sica sia stromentale sia vocale de’ grandi
maestri delle diverse scuole,da lungo tempo
tra noi dimenticati per cagioni affatto indipendenti
delle alte esigenze dell’Arte. Se
non che c’è da osservare che onde codeste
Accademie riuscissero degne della classica
musica che dovrebbe, secondo la nostra
idea, preferirsi a quella de’ repertorii
teatrali della giornata, farebbe mestieri di
lunghi e laboriosi studii, cosi dal lato dei
cantanti come da quello dell’orchestra, farebbe
mestieri di molte e molte prove, acciocché
Faccordo tra le parti risultasse così
perfetto da poter dare giusta idea del valore
e del carattere delle musicali composizioni
prese a interpretare..} farebbe insomma
mestieri di tante e tante cose che
impossibile riesce ottenere dalle presenti
consuetudini delle professioni filarmoniche
ecc... e dalle abitudini del nostro pubblico.
Ciò stante è il meno male accontentarsi
che la scelta de’ pezzi che di solito si fa
tra le musiche de’ compositori più noti,
si faccia con buon discernimento, e si producano
poi con sufficiente [accuratezza.
— Genova. I filarmonici di questa città devono eseguire
il Requiem di Serra, zelante capo dell’orchestra
del teatro Carlo Felice, per onorare la memoria del maestro
Lobbia morto il giorno 30 scorso settembre. II Lobbia
era fra noi molto stimato per le sue qualità individuali,
per la sua passione per la bell’arte e per aver
formato dei buoni ailievi, e perciò la perdita di lui riuscì
di comune rincrescimento.
— Camillo Sivori, il quale all’eccellenza dell’arte accoppia
ottimo cuore, si produsse nuovamente al gran
Teatro in un’accademia a benefizio degli asili infantili
della sua patria. Prima di rivolgersi a Parigi egli visiterà
Milano.
— Firenze. 11 violinista Semèladis col suonatore di
pianoforte Dargcnlon in un concerto furono colmati di
applausi: il duo di Osborne e Bériot sul Guglielmo
Teli piacque a preferenza degli altri pezzi.
— Zara. Varbek, opera composta nello scorso carnevale
pel teatro di Pordenone dal maestro Andrea Galli,
riprodotta sulle nostre scene vi trovò buona accoglienza.
I giovani che esordiscono nella propria carriera vanno
sempre incoraggiati.
— Palermo. Veniamo assicurati da una persona intelligente
che assistè ad una rappresentazione della Matilde
di Manforte parole dell’avvocato Caccioppo nuova
musica del maestro Palermitano Fodale, che dall’autore
di questo spartito si può col tempo attendere una illustrazione
musicale italiana: le bellezze che vi si rinvengono
in ispecie in un quartetto ed in un duetto
fanno concepire delle grandi speranze. Avvertiamo però
il Fodale che la forza c robustezza deU’istromentazione
non deve consistere nel fracasso e nel frastuono, e che
l’energia della declamazione vocale non va mai spinta
fino alle grida. Stia in guardia contro questi due prepotenti
abusi, pur troppo all’ordine del giorno.
NOTIZIE MDICALI STRANIERE
— L’apertura del nuovo teatro d’Atene si farà, a
quanto si dice, coll’Opera Ajace, musica del sig. Manzaro,
giovine compositore Greco. La seconda Opera sarà
P Antigone di Sofocle coi cori musicati da Mendelshon.
— Mendelshon durante un viaggio che fece la passata
state in Svizzera visitò jun’istituzione di giovani ciechi,
ove molti allievi che attendono alla composizione,
mostrarono il desiderio di avere il suo giudizio sui loro
saggi. Il celebre compositore, dopo essersi fermato diverse
ore ed avere attentamente esaminati alcuni pezzi, fece
dei complimenti a’molti allievi, e per compensarli dei
loro sforzi sedette al pianoforte e improvvisò in sì mirabil
modo che tutti que’ giovinetti ne furono commossi
fino alle lagrime.
— Si parla molto di una macchina inventata in Inghilterra
da sostituirsi ai Claqueurs di professione. Essa
è congegnala in modo che collocata nel sito più opportuno
della platea ad un dato segnale fa tale uno strepito
che molto s’assomiglia agli applausi degli ammiratori
d’entusiasmo. Mercè l’invenzione di questa macchina
quei signori artisti, i quali non possono proprio
vivere senza il pascolo quotidiano di un assordante batter
di mani, avranno ora modo di soddisfare i loro desiderii,
senza troppo dispendio; chè per verità, la spesa
serale dei Claqueurs prezzolati riesce troppo grave, e
quella dei C/agueurs-diletlanli troppo fastidiosa, in ragione
delle pretese che questi ultimi armano al cospetto
de’ virtuosi e in ispecie delle virtuose applaudite. La
macchina-claqueurs si avrà con poche lire per sera.
