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abbinilo l’aria di pezzi in pretensione, come segue avenj

(Ione legate le strofe con brani di recitativo cantalo che ’ rendono troppo grave il ritorno per tante volte dello | stesso motivo con parole diverse; lo che d’altronde è ) naturale e proprio delle canzoni di cui gli è stalo troppo tolto il carattere. La traduzione è opera dello stesso signor F. Guidi clic fece quella della Regina di Cipro. Non può negarsi che nel tutto assieme non abbia un aspetto alquanto migliore di quella; a che contribuì certo la libertà ch’egli ebbe di scrivere i recitativi a suo piacere, senza esser legato da una musica sotto la quale dovessero essere necessariamente adattati. Anche delle strofe misurate ve ne sono alcune che si posson leggere: in questo lavoro non ha però saputo il traduttore sfuggire il solito vizio di ritenere servilmente in italiano forme di versi e metri che non sono nè l’uno nè l’altro per noi; a che si arrogo il disgusto prodotto da certe locuzioni non si sa d’onde attinte, da certi traslati veramente diabolici. Si noti poi che la traduzione italiana è stata fatta non sull’originale tedesco, ma sopra una traduzione francese, la quale, per quanto fedele possa essere, pure deve lasciare una gran distanza tra sè c l’originale. Ora se a questa distanza si aggiunga quel tanto per cui dalla francese dista la traduzione italiana, ognuno può immaginar facilmente quanto debbano esser discosti tra loro l’originale e la traduzione del Guidi, tanto pel gusto, coinè anche pur troppo pel significato. Una cosa poi da non perdonarsi si è quella di avere introdotto nel corso dell’opera dei ballabili che nulla vi hanno che fare, che ne disdiscono pel genere; pclla qualità della musica, disturbando l’attenzione, distruggendo l’interesse, offendendo l’unità del musicale lavoro. Se presentemente bravi ballerini vi sono alla Pergola, si potevano far ballare quanto piacerà e dar loro tutto il campo di figurare impiegandoli negli intermezzi tra atto ed alto, come già in parte si pratica, e si è praticato duranti tutte le recite dell’A delta Non avendo potuto dar corso a quest’articolo appena scrittolo, è mio dovere avvertire che nelle recite successive alla prima la esecuzione è alquanto migliorala; sono stati operati alcuni scorci importanti per proporzionare la musica ai mezzi di esecuzione, e si eseguiscono tra atto ed atto le danze che si erano intercalate nell’atto terzo. Il pubblico poi, se non applaudisce a furore, meno che ali’ aria del secondo atto della Brambilla, accorre in buon numero al teatro e mostra familiarizzarsi alquanto con questa musica. L. F. Casamorata. Firenze ecc. BIBLIOGRAFIA Visione del sig. Giacomo Sega. Noi annunziamo la pubblicazione di questi versi, dovuti ad un uomo d’ingegno che coltiva con amore la letteratura. Il nostro carnevale della Scala, tanto gravido di dissidi artistici, di discussioni ballabili, e di battaglie esattamente pedestri, fornì l’argomento all’imaginazione del poeta. Trascorrendo con volubilità tutti ì metri, dal grave endecasillabo al microscopico trinario, egli parla, o fa parlare sui meriti delle venti dita, se la somma non è sbagliata, della Taglioni e della Cerrito. Gli interlocutori sono due giovanetti che hanno ciascuno la loro piccola idolatria per una delle due ballerine, e che cantano la rispettiva loro Dea colle più variate imagini. L’unica lotta che s’innalza fra loro, si è di cercare di dipingere il più vivamente che possono le loro impressioni. Questa disputa tanto calma, sembrerà forse fredda a certi terribili consumatori di polmoni, che vi perseguitano dappertutto con orribili urla, nelle case, ne’passeggi e soprattutto al teatro, per costringervi a dichiararvi o pella gamba più snella o per quella più J ben tornita. Ma non so che farci, il Sega • ha scelti per suoi eroi due giovanetti bene j educati, che dicono le loro ragioni senza ) strepito e senza frenesia $ ed io credo poi che