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j Sinycrrcine della Germania studiano con amore gli ora-! i torii, i salmi con cori ad otto parli e con orchestra, [ le sinfonie con cori, ecc. La pubblicazione fatta da j | Richault ‘del Paulus tradotto sotto il titolo di Con- j t Paul prova che la riputazione di [ Mendeissohn e bene stabilita in Francia. Eccovi del | resto il giudizio di Fétis sovra tale argomento: u L’infanzia di Mendclssolin fece concepire la spc-: o ranza di vedere in Germania un gran maestro di o più; i suoi primi lavori rivelarono un talento su- j n pcriorc a quello che d’ordinario si rinviene in un i a adolescente, ma non sembrarono realizzare le-quali lità di genio che si aveano in lui supposte. Egli a avea bene, fino dal-1830, mostrate delle inclinazioni ala l’originalità nello sue produzioni, particolarmente nella a sinfonia del Sogno d’una notte d’estate eli’io scn-: o tii a Parigi, ma era facile l’accorgersi che queste -a erano piuttosto il frutto della ricerca e del irava-: a glio che dell’ispirazione. Da quell’epoca l’artista è a sempre andato giganteggiando, e nella sua maniera j u si sono sempre più sviluppate delle qualità individuali. Il suo concerto in sol minore pel pianoforte,, a il suo Otello, e soprattutto il suo Oratorio del Paulus, j a sono opere d’una grande importanza. Mendclssolin a unisce la fecondità ad una gran cura nella forma delle, a sue opere; il Paulus mi sembra quello clic prò- j a mette maggiori speranze sull’avvenire di questo j a maestro. Egli ha saputo collcgarc le qualità classiche; a dei migliori compositóri della scuola tedesca con a una certa audacia assai avventurata. In somma que-! a sto giovane artista ù incontestabilmente’ fino ad ora i a il maestro che offre maggiori speranze alla Germa- i a nia, -e che riassume in sè la scuola futura di que- j u sto paese. Il talento non si manifesta già sempre j a ad una stessa maniera, e non si’conoscono chcpo-! a diissimi esempi di questo lusso di imaginazione clic j ii splèndeva in Rossini a vent’arìni; per gli altri, e u persino pel focoso Beethoven, l’originalità è stata il a frutto della meditazione. Lo stesso fenomeno si ri- j u velò nel talento di Gluck». Io conosceva abbastanza profondamente le opere principali di Mendclssolin, io avea inteso nell’anlccc- | dente mio viaggio in Germania alcune delie sue grandi j composizioni religiose, ed avea letto qualche opera le-! desca d’estetica musicale pubblicata sovr’cssc; la meravigliosa erudizione del giovane maestro era un fatto. proclamato da, tutti coloro clic mi aveano parlalo di lui. Per tutti questi motivi io riguardava Mendclssolin; come.l’uomo più capace di rischiararmi sovra diverse j parli della storia e della filosofia dell’arte, ed io era; iu conseguenza determinato d’andarlo a trovare a | Berlino, quando appresi che egli era a Franeforte: io trasalii di gioja a questa felice notizia. Bisognava; subitamente pensare ai mezzi di avvicinare il noGrazie ad una piccola opera di Gaveux che si rappresenta ancora, ed abbastanza frequentemente ai nostri giorni, ed il cui argomento è preso dalla vita dcll’illustre cantante Farinelli, si sa che il suo sarto voica vendergli degli abili per delle cavatine. Ebbene! mi parve piccante d’inviare a Mendeissohn la mia opera artistica sulla grande Balcarc, d’offrirgliela come un omaggio al suo ingegno e di proporgli uno scambio di disegni per alcune fughe di Bach. La proposta fu accettala con premura ed io ricevetti da Mendclssolin un’accoglienza perfettamente amabile, e fui felice di vedere personalmente un grande artista che io non conosceva di figura, che pel ritratto posto in fronte dello spartito del Paulus. Quantunque questo ritratto non manchi di somiglianza, io trovai ohe l’originale avea una vivacità assai superiore nella fisonomia, e maggior eleganza e distinzione nei lineamenti, lo fui colpito dolcemente dal suono argentino della sua voce e della eccessiva rapidità della sua parola. Mi semiira d’intenderlo ancora, quando nel colloquio ch’ebbi con lui gli parlai delle sue opere e di quelle di Bacii. Come, voi conoscete ciò! come, voi conoscete ciò! ripeteva egli sovente con un gesto di soddisfazione e di simpatia per un dilettante clic veniva dalle spiaggie iicditerraneo alla ricerca del bello musicale. 