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- -173 GAZZETTA MUSICALE ANNO II. domenica N. 41. 8 Ottobre 4 845. Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica c moderna, destinati a comporre un volume in 4." di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà AnDI MILANO • La musique, par des inflexions vives. • pour ainsi dire, parlantes, c.vprim. ‘ sions, peint tous les tableaux, rend tes les pas: les objets, IU nui lire ennerea ses savantes imitations, ainsi jusqu’au coeur de l’homme des senpropres à l’émouvoir. • J. J. Koussejv. Il prezzo dell’associazione alla Gazzetta c nVdittologia classica musicale è di ctTett. Ausi. I,. 12 per semestre, ed elici!. Ausi. L.t4 affrancata di porlo lino ai contini della Monarchia Austriaca; il doppio per l’associazione annuale. — l.a spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio /1 icori!i, nel modo indicalo nel Manifesto. Le associazioni si ricevono in Milano presso rilfllcio della Gazzetta in casa fìicordi. contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero pressò i principali negozianti di musica c presso gli Unici postali. — Le lettere, i gruppi, cc. vorranno essere mandati franchi di porto. I. Biografia. Domenico Cimarosa. - II. Notizie Storiche Della musica de’Greci. - III. Carteggi. - IV. Teatro Hi:. Cronaca drammatica. - V. Ai signori Lettori. BIOGRAFIA IMHII VHO CIMAROSA (Continuazione, vedi l’ultimo foglio) ^g/rave ottalmia e più la smania di “^rivedere la patria spinse il Cima";rosa ad abbandonar la Corte viennese, lasciando in tutti il dispiacere di sua partita. Dopo sei anni circa d assenza, nel 1793, egli ritornò al patrio suolo, ed ebbe tosto incarico di dirigere in Napoli le prove del Matrimonio segreto, a cui aggiunse qualche pezzo, e fra gli altri il duétto «l)ehl Signore«.Nessuna composizione melodrammatica musicale aveva giammai prodotto in quella città un effetto più clamoroso, nè era stata mai salutata con maggiore entusiasmo. 11 Biografo napoletano asserisce, forse con qualche esagerazione, che per cinquantasette sere successive Cimarosa stette al gravicernbalo e e’ intervenne la Corte, e che il Matrimonio segreto fu revlicato per centotrè volle. Altri scrittori però limitano il numero delle rappresentazioni non interrotte a sessantasette, e dichiarano che il celebre maestro (cosa inusitata in quell’epoca ) fu costretto sedere al cembalo nelle prime sette recile per accogliere le testimonianze dell’ammirazione universale. Quindi nella stessa città fu applaudito ne’ Traci amanti, nelle Astuzie femminili, nella Penelope e nell’Impegno superato. Pose di poi in musica per la capitale del mondo cattolico i Nemici generosi, e per la Regina dell’Adriatico i famosi Orazj e Curiazj, la più belfopera seria italiana di quei tempi, malgrado alcune improprietà a espressioni, e tale, al dire del Perotti, che ha il merito esclusivo di parer sempre nuova. Nel carnovale del 1798 fece eseguire in Roma l’Achille all assedio di Troja e fImprudente fortunato, e nel medesimo anno scrisse pel teatro deFiorentini di Napoli l’Apprensivo raggirato, co1 me pure la grande cantata intitolata la > Felicità compita, che risuonò nell-1 amena ) Chiaja. Nelfistessa estate, giusta La biografia |l di Napoli, grave infermità lo condusse alle porte della tomba; e secondo Castil-Blaze, Rotta, ed altri per essersi imprudeute| mente compromesso, venne posto prigioi ne, dove stette ben quattro mesi. Appena | ristabilito in salute, o come altri vuole, liberato dalle carceri, parti alla volta di Venezia, ivi già da qualche tempo scrit! turato per la stagione di carnovale. Afflitto d animo ed abbattuto nel corpo,! diessi al lavoro AeViArtemisia, melodrami ma in tre atti, a compiere il quale non! mancava altro che l’aria della prima donna i ed un coro, quando infermatosi passò agli j eterni riposi a di 11 genuajo 1801. - Beitini, Gervasoni ed altri stamparono che egli all’età di 47 anni cessasse di vivere a Venezia; nella Biografia più volte citata ed altrove, invece