilmente ottengonsi nei teatri della Penisola. La cabaletta del soprano nel finale dell’opera è bella, ma (nella prima frase soltanto) rii corda un po’ troppo il sommo concetto di Bellini • Qual [ cor tradisti». Non vi terrò parola delle altre due opere. Una sola ì volta intesi la Gemma, ed un’altra la Norma; ed oh!

  • quanto mutata da quella Norma che sentivamo, corrono

| già dicci anni, dalla cara Blasis Virginia rapita ahi! troppo )O presto alla nostra ammirazione. - La signora Barili, conserva tuttora una voce bastantemente chiara, sonora, e potente nel registro di lesta. Nell’opera di Coppola, la cui tessitura ben le si attaglia, compariva dessa una cantante distinta, ed il nostro pubblico la festeggiava ogni sera. Anche nelle altre opere fu trovala valentissima attrice e artista studiosa mai sempre d’indovinare le intenzioni dell’autore, nelle quali riusciva felicemente allorquando esse armonizzavano con i suoi mezzi vocali - La figlia Barili, giovinetta trilustre appena, esordiva nella Gemma vestendo le pai ti d’Ida, c nella.Torma quella di Adalgisa. Spiegava ella una vocetta di soprano, estesa, flessibile, ma non ancora formala. Noi attenderemo dunque dal tempo un maggiore sviluppo della sua voce, non che del suo talento, e saremo ben lieti se troveremo quanto pare promettere. Torre e De Lorenzi cantarono forte e. facevansi applaudire. - Bellini al comineiamento della campagna e per alcune rappresentazioni con sca e aggradevole, e meritamente era applaudito in alcuni brani della Giovanna, particolarmente nell’aria del secondo atto, semplice e graziosissima per cantilena e fattura; ma in seguito la sua voce si appannò, e si nella Gemma che nella Torma non più freschezza e spontaneità, ma stento e gridi. Questo giovanissimo artista dovrebbe persuadere a sè stesso che l’organo della voce è delicatissimo, e che una volta perdutone il timbro, è perduto per sempre. Io porto tutta la convinzione che adoperando la voce con (pie’ sforzi violenti, e volendo emettere dei sol, dei la e dei si bemolle sempre col registro di petto, e cacciandone,a danno, non già a rinforzo del concetto, anche dove il maestro non sognò mai di porne, non può non rovinare completamente que’ bei mezzi.de’ quali natura gli fu cortese non solo, ma anzi prodiga. Si ricordi il Bellini che in brevissimo volger di tempo abbiam vislo a sparire dalla scena molti e molli giovani artisti, i di cui nomi non voglio farmi a ripetere, trascinali all’abuso, c quindi all’estinzione de’ loro bei mezzi o da eccessiva sensibilità, o da poco studio, o da troppo malintesa smania di farsi applaudire. Noi non vorremmo vederlo collocalo in quel numero. Non è con i sol, con i la. e con i si forzati che si arriva ad essere acclamalo buon artista; sibbene valendosi di quell’estensione che la natura accordò, e con giudizio e con gusto: le quali prerogative non si acquistano che dopo uno studio lento c ragionato. La nostra banda civica nell-ultima sera dello spettacolo eseguì alcuni piccoli pezzi, combinati dal suo direttore sig. Luigi Martelli professor valentissimo di trombone nella nostra orchestra, con tanta intonazione cd accento da sorprendere. Questi bravi giovinetti meritano tutto l’incoraggiamento possibile, e molta lodedevesi al Martelli per il bel pensiero di fornire una banda alla nostra città, c per l’interessamento ch’egli si prende nell’esercitarla. Anche la sinfonia del Xabucco avrebbe ottenuta un’eguale brillante esecuzione, se rallegro non fosse stato preso troppo presto, e ((nasi direi con furore. Era impossibile che que’ giovinetti potessero sostenere senza vacillare una tanta foga. NOTIZIE — A>noveh. Le sorelle Milanollo trovansi ora in questa città e vi danno concerti al teatro, alla presenza di sempre all’oliato uditorio. — Berlino. Pare che il Gatto calzato abbia trovalo una forte opposizione alla corte; la principessa di Prussia non l’ha trovalo punto di suo gusto. Si tratta di mettere in scena il Faust di Goethe, con musica di Radziwil. — ■ Breslavia. Il pianista.Michel Angelo Russo diede un concerto il primo corrente con molto successo. — B a uss elles. Il Barbiere fu generalmente ben accolto.