— Il 13 novembre p. p. morì a Dresda Giuseppe
Rastrelli, sassone regio direttore di musica in età di 45
anni. Egli compose varie pregevoli opere in musica e
messe, le quali, comunque spettanti al genere della scuola
tedesca, palesano ovunque la facilità italiana c una pienezza
di grate melodie.
— Nell’Accademia dataci il 27 nov. p. p. dai membri
dell’orchestra dell’I. R. teatro di Corte in presenza di
S. M. l’Imperatore, l’Imperatrice Madre e di S. A. I.
l’Arciduca Francesco Carlo, si eseguirono la gran sinfonia
in sol minore di Mozart, un’aria di Così fan tutte,
«ì un aria concertata col pianoforte; ambidue dello stesso
maestro Mozart; e per ultimo la gran sinfonia in do minore
del maestro Beethoven. LL. MM. dimostrarono al
maestro di cappella, signor Nicolai e all’orchestra il loro
aggradimento per questo concerto.
(6r. M. di Vienna.)
— Ne’Concerti pubblici eccitò un’attenzione particolare,
il pianista di 12 anni, Antonio Rubinsteiu di Mosca,
per la sua sicura tecnica e compita esecuzione. Egli
eseguì in tre varj concerti delle composizioni di Thalberg,
Henselt, Liszt, Mendclssohn, Mozart, Bach (Seb.)
e Beethoven, nel vero loro spirto, ed ebbe molto applauso.
— Fra i 493 fogli periodici che ora compariscono a
Parigi, 14 ne sono dedicati alla musica.
{Gazz. Univ. Mus.)
— La Lucrezia Borgia di Donizclti venne riprodotta
al Teatro Italiano di Parigi con felicissimo successo. I
Parigini che la prima volta giudicarono molto severamente
questo spartito, ora si mostrano contenti di aver
potuto riformare la loro sentenza. Fra le Opere di Donizetti
essi pongono al presente la Lucrezia subitoMopo
la Lucia in ordine di merito. Così un giornale di "colà.
DIZIONARIO MUSICALE
CKITIC© 5JM©BSIS®aCO
( Vedi ì.JY. 1,
9, 43-44 e 48.)
Arte-Molte chiacchiere si sono buttale in campo per
determinare dove la musica da semplice arte si innalzi ai
grado di Scienza, ma mettiamoci pure al di qua ueiie teorie
del [’Acustica, dei calcoli de’rapporli armonici, consideriamo
la musica come un’arte, è però indubitato essere
un’arte quanto difficile, nobile arte che negli antichi e
ne’ moderni tempi fu coltivata con amore da Re, da Regine,
da Ministri, da Scienziati, da gran Capitani, arte
potente che sa esercitare molta influenza sull’incivilimento,
arte che non può avvicinarsi alla perfezione senza
fortunale disposizioni fisiche, coltura d’intelletto, educazione
dello spirito, genio e bel cuore, perchè ha per iscopo
il movere gli affetti, animare il fuoco delie passioni più
belle, sublimare i religiosi pensieri col mezzo più soave,
incantatore qual è il diletto delle melodie, delle armonie.
Dicono taluni è un mestiere, i musici di professione cantano
e suonano pel danaro... Sì?., poveracci! provatevi
a pagare col solo fiato della gloria l’Illustrissimo signor
Avvocato, il Chiarissimo signor Medico, l’Onorevolissimo
signor Ingegnere, e via via discorrendo, e presto capirete
che tutto si deve pagare a questo mondo, che pel suono
dell’oro si canta, si suona, si scrive ricette, si disegna,
si fan comparse, tutto si fa per l’oro, perchè l’oro fa
tutto, e quindi se è un 7neslitre il far per mercede, tutto
è mestiere quaggiù. Quando per la mercede non si avvilisca,
non si converta in ciarlatanesimo l’arte e la
scienza, quando si venda l’abilità, il sapere, non la coscienza,
non l’onore, non la dignità dell’uomo, lo scienziato
e l’artista del pari, anche dopo pagati, han diritto
alla riconoscenza, all amore, alla stima: l’uomo può
camminare al disprezzo od a bella ed onorata fama colle
Bandelle alla mano o col Vitruvio, cogli Aforismi o
coll’Archetto, coi latini testi ed anche coi trilli. Ma,
soggiungono que’ taluni, sono pochissimi i musici che
cerchino meritarsi il bel nome, dunque sono... Zitto!
prima di strapazzar la logica, guardate attorno su tutte
le professioni; e tu intanto o Lettore cerca nel Dizionario
le parole: Artista - Professore - Virtuoso.
