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— 195 — ) l’opera presenta un complesso ili pezzi a solo, senza I che si scorga l’alternativa di qualche terzetto, quar. tetto, ecc., ecc. Detto questo non ’mi permetterò il j più leggero commento sull’intreccio e sui versi, perchè sarebbero davvero parole perdute. La viziosa distribuzione dei pezzi influì forse sulla facoltà d’invenzione del giovane maestro, che si mostrò alquanto restìa a somministrargli dei pensieri, clic potessero pretendere al titolo di nuovi. Ed è pure dispiacevole il notare questa mancanza d’ispirazione, giacché ben pochi maestri esordienti avrebbero potuto al pari del sig. Salvi approfittarsi con gusto e con effetto delle idee, che loro fossero sorrise. L’artificio della composizione, l’abilità nell’impiego opportuno, e forse talvolta troppo complicato e un po’ pretenzioso, delle voci e degli stromcnli, la felicità con cui seppe indovinare delle ingegnose combinazioni armoniche, che hanno qualche cosa d’originale nel loro • effetto, lo stile mantenuto sempre ricco, abbondevole, vigoroso, mentre indicano nel Salvi la pertinacia di sludii severi e coscienziosi, fanno fede altresì, clic se l’imaginazione non l’avesse abbandonato, la critica dovrebbe citare il Lara, come una delle produzioni musicali più interessanti del giorno. Che se l’entusiasmo non accolse questo primo tentativo del giovane maestro, ciò non debbe produrre, in lui il nummo scoraggiamento; basti ad animarlo a novelli e più fortunati sforzi (1) il saggio giudicio esternato da lutti gl’intelligenti, che riconoscono in lui una solida e ben basata educazione musicale. Il tempo e l’esperienza gl’insegneranno più tardi che l’effetto teatrale, questo nume che alcuni spregiano ed a cui tulli corrono dietro, non dipende solo dalla sceltezza delle forme, ma più spesso da quella del pensiero, che l’arte e l’ispirazione debbono sempre associarsi in "un vincolo indissolubile, e che il paleo scenico ò un altare su cui debbono offrirsi in olocausto le massime severe e ristrette degli ultra-puristi, perché alla fine gli spettatori sono delle amabili creature clic cercano la commozione ed il divertimento e non degli scolari volonterosi di approfondire le finezze e le scabrosità del contrappunto. Col tempo pure il sig. Salvi rifletterà essere eccessiva esigenza quella, con cui richiede una impuntatale e sicura intonazione da masse vocali tanto numerose quali sono quelle che compongono i nostri cori, mentre lascia allo scoperto le entrate. Basta una voce o mal franca od inesperta a traviare il complesso de’ coristi meglio educali e più certi della loro intonazione; ed egli avrebbe evitato l‘inconveniente che si manifesto la prima sera riguardo un coro clic dovette nelle sere successive esser levalo, se si fosse attenuto a questo proposito alle forme adottale dagli altri maestri. Clic talora queste entrate scoperte giovino all’effetto è cosa facile da concedersi, ma tra l’uso di un mezzo sempre pericoloso e l’abuso vi ha una tale distanza, che dovrebbe essere più rigorosamente valutata dal sig. Salvi. E diciamo abuso perché l’entrate scoperte non sono una sola ma varie, sia pei coristi che pei cantanti. Fra i pezzi che si distinguono in questo spartito noi accenneremo la cavatina del soprano nel primo atto, la cui cabaletta è graziosa, ed è forse una delle idee più nuove che ci abbia offerto il maestro, la cavatina del tenore nel secondo atto, ed il largo del finale del primo atto. E quest’ultimo il sólo pezzo concertalo d’una certa importanza, e fu trattato dal sig. Salvi con un fare grandioso, con molla ricchezza d’effetti, e con un abile intreccio di voci e di annoine; tutte le sere gli applausi scoppiano per questo largo numerosi e concordi, e procurano una chiamata, calato il sipario, al maestro ed agli esecutori. La stretta é pure elegante, ma v’é frammisto un pensiero clic richiama con troppa evidenza un finale deH’.lssedio di Corinto. La messa in isccna di quest’Opera, senza essere splendida merita qualche elogio per la discreta bcl(1) A questo proposito siamo lieti di poter annunziare che V impresa degli li. Rii. Teatri scritturò

il signor Salvi per iscrivere un’Opera pel carnevale