11 patto a proposto fu consumato. Io maneggiava a J Franefort il lapis ed il pennello per Mendclssolin, mcn) Ire egli scorreva per mio conto colle sue dita i tasti degli organi e dei pianoforti. Una veduta di Fahrthor a Franefort, clic io gli diedi in cambio, porta scritto al basso: Venduta a Mendeissohn per un numero indeterminato di fughe di Bach. Bisogna accennare che il nostro illustre maestro si è assai occupato nella coltura del disegno, come Weber, come Cherubini, e che se il tempo non gli fosse mancato m’era riservalo, diceva egli, l’onore di perfezionare il suo talento. Comunque la cosa sia, io debbo dichiarare che Mendeissohn si è disimpegnato con me con una generosità da gran signore; egli ha voluto perdere le mani sull’organo per farmi intendere le opere colossali di Bach col pedale obbligato, clic egli suona alia perfezione, e con lincila intelligenza clic nasce dalla religiosa ammirazione da lui consacrata ul vecchio maestro dei maestri. Ben lungi dal rassomigliare a quegli artisti presuntuosi che non conoscono, non amano, non lodano clic le opere proprie, Mendeissohn evita persino di parlarne, e se è forzato, dopo grandi istanze, a farne intendere alcuni frammenti in una riunione, nella quale avrà dapprincipio eseguito dei pezzi di Bacii, egli dice clic bisogna discendere fino a lui per una transizione che faccia meno risaltare la sua inferiorità, ed allora suonerà alcuno dei bei pezzi di Mozart e di Beethoven. Ciò prova come Mendeissohn sia un uomo che ha molto tallo ed una completa educazione. Un giorno in cui gli diceva quale ammirazione sentissi per lui, vedendolo prestare l’appoggio del suo ingegno onde onorare Bach, egli mi rispose: Bach è abbastanza grande senza di me; egli non ha bisogno del mio appoggio: tutto ciò elle Bacii ha fatto manifesta una si alta concezione, clie non v’ò clic lui che sia capace di averlo creato. Egli m’assicurava altresì clic le più belle opere di Bach non sono stampate, e per darmi una prova di tale asserzione, egli mi suono a memoria alcuni pezzi realmente magnifici. Fra le opere non pubblicate, io ho potuto apprezzare un concerto per tre piani, con accompagnamento di quartetto, elle fu eseguito in un concerto dato a Franefort dal giovane pianista Halle, colla partecipazione di Mendeissohn e di Ferdinando llillcr. Questa composizione, piena di carattere, di originalità. e ili quella profonda scienza clic distingue tutto ciò che usci dal cervello di Bacii, splende spesso nei programmi dei concerti dati in Germania, ed ottiene sempre un grande successo, giacché vi ha in questi paesi un gran numero di uditóri intelligenti, e per conseguenza di adoratori del vecchio maestro. Pensando a questo concerto per tre cembali molti lettori domanderanno quale possa essere l’effetto di tre simili istroinenti suonanti assieme. Rispondendo, per quanto creda ciò possibile, a tale questione, io dico clic ciascun cembalo ha il più frequentemente un disegno particolare differente dal motivo principale che si trova quasi sempre nell’orchestra, e clic da questa moltiplicilà di parli risulta un effetto che si potrebbe paragonare al canto armonioso che uscirebbe da una gabbia piena di alcune centinaia di piccoli uccelli. E, ve l’assicuro, un pigolio meraviglioso! Generalmente si conoscono tanto poco in Francia le Opere di Bach, che io cedo senza difficoltà al piacere di narrare ciò che è poco noto a questo riguardo; non foss altro per rendere giustizia ed omaggio al Dio della gran musica, e per giustificare l’adorazione entusiasta dei suoi rari ammiratori. Siccome da molto tempo io sapea che una gran parte delle sue Opere non cran siate pubblicate, cosi scrissi a Berlino onde avere delle precise notizie a questo riguardo. Dopo poco tempo si ebbe la bontà di rispondermi in una maniera assai diffusa, e d’inviarmi persino il catalogo delle composizioni di Bacii esistenti nella biblioteca della Società di canto; il loro numero saliva a 226, di cui la metà in manoscritti, autografi. Mi si diceva nello stesso tempo che la biblioteca reale ne possedeva altrettante. Si sa d’altronde che la scuola di S. Tommaso a Lipsia, che era stata diretta da Bacii fino all’epoca della sua morte, è altresì molto ricca in manoscritti di questo maestro, e molli amatori, fra i quali io ho il vantaggio d? essere annoverato, possedono dei manoscritti di composizioni Inedite. Allorché si riflette alla profondità di concezione di tutte queste opere, all’estensione di alcune, quali sarebbero l’oratorio della Passione, i mottetti_ad otto voci, le grandi NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Bologna. Tiatro Contavatli. — Otello eseguito dalla principessa Elisa,e da’ principi Giuseppe e Carlo JPoniatowski a vantaggio della Istituzione Rossiniana di bene ficenza musicale. - Tutto era delizioso a vedersi: il teatro adorno di brillanti lumi, arrotiate da innumerevoli spettatori e da eleganti signore che facevano a gara chi più applaudiva; olezzanti bori da ogni parie. Tutto era magico a udirsi: divina musica dall’islesso immortale maestro direna, abilissimi cantanti clic per diletto proprio e mossi da filantropia interpretavano