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decisa e rara abilità nel filare e nei dar forza alla ì, ili) merito di cantante insomma incontrastabile, c certamente non troppo connine; ma ciò-clic ammetterei con qualche rcslrizioticïsi ò la potenza di Salvi ìe artista, c principalmente come attore. lo bo paura clic Salvi non riesca alla lunga monotono, clic la costante soavità del. suo canto non pregiudichi a quel I bisogno di varietà clic sarà richiesto e dal pubblico e dalle diverse parli clic verrà chiamalo a sostenere, e che infine; quando la critica, passate le prime iinprcs| sioni, analizzerà con occhio più calmo i suoi gesti ed | il giuoco della sua fisonomia, non trovi clic Salvi ab-, j bia troppo maggiori diritti al titolo di cantante clic I a quello d’attore. Sia ad ogni modo il successo di Salvi j fu completo, c potrebbe anche darsi che l’attuale cn! tusiasmo del pubblico abbia a continuare, c che la | storia dei trionfi parigini del nuovo tenore sia per cs; sere egualmente brillante nelle successive, come lo fu nella prima sua pagina. Passando dal teatro italiano ai concerti, vi dirò che il celebre Moschcles, diede nelle sale del signor Erari! un’accademia a cui intervenne il fiore della nostra società. La maniera calma, pura, perfetta di questo pianifortista ottenne il successo più clamoroso; MoscheIcs trovò nel suo pubblico io stesso entusiasmo, che brillava nei concerti da lui dati, ora è già un certo numero d’anni., L’attuale accademia fini con un-improvviso, che formò il più grande elogio della vivacità d’imaginazionc ancora posseduta da questo grande suonatore. Terminerò la lettera coll’annunziarvi una novità assai singolare. Nell’ultimo mio viaggio a Milano, accaduto circa due anni fu, io assistetti al vostro teatro della Scala al debuto d’ima ballerina assai bella, e che aveva delle quahla meravigliose danzatoli, che venivano pero neutralizzate in parte da una certa mancanza di gusto, ed oserei anche dire di grazia, clic urtava colle attuali esigenze dei dilettanti di. Silfidi c di Gitane. Era questa madamigella Bottoni. Or bene, la bella ed interessante creatura gettò le sue vesti di velo, le sue scarpette di raso c le sue maglie incbbrianti, e copertasi col manto tragico comparve alcune sere fa nella parte di Erifile nientemeno che al TliddIrc-Français. La ballerina s’era convertita in attrice, ed in attrice tragica. Cambiando professione essa cangiò tutto, persino il nome, sicché ora il suo grido di guerra c quello di Araldi. Lo credereste? Questa strana metamorfosi ottenne il più brillante risultato; il successo più completo accolse la nuova attrice, che unisce l’eleganza, l’accento moderalo, la verità del gesto dell’artista francese, al brio, al fuoco, aU’ispirazionc bollente, che sono una conseguenza del suo sangue italiano. La critica tutta, compresa la pungente di Janin, costatò con molli elogi questo fatto, nuovo nella cronaca delle piroette, e che attcsta clic alla fine non tutte le ballerine hanno il cervello nei piedi. Credetemi intanto pel Vostro Affezionatissimo CRONACA DEL TEATRO RE La riproduzione dunque del Bicchier d’acqua, fu accolta dal pubblico con molti applausi, c meritamente; la bellezza della commedia e la bontà dcìl’esccuzionc esigevano questi attcstali di - universale soddisfazione. Siccome in un numero antecedente, uno dei redattori della Gazzetta parlò già del Bicchier d’acqua, c del modo con cui fu rappresentato, cosi io ometterò tutte le particolarità, riserbandomi solo il diritto di far osservare al direttore della compagnia,, se non fosse meglio clic’la signora Botteghini e la signora Adelia si scambiassero mutuamente le loro parti e divenissero cosi duchessa la prima e regina la seconda. L’aria