2 -1844-4S. Non dubitiamo che le speranze e la con/i| denza dell’Impresa e del pubblico non abbiano, gra? zie al futuro lavoro del giovane maestro, a rimanere 8 pienamente soddisfatte. lezza di alcune scene e pella quasi generale decenza del vestiario. L’esecuzione affidata alle signore De Giuli ed Aiboni ed ai signori De Bassini e Ferretti, potrebbe subire un’alternativa di elogi e di osservazioni. La De Giuli é un vero soprano, possiede una di quelle voci clic sono divenute assai rare, e migliora lutti i giorni il suo canto; ma ha ancora bisogno di recare molte modificazioni alla sua maniera di accentuare troppo convenzionale ed oserei dire troppo scolastica; non è il solo maestro che deve avere dell’ispirazione, ma anche il cantante. Un certo studio altresì nel mor dorare i movimenti delle labbra, non sarebbe sicuramente una fatica perduta. Tutti i mezzi clic ajutanò ad attenuare le sensazioni disaggradcvoli ed a moltiplicare le piacevoli non debbono essere mai trascurali dall’artista. La signora Alboni non é dotata di molt’anima, ma però canta con espressione, e con un metodo abbastanza puro e lontano da quella maniera urlante ohe e divenuta tanto di moda ai nostri giorni. Questa giovine artista dovrebbe per altro darsi tutta la pena per supplire al difetto delle sue note medie deboli ed incomplete, cercando di attenuare coll’arte i passaggi troppo improvvisi e che producono de’contrasli troppo salienti, dalle sue corde basse alle alte. Le sarà difficile, ne conveniamo, ottenere un tale risultato, ma colla pazienza e colla risoluzione si fa più assai di quello che generalmente si erede. E noi saremmo d’opinione che il non dare, massime in certi momenti, un eccessivo rilievo alle magnifiche sue note basse, fosse per essere uno dei mezzi che potranno maggiormente giovarla nella sua impresa. 11 sig. De Bassini la cui carriera può e dev’essere brillante, si studicrà di vincere la monotonia della sua voce’, cercando di toglierle quél non so clic di gutturale da cui é affetta, e procurerà di trattenersi in quanto ad espressione nella via difficile, ma sola apprezzabile, che é posta fra la deficienza e l’eccesso; 11 Ferretti è certamente uno dei pochissimi tenori che possano essere onorevolmente citati ai nostri giorni sì deplorabilmente vocali, il suo organo ha delle rare qualità di ampiezza e di vigore, il suo canto é corretto ed espressivo, e nelle parli così dette di forza, se non giungerà a farci obbliarc qualche antica celebrità, supplirà almeno lodevolmente alla sua mancanza. Che si raccomandi dunque allo studio, che cerchi, per quanto può, di perfezionarsi, e che continui intrepidamente nel suo cammino. Prima di chiudere l’articolo ci crediamo in dovere d’accennare il modesto successo ottenuto alcune sere fa dall’Anelda, opera dell’esordiente maestro signor Vera, nella quale però si osservarono un certo gusto nel trattare il canto, ed alcuni pezzi clic lasciano pronosticare abbastanza bene del giovine compositore. Egli ha.bisogno d’esperienza e di studio, di queste due qualità che possono essere largite soltanto dalla volontà e dal tempo. B-r-i ©aaais saasÈ&s?<&&&<£> Il.succcsso Ottenuto lunedì sera da queste due prodigiose fanciulle, fu immenso; da mollo tempo ic giganlcsclic pareti del nostro grande teatro non risuonarono di applausi e di grida tanto concordi, c provenienti da un entusiasmo tanto sincero. E non fu solo durante l’esecuzione dei pezzi suonati dalle due sorelle, o nei momenti immediatamente successivi e dedicati alle numerose ed universali chiamate, ma più tardi eziandio, (piando l’emozione s’era tranquillata per lasciar luogo ad un esame più calmo, che l’ammirazione sembrava impotente a trovare espressioni che indicassero con sufficiente evidenza l’effetto meraviglioso prodotto dalle artistc meravigliose. Nè erano già i soli liuon-guslai clic possono avere un criterio eccellente, ma che ignorano i segreti dell’arie, ma gl’intelligenti più dotti e più profondi quelli clic cercavano a forza di esclamazioni di supplire all’insufficienza delle parole, lo potrei citarvi dei belli e dei magnifici nomi di celebrila artistiche, se volessi tesservi l’elenco di coloro clic furono, piuttostoefiè colpiti, affascinati dalla sublime potenza delle Milanollo. I confronti colle