le inspirate ed espressive note per cui la partitura dell’Otello rimarrà insuperato tipo. La commozione e l’entusiasmo erano al colmo; ogni pezzo veniva acclamalo; ma il finale primo e tutto il terzo atto trionfarono. Dentro le scene il celebre Donzelli schiudeva la tuttora portentosa sua voce, inluonaudo la canzone del gondoliere, e il di lui accento musicale penetrava in ogni core: tutti la vollero riudirc. Si pianse a’ lagni di Bcsdeinona, alla prete d‘ Isaura ed all’irrompere del furibondo Otello... Con questa solennità musicale Rossini diede e ricevette l’addio. Ora il sovrano maestro sarà fra le ono- I rilicenze de’ Parigini: in settembre, coronando i nostri voli, ci possa ritornare fra suoi concittadini che in esso ripongono il più splendido tur vanto! — Firenze. L’À. R. Collegio musicale del gran Duca di Firenze ha recentemente insignito del titolo di maestro di cappella onorario l’esimio sig. Luigi Picchiatili, il quale sia col maggior zelo occupandosi per l’organizzazione di una società di beneficenza in favor dc’povcri musicanti, essendo segretario di una commissione in- i caricala di questo lodevole scopo. — Per le feste di s. Giovanni si progetta la colossale esecuzione delle. Quattro Stagioni di Haydn nel salone del Palazzo vecchio. — Ro.ua. Innanzi di partirsi da noi il commendato compositore di musica Francesco Bazin, già pensionato nell’uccadcmia di Francia, clic e in Roma, giovane oltre modo studioso ed innamoralo dell’arte sua, e parecchie volte imparzialmente encomiato in questi fogli, ha per due sere presentato un nuovo saggio dc‘suoi lavori di musica dotta e di allo argomento; facendo cantare nella sala dell’accademia filarmonica due oratorj, formato l’uno dal Salino.’•uper /lumina Babilonie, composto I’ aliro sull Inno Manzoniano - la Pentecoste. - Il Bazin applicò a questi due poetici lavori, I’ uno di carattere ebraico antico, l’altro cristiano,e dirò cosi, evangelico, una musica di stile eletto,non ridondante di abbellimenti, ma acconcio alla gravità dei sensi, che si esprimevano anzi si..dipingevano dalle sacre parole; 3uindi il Bazin era il coloritore efficace di un superbo isegno; perché col sussidio polente delle ben trovate melodie pareva che infondesse una nuova vita nelle parole cantate dall’inspiralo salmista e dal devoto poeta della Lombardia, il Bazin tesseva questi due Oratorj di cori grandiosi, di arie, quartetti e seltimini, fra quali due pezzi senza accompagnamento d’islrumcnti. Gli intelligenti hanno ravvisato in queste nuove composizioni, come pure nella bellissima messa solenne, il primo maggio eseguita nella chiesa di S. Luigi dell’islesso giovane maestro francese, evidente testimonianza di un ingegno j maschio, creato per la musica, erudito da ben durati studj, e che non iscrive mai scompagnato dalla filosofia. {Estratto dalla Rivista) f — Cremona. Il celebre concertista di mandolino l’ie- $ tro Vimcrcali, si produsse in tre accademie con sempre crescente successo. — Venezia. Al teatro di S. Benedetto ebbe luogo» un’accademia vocale ed istrumcntale con intermezzo di ( composizioni per organo, l’arte della fuga, ecc., si re- j sta confusi innanzi alla miracolosa fecondità di un’in- i comparabile organizzazione; e si sente clic l’intiera vita di noi volgari musicanti non basterà a conoscere con- I venientemente le sole produzioni di questo maestro. Nell’immensa serie dell’opcrc di Bacii, non v’ò niente di piccolo, niente di scritto contro le sue convinzioni, nò contro le sue idee sulla nobiltà della sua arte. Per questo motivo egli non istimnva l’opera, ed allorché proponeva a suo figlio Fricdmann d’andare al teatro gli diceva: andiamo a sentire le canzonette. Sembra fino ad ora, clic Mcndclssliori che ha preso Bach a patrono cd a modello in molte delie sue opere, lo voglia imitare nella sua poca propensione pel genere drammatico, giacché non si provò nell’opera che durante la sua infanzia, scrivendo le Noces de Gamachc, cd avendo rifiutato il libretto che gli era stato offerto dall’Accademia reale di musica di Parigi. Su questo argomento Mcndclssoim mi disse, che egli non aveva potuto decidersi a lavorare pollo scopo che viene ricercalo anzi tutto dai nostri compositori di teatro, vale a dire, il successo al prezzo delle più rispettabili convinzioni dell’artista. D’altronde egli crede, dic’cgli, di dovere le sue primizie alla patria. Si potrebbe rispondergli clic egli le ha già date, componendo i cori peli’ Antigone di Sofocle, rappresentata da poco tempo a Berlino c ad Alene. Checché ne sia voi vedete che i Tedeschi sanno crearsi e propagare i godimenti storici dell’arte. Attendendo che una tale ventura capiti anche per noi, io sono il vostro affezionatissimo J. li. Luurcns.