Artista - Caprina barbetta, mustacchi eroici, lungaliscio-luccnle
zazzera, portamento da ispirato o un pochettin
del matto, vestire un cotal poco à l incrogable,
forte putir di musco misto al caro olezzo dell’immancabil
sigaro, acconciare (con fare però alla sbadata) e
ciuffo e cravatta ad ogni specchio di caffè o di bottega
da mobili, gettare spasmo-sentimentali occhiate su ogni
passante Dulcinea, spingere galanti sorrisetti su tutti i
balconi, gorgheggiare ad ogni tratto qualche passetto
cromatico, millantar conquiste erotiche senza mai contarne
i fiaschi, dar del Tu ad ogni amico di un quarto
d’ora, vantare come prodezze il vuotar di caraffe,
leggere con aria di non curanza ogni frontispizio di
Giornale nei caffè, dar dell’asino ad ogni Giornalista
che non profonda a josa i trionfi, le glorie, gli entusiasmi,
i furori, gli esimj, gli incomparabili, dar
del canchero, del cane ai colleglli (non presenti) della
professione, odiare di tutto cuore la lettura dei libri
tecnici dell’arte, ed ancor più quelli di erudizione, amare
con isviscerato, costante attaccamento quel caro, quel
dolce Far niente... Lettore, non ne hai tu visti mai di
questi ultra-romantici terreni impasti?., e non crederesti
tu che taluni di colali ammassi di leggerezza, di ignoranza,
di rozzezza osino chiamarsi Artisti?., e non sai
che taluni (saran forse pochi) giungono a tanto di rotondità
da sforzarzi contro la stessa propria indole, contro
qualche principio di buona educazione, c comparir dotali
delle esimie qualità che ti ho descritte, perchè le credon
proprio connotati necessarii ad ottenere il passaporto pel
tempio della gloria, perchè le credono segnali sicuri del
Genio Artistico?., eppure se ne danno, e non saprei
se questi, o piuttosto i veri, i degni Artisti siano le
eccezioni al maggior numero. Se ho tratteggiato un abbozzo
del pseudo-artista maschio, dovrei delinearne un
femminino, ma un po’ di corte a! Bel sesso ci vuole: si
tralascia di fare il niente lusinghiero ritratto delle Virtuose
senza virtù che disonorali l’arte, giacché vi è da
sperare che di queste non ve ne sarà più una quando,
migliorati sempreppiù i stabilimenti di musicale educa* ffé
zione, avviati a’ più adattato mestiere molti de’ sedicenti
perchè secredenli maestri ed alcuni Giornalisti, e meglio
educato il gusto e il criterio musicale del pubblico,
(V. Conservatori - Scuole - Maestri- Giornalista- Pubblico)
precederanno col buon esempio i maschi Euterpei,
mostrando di averla capita una volta che per meritare
l’onorevole titolo di Artista ci vuole nientemeno
di profonda cognizione della parte tecnica dell’arte (Ergo
studio), coltura dello spirito [Ergo studio), Moralità (Ergo
educazione), Civiltà (Ergo Galateo); e che poi, per aggiungere
in coda nV Artista un po di Egregio ci vuole...
(V. Genio), c che per non esser messi in ridicolo dal
nome di Virtuoso ci vuole... picciola bagattella! (V. Virtuoso).
Armonia - Secondo elemento della musica, sostegno,
luce, abbigliamento della Melodia, che n’è essenzialmente
l’elemento primo fondamentale (V. Melodia,
Canto). La scienza dcU’tarmonia esige ben più che non
le tecniche cognizioni dti^Contrappunto (V. Contrappunto,
Composizione, Contrappuntista. Maestro), «sige
uno squisito sentire, esige quella forza d’immaginativa
che l’arte e lo studio possono e devono perfezionare,
dirigere, ma che è dono del genio; esige il saper disecrnere
con finezza di criterio gli elementi forti e deboli
delle frasi melodiche, e i loro rapporti col senso poetico
espresso dalla parola nel canto, o sottinteso nel motivo
stromentale: esige una perfetta cognizione pratica, un
tatto fino delle differenze di facoltà espressiva de’singoli
istromenti musicali, e singolarmente poi degli svariatissimi
effetti delle combinazioni de’diversi timbri de’ loro
suoni (V. Istromenlazione)-, esige che il compositore
sappia stare egualmente lontano dalla pedantesca servilità
alle regole come dalla licenza de’ musicali ultra-romantici,
che sprezzano le regole perchè pesanti pe’ loro
Genj sottili - Ma, con tante esigenze per costituire un
valente armonista dovranno essere assai rari i compositori
- Così direbbe forse un vespertilio ma non già un
incivilito abitatore della terra, perchè qui tutti conoscono
il comodissimo sistema che copre ogni esigenza, che
supplisce a tutto’ il sistema (V. Fracasso).