illustrazioni violinistiche più europee, le analisi comparative < varie facoltà possodute dai suonatori più eminenti e, di quelle sfoggiate dalle due sorelle, sebbene finissero ad una conchiusidnc di preferenza pelle Milanollo, non soddisfacevano ancora pienamente il desiderio d’encomio clic ferveva in questi giudici competenti e riflessivi, e che pure pronunciavano i nomi di Bériot, di Ole-Bull, di Sivori, e di Vieux-temps. Lo ripeto, giammai un successo fu più completo, più universale, più straordinario di questo, che giunse finalmente, almeno per una volta, ad unire le opinioni più disparate, le intelligenze d’ordinario più discordi, e le opposizioni più sistematiche e più radicate. La stessa orchestra, questa imponente riunione di artisti, alcuni dei quali sono decise superiorità, e che per abitudine non mostra molta mitezza ne’suoi giudizii, abbnndonòìa sua consueta riservatezza, e mischiò il suo entusiasmo a quello del pubblico, i suoi applausi a quel tumulto di applausi clic discendeva dai palchi e s’innalzava dalla platea. Né crediate che l’età od il sesso, prescrivendo l’indulgenza, influissero su questo pubblico, che aspettandosi forse una di quelle solite esposizioni di quei prodigi infantili, che sono divenuti d’una volgarità e d’una noja disperante, fosse felice di trovare invece due arlistc serie, due artistc clic avendo il diritto di essere mature, restassero fanciulle per puro capriccio.. Oh no! se invece di que’duc angioletti, colle loro vesti bianche, col timido loro contegno, avessero suonalo in un modo sì perfetto due creature il più possibilmente mascoline, vecchie, ed antipatiche, l’entusiasmo ibbe stato ancora immenso, e avrebbe, sostituito artisti a quelle di artista nè con frasi tecniche, nò o poetici, l’esecuzione delle ne furono la conseguenza, ripeterci quella consueta già con troppo abuso imsollanto le parole s miracolose. Io non vi analizzerò o con divagamenti più o in Milanollo, e gli effetti clic n Nell’un caso e nell’altro io serie di periodi, che furono piegati nell’incensare una co rito infinitamente inferiore a quello delle Milanollo. Constatando le grandiose proporzioni del loro trionfo, trionfo che non è che una continuazione di altri egualmente splendidi ottenuti dinanzi ai più terribili pubblici della Francia, dell’Inghilterra, del Belgio, della Germania, di quasi tutta l’Europa in una parola, io credo di avervi data una più esatta idea del loro valore, clic se vi avessi parlalo e di squisitezza d’intonazione, e di tentativi arditi e condotti a fine con ammirabile precisione, e d’una esattezza piuttosto unica che rara, e di difficoltà vinte con una, facilità incredibile, e di tutte le altre qualità che compongono o dovrebbero comporrrc quell’assieme d’elementi, clic debbe essere posseduto da un vero artista. Nei progressi fatti dall’esecuzione istrumentole ai nostri giorni la differenza più saliente tra artista ed artista non consiste già nel saper o non saper fare una coso, ma. piuttosto nel modo di farla. Ed è di questa gradazione nell’impiego dei mezzi offerii dall’arte, clic il giornalista dovrebbe principalmente occuparsi nel pronunciare un giudicio od un’opinione sopra un artista qualunque. Ma di quali termini si servirà egli per comunicare con esattezza e con evidenza la varietà risultante nell’impressione da questa gradazione d’esecuzione? Egli è costretto a ricorrere o a forme tecniche clic danno semplicemente una generale e cruda idea del fatto o a perifrasi estetiche, clic sono per il più vaglie, indeterminate, e che possono avere le più strane e le più contrarie applicazioni. Nell’un caso e nell’altro invece di dipingere la figura dell’artista, avrà fallo un abbozzo confuso, in cui ì lineamenti particolari di quella tale fisonomia andranno perduti in una serie di volgari contorni, clic non avranno conservalo per nulla quel carattere di specialità clic dev’esser proprio d’un riBimmeiando adunque ad un tentativo impossibile, mi limiterò ad accennare così in generale clic la Teresa Milanollo è una somma artista in tutta la forza C della parola, un’artista piena di serietà e di coscienza, * in cui lutto è inapprezzabile, l’espressione, l’esattezza; f la facilità, e l’intonazione. Nei due pezzi da lei suona- (t