de rexécution, ce sarait un assez bon
calcul de la part de ces Messieurs de chercher
à satisfaire de la manière la plus commode
du monde aux exigences d’un pubblic
assez peu difficile pour n’en point demander
davantage. 11 est vrai que dans ce calcul, le but au quel doit s’attacher tout
véritable artiste, celui d’ennoblir et d’élever
l’âme par la jouissance, n’entrerait pour
rien. Mais l’expérience nous prouve que ce
serait commettre une criante injustice envers
le pubblic des deux Opéras de Paris que
de lui attribuer un goût si peu éclairé et
si facile à contenter 55.
— Veggcndo noi tanti inesperti compositori venir facendo
di pubblica ragione le loro produzioni edisprczzarc il sapere,
troppo confidenti nel loro genio, ne cade in acconcio di
citare un fatto che dovrebbe senir loro di lezione: Cherubini,
l’illustre Cherubini copiava, eziandio in questi
ultimi anni le composizioni di Palcstrina e di Clari, e
a que’ suoi amici che gli chicdevan conto di quel lavoro,
soleva rispondere: «Io imparo, perchè quando io ben
m’avessi (ingerito anni, in musica vi sarebbe sempre da
imparare». E intanto Cherubini era quell’uomo del
quale Haydn si compiaceva dire: «Io mi sono vecchio,
è vero, ina come musicante, io sono vostro figlio».
Cose singolari
degli antichi musici greci»
ÀntigenidCj uno de’ più celebrali flautisti della Grecia
e maestro di Alcibiade, si curava poco, secondo Aulo
Gellio, dell’applauso del pubblico. Egli insegnava ai suoi
discepoli di pensare come lui, c, per consolare uno di
essi, il quale ebbe poco applauso malgrado la sua grande
abilità, gli disse: «la prossima volta tu sonerai davanti
a me ed alle Muse». Egli giudicava invalido il giudizio
della moltitudine nelle cose del gusto, e sentendo un
giorno da lontano batter le mani ad un sonatore di flauto,
esclamò: ■ costui deve sonare male assai, altrimenti il
popolo non l’avrebbe tanto applaudito».
L’efesia, secondo Ateneo, rimproverò uno de’ suoi allievi,
il quale voleva sempre sonare nei tuoni acuti, dicendo: «l’arte non consiste nell’acutezza del tuono, ma
nella conformità del tuono all’oggetto».
Ippomaco, era dell’opinione di Antigenide. Vedendo
un giorno acclamato dal pubblico un giovine di poca
abilità, lo bastonava, dicendo: «esser questo applauso
la maggior prova della sua inabilità!»
NUOVE INVENZIONI.
Sudre, l’inventore della lingua musicale,
ha dato in Parigi nella sala di Herz una
interessante accademia di Telefonia o tele8
rafo musicale ad uso delle armate di
terra e di mare, praticato anche per mezzo
di. un istromento monstre di nuova invenzione
ad aria compressa, che fa sentire i
suoni a due leghe di distanza.
I rapporti i più favorevoli de’ ministerj
dell’interno, della guerra, della istruzione
pubblica e della marina, provano l’utilità
della scoperta del sig. Sudre, e proclamano
che questa scoperta merita di esser incoraggiata*,
ma tutte le promesse si limitano
a sole frasi d’encomio per l’inventore. Nelle
sue sessioni, Sudre prega gli spettatori di
compiacersi a scrivere ogni sorta di quesiti
sopra una tavola e col mezzo di alcuni
suoni tratti dal violino, egli trasmette a
madamigella Hugot, vezzosa interprete della
lingua musicale, il quesito proposto sulla
tavola ed il gentile (turcimanno lo ripete
con esattezza all’assemblea, e con ciò evidentemente
dimostrando l’infallibilità del
processo telefonico, che si spera veder
quanto prima adottato.
Dopo alcuni esperimenti di lingua musicale
Sudre fece sentire il nuovo suo stromento,
che si potrebbe chiamar Telofono,
col quale si ponno trasmettere segnali od
ordini a due leghe di distanza sì di notte
che di giorno, tanto in tempo sereno che
nebbioso. E una specie di tamburo di rame
da cui sortono quattro tazze di trombe
le quali producono l’accordo perfetto nel
secondo suo rivolto ed alternativamente e
simultaneamente rendono i loro suoni diversi
col mezzo della pressione di quat-
8G
tro stantuffi, che aprono un’uscita all’aria
compressa e serrala nell* inlerno del
tamburo con un mantice che riempie la
macchina di fiato. E l’ultimo punto del
suono stridente in musica, e se invece di
quattro trombe ve ne fossero sette, potrebbe
bastare a darci un’idea abbastanza
esatta del formidabile squillo delle sette
trombe che dovremo sentire al giudizio
finale.
(Estratto dalla Gazzetta Musicale di Parigi).
