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- 97 ■■a o GAZÏETTA MUSICALE O ANNO Ili N. 24 DI MIJLANO DOMENICA IG Giugno 4 844. i If lì li ini i.: lì I Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associali dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio si intitolerà Antologia classica mi su ale. — Per quei Signori Associati che amassero invece altro genere di musica si distribuisce un Catalogo di circa N. Sono pezzi di musica, dal quale possono far scelta di altrettanti pezzi corrispondenti a N. 150 pagine, e questi vengono dati yratis all’alto clic si paga l’associazione annua; la metà, per la associazione semestrale, leggasi I’ avvertimento pubblicato nel Foglio N. 50, anno II, 1843. La musique, par des inflexions vives, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas> sions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations • et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme de» sen■ timenls propre» a l’émouvoir. ■ J. J. lloisssjr. Il prezzo dell’associazione alla Ga»sel(«e alla.’ìfuiica è di effettive Austriache L. 12 per semestre, ed effettive Austriache L. LI affrancata di porto lineai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per L associazione annuale. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio //tcordi, nel modo indicato nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi. cont rada degli Onienoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Cilici postali. — I,c lettere. i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto. i il SOMMARIO I. L’na supposizione. - II. Studi biografici. Enrico Montano Berlo». - IH. Progetto di una nuova riforma musicale. - IV. Gazzettino settimanale di Milano. - V. Notizie. - VI. Nuove pubblicazioni musicali. UNA SUPPOSIZIONE volge un anno nelle Sale - ^S^della Nobile Società eseguivasi ■ ’ -WN Per ‘a Pr’,na v°lta la forza delle ‘ ’.^^^Sinfonie di Beethoven, 1* Eroica. Non parlerò adesso del1 effetto che vi produceva. Discenderò soltanto a un caso particolare che destò lattenzione dei dilettanti e di lutti gli esecutori per una certa sua inesplicabilità. Dopo la misura 24O.a della seconda parte del primo tempo a J di questa sinfonia, trovatisi le due seguenti misure: O Le note della mano diritta rappresentano un tremolo di Violini, quelle della sinistra sono una frase melodica del solo secondo Corno. E naturale che il durissimo cozzo di questi due accordi, cioè di quello della producente di ldi b (espresso dal Si b e djti b del rigo superiore ) con quello della tunica dello slesso J/z b (prodotto dalla frase del Corno, rigo inferiore). destassi* la sorpresa di ogni orecchio un po delicato, e mettesse la titubanza nei sonatori cui spella l’e.secuzione di queste due misure. Il cornista principalmente s arrestò incerto e si tacque, allegando Terrore della sua particella, o il dubbio di essersi ingannato nel computo delle pause, e perciò nel giusto momento dell’attacco. Si passò sopra a codesto affare, ritenendolo appunto un equivoco dell1 esecutore, che ad una seconda lettura del pezzo avreb(f) Vedi Collezione completa delle Sinfonie di Beethoven trascritte pcr pianoforte da /•. Kalkbremier, N. 5. Sinfonia Eroica..Milano, presso Giovanni Canti {Bay. IO. Grappa 4.) - La medesima Collezione delle Sinfonie tanto in ili Beethoven verrà quanto prima pubblicata Partitura che pcr Pianoforte dal Ricordi. besi rettificato. Venne la seconda lettura: Ì1 cornista tenne calcolo esalto de’ suoi aspetti, ma. conferà inevitabile, la frase cadde precisamente allo stesso punto. La sorpresa divenne mistero. Si prese la par- 1 tizione; e la partizione parlava negli stessi termini. Ecco: 259? 240? 241.a 242? 1 ecc. ecc. Non contenti della partizione, si corre vedere la riduzione, che è pur quella a di Kalkbrenner; ma anche nella riduzione riscontrasi la medesimissima cosa. Si conclude: Stranezza del grande compositorei Un atto di fede. Amen. Così è, e così sia. Passa un anno. - Torna la volta in questi ultimi giorni deli esecuzione di questa sinfonia. Si riprendono ancora le discussioni sul medesimo argomento: che a dire il vero, ed io e molle altre persone ammiratrici del grande Alemanno non avevamo molto di buon grado aderito a quest’atto di fede; ed eravamo ancora nell intima persuasione che vi avesse errore. Quale poi esso si loeSe, se ne* Violini o nella parte del Corno non potevasi trovar modo di chiarite plausibilmente. Accomodare era facile: ma accomodare con tutta coscienza di non aver tradito menomamente, ed anzi di avere indovinale e realizzale le intenzioni di Beethoven non era cosa sì agevole. Trai lavasi dunque di vedere in che cosa consisteva lo sbaglio della partizione; che sbaglio è certamente, nè vale a scusarsi colla parola stranezza. Poiché, per iscusare il complesso armonico di (pelle due misure. bisognerebbe riputarlo originato dai seguente accordo in verità non troppo consonante o ’ misure in questione racchiudono L quattro note accordo, come ben vedesi. di 7.a, -il.” e 45.a, che bisognerebbe chiamare consonanti, perchè nella frase suindicata nè hanno preparazione, nè manco ancora hanno il menomo indizio di risoluzione. Notisi d"1 altronde che in tale stalo di posizione in base questo accordo è ancora dolcissimo, qualora lo si paragoni al rivolto, nel quale pulsi vuole che Beethoven lo abbia collocato; poiché quelle due battute ne danno I accordo suddetto nella seguente n posizione. dal quale il Cielo scampi per lungo tempo le nostre orecchie! - E davvero ch’io non porlo fama di gran rigorista in fatto di accordi: ma dell*adozione di questo, ed in tale posizione, dico che non saprei vedere tanto vicina l’epoca. Dunque fu conchiuso che quelle due misure contenevano errore. Persuasi poi lutti che Beethoven non ne faceva di errori, si riprese la partitura: e considerandola di nuovo attentamente osservai che nel rigo superiore vicino ai due corni in idi ’■ vi ha quello dei clarinetti: di più che Taccordalura di questi è in Si b. Questo fu per me un lampo di luce. «Niente d improbabile, (‘sciamai, ed anzi niente di più facile che Beethoven, nel momento clic slava scrivendo, siasi ingannato d un rigo nello scrivere questa sortita..•>■> E cosa che succiale si di sovente ai compositori, massime nelle sortite o soli, poiché questi d’ordinario si scrivono sempre per i primi in pagina bianca, avanti mentale in il il cura del rimanente dello slruSi osservi qualunque partitura originale di qualsiasi compositore, e si vedrà quanto spesso, come accennai, gli succeda di scambiare un rigo per un altro. E facilissimo dunque che Beethoven pure sia incorso nell errore medesimo; ed intendendo di scrivere la suddetta frase nel rigo de* clarinetti, T abbia scritta un rigo pili in giu. vale a dire in quello dei corni. Adottata come vera codesta mia ipotesi, allora, le note scritte in chiave di violino J | che nel corno in d/z b rendono idi b, Sol. ldi b, Si b. iuterpretale dal clarinetto. che è accordato in SÌ b. producono invece i suoni Si b. dìe. Si b, Fa; e le due misure misteriose prendono in conseguenza il nuovo seguente aspetto: O t— il (piate è naturalissimo. oi 81