si dice ch’ei morisse a Padova, onde che noi lasciando liberi i lettori di attenersi piuttosto a quelli che a questi, ci contenteremo di osservar solo, che Cimarosa ebbe comune con Mozart, morto a Vienna nel 4791, la sorte delle ceneri, essendo opinione generale che nessuno al giorno d’oggi possa con certezza insegnare sotto qual terra riposino le ossa di questi due uomini immortali, pietra non essendovi che additi ai posteri il loro nome!! 1 giornali d’allora, fantasticando sulla fine di Cimarosa, annunziarono eli egli avea dovuto morire in conseguenza de inali trattamenti sofferti in carcere; alcuni assicurarono ch’era stato strangolato, e altri morto di veleno. Per distruggere tali dicerie si pensò di far pubblicare la dichiarazione seguente: Il fu signor Domenico Cimarosa, maestro di cappella, è passato qui in Venezia agli eterni riposi, il giorno 14 di gennaio dell’anno corrente, in conseguenza di un tumore che aveva al basso ventre, il quale dallo stato scirroso è passato allo stato cancrenoso. ’Tanto attesto sul mio onore e per la pura verità ed in; fede, ecc. Venezia, il 5 aprile -1801. Fi/ malo: Giovanni Piccioli, lieg. Deleg. e | medico onorario di Sua Santità di N. S. i Pio VII. I dilettanti ed artisti di musica di Venezia, compiangendo la perdita d’un tanto uomo gli fecero alzare un magnifico cala-; falco ed eseguirono a’suoi funerali una! messa solenne. A Roma poi i musici vollero onorar la memoria del Cigno d’Aversa, cantando un Requiem composto da lui me-; desimo in età giovanile, pezzo, come quasi tutta la di lui musica sacra, assai commendevole per lo stile appropriato alla veneranda maestà della chiesa. Cimarosa fu maestro della regai Cap-; pella Palatina al servizio di S. M. Ferdinando e della prima sposa di S. A. il duca di Calabria. Aveva una corporatura che trasmodava nel grosso e nel fatticcio, ed una fisonomia molto gioviale e simpatica. Fra d’un carattere aperto, franco ed affettuoso; non era meno cercalo e amato per la dolcezza ed integrità de’suoi costumi, che pe’suoi talenti; e lo spirito e la vivacità che risplendono ne’ suoi componimenti apparivano eziandio ne’suoi modi festevoli e nelle arguzie sue. Molti sono i tratti che si conoscono della sua modestia: a noi basterà citar questo solo. Un pittore, credendo dargli piacere, gli disse che lo tenea superiore a Mozart: Io, oibò, rispose con serietà, che direste voi ad un nomo che venisse ad assicura/vi che voi sorpassate Raffaello? Fu ancora iniziato in poesia, cosa che non poco contribuì alla perfezione ed alla leggiadria delle sue musiche. Eccone un saggio in alcune strofe di una sua Ode intitolata il Tradimento: Qui tcco Panfilo Discòfilo e. libero Sedeva: io vidi Da’ lacci tui Baciarli tenero Vivrò più ilare Su’ labbri infidi! In braccio altrui. Quegli ocelli accusano Sol siami stimolo Il tuo delitto, Nel nuovo stalo Quel volto pallido La vi! memoria Ad arte, aflìitto. D’averti amato. Deh fuggi, involati Deli fuggi, involati Da’ sguardi miei, Che per me vindici È (ardi, o Lidia, Saranno i Dei! Il pentimento! Quando componeva non vedea nè udiva alcuno di quanti gli stavano intorno, ed anzi amava essere circondato dagli amici e dallo strepito. Accompagnava a maraviglia, e, come più sopra s é già detto, cantava perfettamente, tanto che era impossibile sentir da altri eseguiti i suoi pezzi buffi con altrettanta anima e giocondità con quanta ei li eseguiva. Divisa a que’giorni l’opinione del mondo sul primato nella musica fra Mozart e Cimarosa, si racconta che Napoleone domandò un giorno all’illustre Gretry qual differenza passasse tra questi due maestri: Sire, rispose l’autore della Carovana, Cimarosa mette la statua sul teatro ed il piedestallo nell’orchestra, Mozart invece mette hi statua nell orchestra ed il piedestallo sul teatro. Quantunque si possano del Cimarosa < citare molli connnendevoli spartiti scrii o P tragici, ed alcune plausibili sacre pagine, c tuttavia la sua maggior gloria fu nell o- | pera buffa (un di vanto esclusivo d ita- |