Articolare - L’articolare con chiarezza e giustezza
le consonanti, senza cadere nell’affettata pronunzia, è
proprio di pochi fra i leggitori di prosa o di poesie, di
pochi fra gli Oratori, di pochissimi fra i recitanti; e da
ciò il frequente udir letture di belle, energiche prose o
sublimi poesie ebe ti pajon brodetti lunghi lunghi, e ti
interessano come le copie di Raffaelleschi fatte da ser
Buonascoppa,da ciò i’udir da chi declama, recita o canta,
penna per pena, cove per core, mollano per malanno, t
tant’altre consimili bellezze. L’articolar a dovere, il giusto
sillabare, onde chiare ne escano le parole senza danno
della dolcezza ed espression melodica, ci tocca sentirlo
dal cinque per cento de’cantanti, e nell’epoca nostra si
può sfidare a provar il contrario: da ciò che cosa deriva?...
(V. Dispetlo-Noja-Sbadigli-Libretto)-, e chi ha
la colpa di questa radicale mancanza?... (V. MaestroStudio
- Coltura - Articolazione).
Articolazione - Se un abitatore della Luna capitasse
mai in una delle nostre platee la prima sera di una
Opera nuova, scommetto che direbbe: E che fanno tutti
quelli che leggono un libricciuolo? - E" qualcuno
gli risponderebbe: Leggono le parole dell’Òpera - Ma,
e che fanno quelli lassù? - Cantano - E il povero Selenita
non ne.capirebbe ancora un cavolo e voltatosi da
un’ai tra parte, direbbe; Ma e che cosa è dunque il vostro
cantare? - E qualcuno risponderebbe che anche noi,
che non siamo della Luna, sappiamo conoscere che 95
su 400 de’terreni cantanti non cantano ma vocalizzano:
e quel tale che così dicesse anche a costo di far sapere
ai Lunatici le terrene ridicolaggini, avrebbe ragione. In
fatto perchè siamo costretti a leggere il libretto con tanto
discapito dell’attenzione e del diletto, intanto che si
canta sul palco?... perchè i signori Cantanti non sanno
articolare cantando, e quindi non si capisce che diavolo
dicano; e guai se s’introducesse nelle udienze l’uso di
gridar forte: Che cosa avete detto? ogni volta che si
sentono dai sedicenti Cantanti e voci e vocali e trilli e
volate e gruppetti e quasi mai parole, o parole storpiate,
non intelligibili! (V. Pronunzia). Il Cartellone invita all’Opera in musica, cioè promette un dramma messo
in musica; sono dunque le parole parte essenziale del
Canto, c tanto più del Canto drammatico; e se non ci
fate sentire la poesia. abbiate pazienza o voi che vi credete
Artisti virtuosi, professori, o che so io, di Canto,
non siete di più di professori di A, E, I, 0, U; non potete
produrre che per metà, a dir molto, l’effetto melodrammatico;
il vostro canto eunuco non può penetrare più in
dentro de’timpani delle orecchie; non giungerà mai a
movere gli affetti espressi dal poeta, infiorali, resi più
eloquenti dal genio del maestro - Una bella creatura
umana adorna di bellissima, splendida veste, ecco l’eloquente
poesia adorna de’vezzi incantevoli della melodia.
Ma... ditemi un pò? che cosa date al Pubblico quando
cantate senza far intendere la poesia?... la bcllajveste, ma
vi tenete in gola la bella vestita. Alcuni cantanti dicono:
Cantare e articolar bene è difficilissimo; altri dicono;
Ci hanno insegnato Scale, Messa di voce, Trillo, Portamento,
Volate ma non V Articolazione... E il Pubblico
risponde ai primi: dovevate scegliere un’arte facile,
esempli gratia quella del Michelaccio e poi dice ai secondi:
Dovevate cambiare Macs... Ma, adagio sig. Pubblico
(Y. Maestro).
( Sarà continuato.)
N. E. Cattaneo.
CÌEOVAiraa
EDITORE-PROPRIETARIO.
]»ES. Si unisce a «jaesio fogiio il ssesa® IV. 9 deil’AST®I„©eEA ©JLASSSCAl MUSICASSE
EìaiS’I. M. SteMIimerat© Saiziffinai© F’s-ivilessiaio
di C7aSe©sa*»iàa, ®ffl];sisteì‘ia e ’l’ipogiraila Musicai© di iJHJVAKKI KICOI63JS
Contrada degli Omenoni N. 4720.