sia un peccato che questa visione minacci di restare nel suo stato poetico in questi giorni sì furiosamente teatrali! Ma verso il fine del poemetto, esaurita l’eloquenza dei due b allo ni art i. un certo Marco, mesto e gentile tiglio delia Liguria, lascia da canto le due danzatrici, e riserba lutti i suoi elogi alla Frezzolini. Il talento artistico-di questa giovane, i magnifici suoni che escono dalla sua laringe, lo commovono più vivamente di tutti gli slanci, dei balzi, dei voli, delle pose delle due ballerine. Egli preferisce Lucrezia a Gisella, e trova maggiori incantesimi nelle note colorite dalla Frezzolini colla gola che in quelle miniate dalla Taglioni coi piedi. Marco manifesta le sue sensazioni in molti versi, che fanno un meritalo elogio della Frezzolini. Il Sega si abbandonò con piacere ai voli della sua fantasia, e lasciò libero, e qualche volta forse un po’troppo, il corso ai pensieri che se gli affollavano in mente, ma l’idea di rapire in certo modo la corona combattuta colle piante dei piedi dalle due ballerine per fregiarne il capo della Frezzonili, mi piace io amo i proverbii al delirio, e quello fra due litiganti il terzo gode, è decisamente la mia passione. B. B-i. RUOTO SISTEMA»1 ROTAZIORE MUSICALE Ora mai si può asserire essersi sparso per l’Europa un vero influsso contagioso di progetti e di trattati Semeiogrtf co-musicali. Nel mentre in Italia si va calorosamente disputando sulla Riforma dell1 ingegnoso Gambale ed alcun che in Milano da taluno buccinasi di uno Schizzo di stenografia musicale di Romano, e di uria Nuova Scrittura del Sdorati a Parigi, ove di recente vennero proposte una nuova segnatura da Ismaìl, molte semplificazioni da Busset ed un altro sistema da un almanacchista, in quella capitale, vero emporeo artistico di tutto il mondo, or ora si pubblicò ben anco un Aritmografia musicale, o Metodo di musica semplificata coll impiego delle cifre di J.E. Miquel. Non intendiamo entrare in un1 analisi critica di questo sistema per noi nuovo, nè tampoco decidere se esso, come pretende l’autore, fiossa esserutile all1 arte ed al suo paese, e nostre forze non sono da tanto; solo vogliamo render consapevoli i lettori che P Aritmografia di Miquel è basata su IP uso de1 numeri ideati da Rousseau, che in essa non vennero alterati i nomi, nè lo scopo degli accidenti, de1 valori, de1 tempi e de1 movimenti della notazione comune, che un solo rigo orizzontale vien adoperato per separare le due scale grave ed acuta, che allorquando le note sorpassano le due ottave sia verso gli acuti che verso il basso o sotto o sopra il rigo son poste alcune piccole linee addizionali e che una sola chiave detta di do vi è impiegata ed in due modi diversi collocata. Ecco come Miquel segna la scala di do maggiore nell1 estensione di oltre due ottave, la semplicità di essa non vi sorprenda troppo, che quando vedrete un seguito di complicati accordi ben altra impressione vi farà: ||4" do re mi fa sol la si i 2 3 4 S 1 7Ì *. i jCj 4 2 3 4 5 6 7 do re mi fa sol la si do re mi ìdA filmografia di Miquel possa dopo I pochi anni non cadeie nell1 obblio, come j molti altri trattati di simil genere. Is. C.~... j NOTIZIE MUSICALI DIVERSE — Firenze. La sera del 14 andò in scena al teatro Leopoldo la nuova opera di Gordigiani -1 Ciarlatani con esito infelice, per cui si crede che non verrà più riprodotta. — In un’Accademia alla Filarmonica venne assai bene eseguita la oi ertura dell’Oberon, una delle più poclicbc creazioni di Weber. Nel canto si distinsero Castellali, il cav. Ippoliti (dilettante) c sommamente la esimia signora Filippi nata Conlessa Dei-Testa, pure dilettante. Il Corazzi, allievo del Professore Giorgctli, suonò delle Variazioni per violino che gli frullarono meritati vivissimi applausi per gusto, per disinvoltura, per bella cavata e per sicuro maneggio d’arco. Questo giovane possiede inoltre la qualità caraneristica della scuola-Giorgetti, che è una perfetta inluonazionc. — Modena. Galeotto