dignitosa, l’accento per abitudine solenne, e le maniere un po’lente della signora Botteghini ci sembrano più adattate a sostenere la parte dell’orgogliosa, altiera, imponente duchessa di Malboroug, mentre la signora Adclia si troverebbe meglio collocata. sotto le spoglie d’una graziosa regina, che ama la j follia, che detesta gli affari, e che è desolata quando f debbe sottoporsi alle per lei gravose leggi dell’cij tichelta. Io sono d’opinione che e le due attrici c la | commedia guadagnerebbero allo scambio. Colgo l’occasione del Bicchier d’acqua per citare con immenso elogio lo sfarzo, il gusto, c la freschezza degli abbigliamenti di questa compagnia, che attese le consuetudini c le risorse italiane, sono realmente al di sopra d’ogni confronto. L’assieme della scena in cui ha luogo il circolo della regina, offriva un brillante colpo d’occhio, un aspetto insomma di ricchezza c di esattezza locale c storica, a cui per nostra sventura | non siamo certamente mollo avvezzi. Nè fu solo nel | Bicchier d’acqiui che la compagnia diretta dal Modena | sfoggiò una splendida guarda-roba; ih tutte le commedie, traged e 1 i ) u o meno storici, nel Walj lei,stein, mìVBnricti terzo, nella Pamela, ecc., ecc., I tanto varii d’epoca c di costumi, si osservò questa qualità, che è tanto rara quanto è degna d’essere apprezzata. Pel vestiario adunque c pelle decorazioni noi | non avremmo a fare clic cncomii, se la nostra tendenza ad essere schizzinosi verso gli artisti che hanno del inorilo, non ci portasse a far riflettere che l’eguale esattezza e l’eguale buon gusto non regnano quando si tratta di commedie o di drammi contemporanei. Noi abbiamo veduto sulla scena dei lions portare alla mattina il frach, abbiamo contemplati dei fasliionaWcs con guanti di un colore’troppo democratico, abbiamo osservato dei dandys con certe cravatte e con certe canne che avrebbero ferito sinistramente uno sguardo esercitalo all’atmosfera dei salons, fummo insomma colpiti da alcune trascuratezze, da alcune sconnessioni nelle varie parti che debbono costituire l’abbigliamento d’un uomo commc-il-faut, da alcune negligenze che urtavano le rispettabili e squisite leggi dell’eleganza. Sotto questo rapporto gli artisti diretti da Modcna-hnnno bisogno di formarsi un criterio più fino, più delicato c più sicuro. Sonò inezie, diranno taluni, c forse non hanno tutto il torlo; ma se noi assicuriamo che sono inezie clic non mancano d’importanza, potremmo alla nostra volta aver ragione anche noi. Senza trattenerci sulle riproduzioni dell’Oreste, magnifica creazione di Modena, dei Due Sergenti, del Jacquart, ecc., accolte dal pubblico con un deciso piacere, citeremo come un fatto importante pcli’intcressc dell’arte la recitazione di due commedie di Goldoni, della Pamela cioè c del Maldicente. Ora che il gusto pubblico si è moderalo, ora clic, come ho detto nell’ultimo articolo, il dramma sanguinoso ha perduto la sua causa, si rinverrebbe sicuramente nelle commedie del Molière italiano un numero sufficiente di capolavori, che potrebbero convenevolmente sopperire alla sciagurata mancanza di produzioni, che portino in tutto, nella condotta, nei fatti, nelle passioni, nei caialteri l’impronta del nostro paese. Il successo, non ne dubitiamo, coronerebbe i tentativi fatti a questo riguardo; ma un tale successo non si otterrebbe che a certe condizioni. Se si riflette che Goldoni ha scritto in un tempo in cui la commedia improvvisala permetteva sulla scena degli equivoci d’una trivialità esattamente scandalosa, se si riflette clic la stessa società più elegante dell’epoca del sommo autore tollerava frasi, facezie, epigrammi la cui oscena allusione era (l’una grossolana evidenza, certamente sembrerà meravigliosa