NOTIZIE VARIE.
Parigi. — Thalberg ne’ due suoi concerti al teatro
Italiano ha guadagnalo non meno di 25000 franchi, il
suo studio a note ribattute ebbe un successo d’entusiasmo.
— Il giorno primo maggio si pubblicò una raccolta
di dodici studj a quattro mani di Cramer, la prima che
il famoso pianista abbia in quei genite dato alla luce.
— Sotto la presidenza del duca di Coiguy è stata formata
una commissione per l’innalzamento di un monumento
funebre alla memoria di Cherubini. l)a questo
momento le soscrizioni si ricevono al Conservatorio di
Parigi.
Pietroburgo. — Sivori c Artot, il primo per difficoltà
mirabilmente superate, e l’altro per espressione vanno
a gara nel cattivarsi i suffragi di questo pubblico, clic
accorre in folla a’ concerti di que’ rinomati violinisti. La
Cinti-Dainoreau continua a far meravigliare per la
rara finitezza e facilità del suo canto.
Berlino. — Alessio LvolT ha composto un nuovo divertimento
per violino e violoncello con accompagnamento
d’orchestra, il cui programma è troppo interessante,
perché si abbia a tralasciar di farlo conoscere a’ nostri
icttori. Il duello di LvolT è un incantevole quadro di un
ordine tutto drammatico: L° Vita allegra di due amici
a cui succede una viva disputa; 2.° slida, duello alla
spada, gemiti del ferito; 3.° disperazione dell’avversario,
il ferito ricupera i sensi; -4.° riconciliazione c ritorno
alla vita allegra. Il duello ò tanto di moda che lo vogliono
sentire in tutti i concerti particolari. 1 migliori
interpreti di questa notevole composizione furono i fratelli
Ganz. Venne pubblicato colla dedica al celebre Meyerbeer,
che sembra pensare a tult’altro che alla grande
opera che da quattro 0 cinque anni promise alla direzione
del teatro dnY Accademia reale di Parigi.
Torino. — Da una lettera di un illustre nostro concittadino
distinto amatore della bell’arte ricaviamo i seguenti
brani che si riferiscono ad un capolavoro di 1111
autore italiano, in oltremonte giudicato senza rivali fra
i moderni compositori di musica sacra.
— È un bisogno per me il comunicarle l’entusiasmo,
la commozione, l’ammirazione che ha saputo in me destare
la stupenda messa di Requiem per voci di uomini
di Cherubini, che la scrisse pel proprio suo funerale,
componimento classico sopra ogni altro che io abbia
udito. - Comincia il Kyrie con un grave in re minore
di esimia fattura in cui son specialmente notevoli le cantilene
intrecciate fra le viole e i violoncelli con sommessi
accompagnamenti di bassi, di timpani e di qualche nota
tenuta de’ corni. Magnifico si è il Dies irce clic apresi
con un allegro vivo, pure in re minore, a tutta orchestra,
a cui tiene dietro un bell’andante a 3 e 4 che mette
ad un presto di un grandioso effetto. L’andante imlVOffertorio
non potrebbe con modi più elevati esprimere
la mistica sublimità del sacro testo. Reca meraviglia
la concertazione e la condotta della successiva fuga in
fa tempo ordinario; pezzo di un risultato mirabile.
Bellissimo il Sanctus: l’adagio dell’elevazione tenero
quanto mai. Nel Domine, dona eis requiem pare che il
sommo maestro abbia voluto darci l’idea di una eterna
pace con certe classiche frasi, con modulazioni ed armonie
si magistrali che non potevano esser suggerite
se non da profonda meditazione sulle grandi verità della
religione e sugli ultimi destini dell’uomo. La perfetta
esecuzione sotto la direzione degli egregi signori Ricardi,
Poliedro c Ghebart contribuì assai a dar risalto alle sublimi
bellezze dell’ultimo lavoro di Cherubini, qui prodottosi
il giorno 27 p. p. nell’occasione dell’anniversario
della morte di S. M. il Re Carlo Felice».
Pisa. — Non solamente in Francia c onorata la memoria
di Cherubini. A Pisa nella chiesa di San Francesco è
stato testò eseguito con affollato concorso il Requiem
per voci d’uomini stato composto dal grande maestro.
Un magnifico catafalco era stato eretto, c rendeva più
commovente quella cirimonia la presenza di molti membri
della famiglia dell’illustre defunto. Vi si vedeva fra
gli altri una sua nipotina in terza generazione dell’età
di quattro anni. Firenze, sua città natale ha dovuto del
pari pagare il suo tributo di cordoglio e di omaggio.
NECROLOGIA.
ahtokio isiuu:.
La Germania ha perduto uno de’ suoi più antichi editori
di musica, uno de’ suoi più sapienti contrappuntisti,
ed uno de’ suoi scrittori più versali nell’estetica musicale.