-Nella Torma è ammirabile la sig.a Julien. - La signora Rouvroy ha sostenuto con mollo intendimento la parie di Adalgisa. - Labordc, che trovatasi indisposto, ebbe d’uopo deH indulgcnza dell’uditorio. - Zelgcr è un Oroveso eccellente; ei cantò egregiamente questa parte, dopo esser già stalo applaudito nell’aria della Calunnia. — Caen. Si formò testé un’associazione musicale a Cacn; quest’associazione, alla quale sono invitati gli amatori di tre dipartimenti, il Calvados, la Manica e l’Orne, si propone un doppio intento. Soccorrere i poveri e propagare il gusto della musica. Un gran festival sarà dato alternativamente ogni anno nel capoluogo dipartimentale. Il primo avrà luogo a Caco all’epoca delle corse, e si comporrà di due concerti, in cui si faranno sentire Barroilhet c parecchi altri artisti distinti di Parigi. 11 prodotto di questi concerti è destinato ai poveri. — Lione. Liszt è atteso in questa città. Si dispone ogni cosa a degnamente ricevere il più grande di lutti i pianisti. — Il pianista Lacombe. lasciando Besanzone, si è diretto a Lione, ove diede già un concerto fra i più vivi applausi. — Londra. Leggesi nella France Musicale. - Si assicura che l’imperatore di Russia, dopo aver sentito Lablache al teatro della regina, andò a complimentarlo calorosamente, c che offerse sì a lui che alla Grisi uno splendido contratto per il teatro italiano di Pietroburgo. — Ad una rappresentazione del capodopera di Bellini I Puritani, Fornasari c Lablache hanno lottato di potenza vocale nel bel duetto Suoni la tromba, che ha eletrizzalo l’uditorio. Un critico dice facetamente che si figurava d’assistere ad una lotta fier la supremazia fra la badia di Vestminstcr e la chiesa di s. Paolo. — Norimberga. Il direttore, del teatro ha potuto avere i seguenti cantanti dell’Opera italiana in Berlino, fier alcune rappresentazioni al suo teatro: signora Ranzi,. sig. Ferrari-Stella, sig. Pallrinieri, sig. Fanzini, ed il | ’ sig. Grandi. — NTova-Yoiik. 25 Aprile. Scrivesi da colà: - Domani o domani l’altro avrà luogo la riapertura del Teatro- Italiano, i di cui primi successi furono troppo felici perchè non si possa ritenere che le dodici rappresentazioni a cui si limitò la nuova compagnia non abbiano ad attirare il pubblico fashionable della nostra città; i mezzi di riuscita sono questa volta ancor più grandi. L’opera buffa che va a supplire all’opera seria e assai meglio adattata di quest’ultima all’educazione musicale ed al gusto dei dilettanti americani. Saranno gli stessi artisti, più ancora il signor Sanquirico. — Santini però non canterà che una sola volta al teatro italiano di Nuova-York; Valtellina, che doveva partire, si è deciso a trattenersi. Chiamalo ad occupare la piazza lasciata vacante da questo artista, Sanimi ha trovato la truppa italiana completissima, e per non danneggiare agli interessi pecunial i de’suoi compagni, sollecitamente lacerò il compromesso d una scrittura che gli si aveva diretta. Ma i dilettanti che han saputo apprezzare il talento del sig. Santini non vollero ch’ei fosse affatto vil(ima della sua generosa abnegazione; cedendo a sollecitazioni pressanti, ei consenti a fare la sua unica comparsa nella parte di Figaro del Barbiere di Siviglia. — S Maggio, - A ieuvtemps ha dato un magnifico concerto alla Nuova Orleans. L’entusiasmo fu tale, che dopo il concerto si tenne adunanza per aprile una soscrizione nello scopo di decretare una medaglia d’oro al sublime virtuoso. Due giorni dopo Vieuxtemps riceveva questa medaglia portante l’iscrizione: «29 marzo. Gli amatori della Nuova-Orleans a Carico f ’ieu.rlemps, omaggio al primo violino della sua epoca. • Questo attestato di ammirazione odi stima fa onore al buon gusto degli Orlcanesi, ed ha tanto maggior pregio, essendoché Artot e Ole Bull vi erano già stali sentili qualche giorno prima di Vieuitemps. — Thalberg e atteso a Nuova-York nella prima metà di luglio. — l’AiijGj, Il tenore Gardoni