Manfredi, nuova opera del maestro Pcrelli, autore del Contrabbandiere, ebbe prospera sorte. Gli applausi parve continuassero anche nelle successive rappresentazioni. — Vienna. La giovane pianista Mailer allieva di Ckopin con espressione ed una finitezza notevole in una socielà ebbe ad eseguire varj fra i 50 nuovi studj di Dtìhlcr, che vennero giudicali di un merito eccezionale c tali da pareggiare i migliori generalmente già adottali. I primi 25 de’ suddetti nuovi studj di Dòltler saranno pubblicati il i marzo prossimo dall’Editore proprietario G. Ricordi e gli altri 25 a compimento dell’opera lo saranno inseguito. — Il Marchese Laureali, encomialo suonatore di violoncello, trovasi qui per dare concerti, il primo de’quali avrà luogo la mallina del 26 nella Sala del Conservatorio. - Wieimemps è partito alla volta di Pesili. — Donizctti sla scrivendo un’opera per Napoli, intitolata: Caterina Cornaro (il medesimo soggetto messo in musica dal maestro Lachner), e una nuova opera buffa per Parigi, ch’egli stesso metterà in isccna il venturo autunno. (Gazz. Mus. di Vienna). — Nel primo Concerto Spirituale che avrà luogo il 3 marzo si eseguiranno i seguenti pezzi: I. Sinfonia in fa (N. 8) di Beethoven; li. Offertorio (Ave Maria) di Donizctti; III. Concerto per pianoforte in re minore di Sebastiano Bach eseguito dal professore Fischbofj e IV. Litanie di Cherubini (manoscritte). — Praga. Paris-Alvars diede il suo secondo concerto innanzi un numeroso uditorio, con grande applauso. (ivi) — Lipsia. La nostra ìYuova Gazzetta Musicale dichiara le attuali Unioni c Società private di musica come causa della decadenza dcH’arte. Elleno cominciano col lodevole scopo di eccitare un sentimento per la musica solida, grave e religiosa, c per qualche tempo le cose procedono discretamente; ma la moltitudine trova presto uniforme, magra c secca la buona musica, c desidera ardentemente musica facile di conversazione, sovente vuota di ogni senso. — Un foglio di Lipsia dà il seguente ragguaglio sul concerto dato in quella città dai signori Liszt e Dohlcr: «l signori Liszt c Dohlcr hanno dato un comune concerto. Non havvi maggior contrasto sul pianoforte che questi due artisli; il secondo, dolce, ridente, angelo; l’altro uno spirito folletto che a briglia sciolta caccia verso il precipizio. Dòhler non batte c tasteggia per l’effetto c la genialità, ma quieto tratta coi suoi diti i suoni come figli amorevoli; Liszt tiranneggia i tasti ed i suoni, nella sua furia diabolica spacca in due le corde, con eulusiasmo spasmodico graffia la tastiera, c con appositi contrasti riduce in pezzi i più magnifici organismi de’suoni. Dohlcr vivifica, anima; Liszt produce una grande eccitabilità de’ nervi, per produrre poscia una maggior rilascialezza. Dfihler è il maestro de’suoni, «nel medesimo tempo un loro modesto servo; Liszt non è nè il maestro nè il servo del mondo de’suoni, ina il loro tiranno». gnali pel mondo musicale si distingue ’col suo contenuto interessante, piccante c adattato ai tempi attuali. — ^L’opera Caterina Cornaro del maestro Lachncr, — L’improvvisatrice tedesca Carolina Leonhard-Lyser ha scritto un libro d’opera pel maestro inglese Hugh Pcarson. — Il Belisario di Donizctti dato Io scorsoio febbrajo in tedesco a Vienna non è stato, nel totale, ottimamente eseguito.. — Francokortk. Il Cid, opera eroica del maestro Enrico Neeb, fu qui data con grande applauso. — Le sorelle Milanollo a Francoforte eccitarono il generale stupore per la straordinaria bravura sul vio— Amburgo. Per la serata del tenore Wurda fu qui data la Linda di Donizctti sotto il nome di Perla di Savoja. L’Opera, allestita magniGcamcntc, ebbe straordinario applauso. — Stuttgard. Il maestro Lindpaintner scrive un’Opera nuova, intitolata: Il Vespro Siciliano. GIOVATIVI RICORDI EDITORE— PROPRIETARIO. Dall’I. R. Stabilimento Razionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale di GIOVASTIVI RICORDI Contrada degli Omenoni If. 1720.