la riforma introdotta dall’incomparabile Veneziano, c si apprezzerà a dovere la sua moderazione, clic a’suoi tempi polca essere considerata come una castigatezza, quasi eccessiva, àia se si riflette altresì al progresso fatto dai costumi, o per lo meno dalle loro apparenze, a diffondersi dell’educazione, ed alla suscettibilità più delicata c più apprensiva degli attuali pubblici, non sarà difficile l’avvedersi che quanto era mite, tollerabile non sono molti anni, può essere troppo spinto, troppo plebeo, c persino troppo nauseante ai nostri giorni. Il togliere dunque certi frizzi, il levare alcuni frammenti di scene, il cercare di non dare col gesto, coll’inflessione della voce, colla calcolata reticenza un eccessivo rilievo a certe parole, ci sembra non solo un bisogno, ma anche un dovere di chi vuol restituire per così dire alla contemporaneità dei lavori, che nel fondo sono ammirabili, perchè dipingono con una stupenda verità, con una semplicità inimitabile il cuore umano, che non si muta mai col correre dei tempi, e che rimanendo nel complesso sempre lo stesso, non si sommclle che a qualche leggera modificazione nel modo di manifestare le proprie a citazioni, giacché se le nostre parole avranno la fortuna di cadere sotto gli -occhi del Modena, siamo sicuri clic anche senza il loro soccorso egli indovinerà a qual cosa vogliamo alludere, e saprà, volendolo, apportarvi rimedio. Il manifesto del teatro annuncia fra pochi giorni la Lucrezia di Ponsard, della tragedia che ha fatto ultimamente tanto rumore a [Parigi. Noi speriamo che avrà un buon successo anche fra noi, ma qualunque ne possa essere il destino 11011 sarà meno vero clic il àlodena merita i più vivi elogi peli’ istancabile solerzia con cui arricchisce di novità il suo repertorio, c pel buon gusto clic sa mettere nella loro scelta. B-r VARIETÀ. Durata «Iella fila «li maestri più o meno rinomati. Dal suo cronologico elenco di 1230 maestri il signor Schiffner pubblica nella Gazzetta Musicale Universale il seguente estratto, indicante di quale età morirono. 28 o 29 Pcrgolcsi. 32 VogcI. 53 Francesco Schubert e Bellini. 53 Mozart, Fesca. 50 Agostino di Valici-ano. 57 Slradclla? Purccl, Sussmayr. 58 Leo. 59 Klein (Bernardo). 40 Carlo Maria Weber, Ilcroid. 41 Isouard, Gnocco. 42 Principe di Venosa, Da Vinci, Zumstceg, Fuss, Rastrelli. 45 àlarcnzio, Gomis. 44 àlysliwccck, Wòlfol. 43 Gasmann. 46 Frescobaldi, Fabricio, Ilcinichcn 40 0 47 Cimarosa. 47 G. C. Bach, Grcsnick. 48 Ilasslcr. 49 Haydn (Michele), del Rcrc, Generali. 50 Pretorio, Schweitzer; Necfe, Wolfram. 31 Succidili, Dussck. 32 Orlando Lasso, Goudimcl, Wranitzky. 55 S. Grisostomo, Marcello, Pacelli, Pachhclhcl, Ilics. 54 Lulli, àlèliul, Agricola, Righini A. Rombcrg. 55 Kulinau, Beethoven, Kunzcn, B. A. Weber. 50 Iluas, d’Aiayrac, Solié, Ebcrwcin. 57 Cacini, Durante, Calci, àlorlacchi, Schwcnkc. 58 Graun. 59 Boycldieu, Ilummcl, Stòlzcl. 00 Corelli, G. C. Bach, Diltesdorf, Naumann, Schulz. 01 àlondovillc, Wcinlig. 02 Allegri, Rcichard, Martin (spagnuolo). 63 G. C. F. Bach, Asioli. 04 Oekcghem, Pascli, Schuster. 05 Scb. Bach, Vogler, Scyfried. 00 Duni, Anforsi, Keiser, Danzi, Rcicha. 07 Contumaci, L. Mozart, Stcrkcl, Mosca. 08 Perez, Arnc, Bicrcy, Wcysc. 69 Chelleri, Schneider (G. A.), Witasck. 70 Palestrina, Benevoli, Jomclli, Schicht. 71 Gafurio, Winter, Bonfichi, Baiilot, Weber (D). 71 0 72 Lotti. 72 Piccini, Graun, Grétry, Bernasconi, Krommcr. 75 Willaert, Sai-li. 74 Eni. Bach, Benda, WanhulF, Bern. Rombcrg, Plcycl. 75 Iiàndel, Paisicllo, Glareano, Matlci, Slegatami, Fux? 70 Hillcr, Guglielmi, Fioravanti. 77 Giuseppe Haydn. 78 A. Scarlatti, Martini, Campra, Salinas, Gasparini, Tliciic. 80 Valotti, Albrechtsbcrgcr, Clementi, Vene. Mùllcr.