deve arrivare a Parigi nei Iprimi giorni di luglio, Un vantaggioso contratto l’aggrega all Accademia reale di musica. — Il sig. l’anseron pubblicò teste il Pi# Jesu da lui improvvisato su dei molivi di Montano et Stéphanie all’occasione delle esequie di Bei ton. Questo pezzo si vende a profitto del mausoleo di Berton. — Rossini non è per anco a Paiigi; Meyerbeer sta fier far rappresentare la sua nuova opera composta per I inaugurazione del. Teatro Reale di Berlino, e Donizetli si occupa delle sue funzioni di direttore della musica imperiale di Vienna. Non saremo dunque favoriti così presto, come lo si sperava, della presenza di questi illustri maestri. - Tosi il Ménéslrel. — Emilio Prudent e mad. Brambilla sono di ritorno d’Orléans, ove diedero un concerto che attirò alla sala del teatro una folla immensa ed eletta. La Brambilla ha eccitato l’ammirazione degli intelligenti nella deliziosa ballata di Maria di Rohan, alla quale ella seppe dare un colorilo di originalità inimitabile. Prudent vi destò un entusiasmo indesci ivibile. — Tre candidati si presentarono all’Istituto, i signori Ad. Adam, Ami». Thomas e Batoli. Si sa anticipatamente la scelta che farà l’Istituto. Fra i numerosi pretendenti al posto del sig. Berton, havvene uno che si è presentato con un titolo assai originale. Si indovinerà il nome di questo maestro? No, ognuno invano cercherebbero indovinarlo. Ebbene! questo maestro è il sig. Romagnesi. Il nuovo aspirante alla carica d’una delle glorie musicali della scuota francese ha diretto una circolare a tutti i membri dell’Istituto. In questa circolare il sig. Romagnesi dichiara che devonsi stabilire delle categorie fra i maestri, e che nella stessa maniera che v’hanno dei pittori di genere, vi devono essere pure all’istituto dei maestri di genere. Il sig. Romagnesi si presenta dunque per rimpiazzare una lacuna, come componitore di genere. Ecco un fatto che ci parve sufficientemente bizzarro per essere partecipato ai nostri lettori. (/•’rance Musicale). — Il sig. Barroilhel prende congedo dall’Opéra il C luglio prossimo; resterà assente un mese c mezzo. — Come lo si poteva preconizzare, l’annunzio del gran festival che si dispone per il venturo mese al palazzo dell’Esposizione dell’Industria, sotto la direzione del signor Ettore Berlioz, ha messo in moto tutto il pubblico musicale, non solo di Parigi, ma anche delle città circonvicine, c portino d’alcune lontane, (ili artisti di Lilla scrissero al signor Berlioz, per offrirgli generosamente il loro concorso. Una deputazione di quegli artisti si renderà a Parigi per prender parte alle ultime prove cd all’esecuzione del festival. Altre città non tarderanno a seguire quest’esempio. Tmr.srr.. Teatro Filodrammatico. Compagnia tedesca diretta dall’artista Thomé. Leggesi nell’Osservatore Triestino del 19 corrente: «Nelle scorse sere si diede un melodramma di P. A. Wolf con musica di Carlo Maria Weber, intitolato Precinta das Zigeunermadchen, in cui domenica la Miller, c lunedì la Grafenberg, sostennero la parte della protagonista, c certo la sarebbe cosa difficile a dii e (piale di queste due prime donne piacesse maggiormente. Il fatto è che tutte e due ebbero applausi interminabili. Il dramma stesso offre mollo belle situazioni, bella è la musica ed i cori, c specialmente quella dell’eco. L’esecuzione degli altri fu [iure soddisfacente». — Veksvili.es. Nel concerto dato dal signor Ciabatta, Francesco Liszt ha eseguilo colla sua prodigiosa [iolenza la Marcia funebre e la Cavatina di Lucia, la sua bella Fantasia sulla Norma, le sue deliziose Melodie ungheresi, e per ultimo il suo Galop cromatico. Non è a dire se il pubblico di Versailles abbia festeggiato il grande aclista. A ogni pezzo risonavano gli applausi. i bravo: era una brillantissima ovazione. - Ma ben si merita i più grandi elogi il signor Ciabatta, il distinto baritono, per aver sostenula la parte vocale a pari perfezione dell’istruinentale. - Al piano forte sedeva il maestro Vera, che accompagnò con intelligenza cd accuratezza. f ।? Un Pi r