Antonio André è testò morto ad OlTenbach, in una età
qqasj decrepita, appunto un mese dopo la morte della
vedova di Mozart, la quale lo ha preceduto al sepolcro
senza poter vedere il monumento che si sta innalzando
a Salzburgo in memoria dell’illustre suo marito. André
era molto dimestico amico della cara Costanza;e da
lei nel ji790 aveva egli comprato tutti i manoscritti di
Mozart. André era un eccellente cantante in sua gioventù;
ma dopo aver fatto qualche viaggio artistico per
la Germania meridionale, {lasciò questa carriera, c si
diede tutto allo studio severo della composizione, mentre
ancora attendeva a dirigere il suo stabilimento di
stamperia ove si pubblicavano le migliori opere del suo
paese. A lui dobbiamo principalmente la propagazione
e I incremento della litografia. Egli|. veggcndo clic Sennefelder
in Vienna,[«inventore di questa maniera di stampe,
in vano lottava contro le molte e gravi difficoltà di
esecuzione, l’invitò ad OlTenbach perchè ivi stabilisse
le sue officine. Il signor Scnncfeldcr ivi si fermò lungo
tempo, e quando deliberò di abbandonare questa città,
la sua invenzione s’era già fatta europea. In questi ultimi
tempi il signor André ha redatto un catalogo delle
opere edite ed inedite di Mozart indicandone accuratamente
tutti i temi. Questo catalogo l’ha tenuto occupato
per più di tre anni. Pubblicava in oltre sulla composizione
un’opera di teorica in sei volumi, tre de’ quali sono
solamente pubblicati, c trattano dell’armonia, del canone,
e della fuga. Si dice che il manoscritto degli altri
tre sia interamente completo: essi trattano della melodia,
dell’armonia fra la musica e la lingua, c in fine
d’una critica teorica sull’uso della voce umana secondo
il carattere dell’artista. Il signor André era certamente
il più severo critico della Germania: cd io mi ricordo
avendo avuto opportunità di vederlo più volte l’anno
passato, egli mi lesse buona parte delle sue critiche sopra
Haendcl, Beethoven, Mozart, cd altri celebri compositori
moderni. Beethoven specialmente è analizzato mirabilmente,
nò più degli altri sfugge alle squisite e sopraffine
osservazioni della sua critica giudiciosa. Del resto
André ha composto molte canzoni che si distinguono
per grande semplicità, per sentimento profondo, e per
rara intelligenza delle parole onde sono inspirate. Fra
i suoi discepoli sono più conosciuti in Germania i signori
Alevs Schmidt c Wilhelm Spcier. Quest’ultimo
singolarmente ha composto canzoni che sono cantate per
tutta quella contrada. André nudriva la speranza di andare
ancora a Parigi per ivi fare eseguire qualche pezzo
non conosciuto di Mozart. Speriamo che il figlio di lui
che fa degnamente le sue veci a Francfort, compirà il
voto di suo padre.
André doveva ancora possedere alcune lettere di Mozart
che saranno probabilmente pubblicate. Dopo la morte
della cara Costanza, un giornale di Vienna ha pubblicato
una lettera dell’illustre autore del Don Giovanni,
che mette in chiaro la miseria in cui c vissuto Mozart.
In questa lettera indirizzata a un certo signor Fuchs,
il povero compositore gli annuncia che egli è stato costretto
a dare il suo ultimo soldo al proprietario della
casa che egli abita, per non esserne cacciato, aggiungendo
che gli bisognano 2,000 franchi, pei quali egli si
impegna a fare tanta musica. A quest’epoca Mozart
aveva già composto il Don Giovanni, il Flauto Magico,
e il Tito. In fine della lettera si legge: Spedite 200
franchi a Mozart. A. Wkill (G. M. di F.)
KLOVE Pl’BB LICAZIONT MUSICALI
DELL I. II. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEG.’
Di eiOVMKI RICORDI»
MUSICA DEL M.° CÀV.
SÈìo Ss* dflÈÌD «3 M S& Sì
Riduzione completa per il Pflc a 4 mani Fr.
Idem per Pfte solo
Idem per Cauto con accomp 0 di Pfte.. •
ver- Violino e Pionoforte
SOMA MOTIVI DEM.’ OPERA
dui. HADNTito ««.villini: DOSIKETTI
COMPOSTE DA
N. Fr. 5. - N. 2. Fr. 4 SO.
per Flauto e Pianoforte
SOPRA REMINISCENZE DELL’OPERA
ILA PAYOBITA
DEL MAESTRO CAVALIERE JLMSaflZETTI
COMPOSTA I)A
DalC I. R. StalïiHsîseHto Nazionale Prhiic^Sato
«Si Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale «li GIOVj&NAI RICORDI.
Contrada degli Omenoni j>r, 4720.