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GAZZETTA MUSICALE | ||
N. 43-44 |
DOMENICA |
DI MILANO |
J. J. Rousseau.
STUDJ BIOGRAFICI.
W«M A.«MOZART.
ARTICOLO III. (1)
prima dimora fatta dal giovinetto
Mozart a Milano gli procacjp3§£eiò
l’incarico di scrivere la prisma
Opera pelcarnevaled. 1!77d.
’Tornatovi in fatto, dopo breve
giro, vi scrisse il suo Mitridate che fu rappresentato
alla nostra Scala il 26 dicembre
di quel medesimo anno, evi ottenne un
esito inusitato e venticinque non interrotte
rappresentazioni. E a questo luogo a ricordare
un singolare aneddoto. Alcuni giorni
innanzi la prima prova, la prima donna
Adelaide Bernasconi, poco confidando nel
talento di un pianista eli quattordici anni
per scrivere arie di bravura (cliè le prime
attrici, tanto le antiche come le moderne,
ciò che più curano nelle Opere, sono le
arie di bravura), dimandò al giovinetto compositore,
con un fare di superiorità protettrice,
che le mostrasse quella che doveasi
cantare da lei. Il maestrino la soddisfece
al momento, e 11011 è a dire se la Bernasconi
ne fosse contenta e meravigliala. Ma
il piccolo Mozart volle vendicarsi della sua
diffidenza schiccherandole all istante una,
due, tre altre arie, e ponendola nell"’imbarazzo
della scelta.
Durante il 1771 Mozart fece una gita
a Verona ove venne presentalo del diploma
di accademico, passò indi a Padova
e a Venezia, e nella prima di queste
due città fece attonito il padre Valotti
improvvisando sul grande organo ’della
Chiesa del Santo delle fughe mirabili.
Dopo una corsa a Inspruck fu novellamente
a Milano per iscrivere la cantata
drammatica Ascanio in Alba, nella quale,
Manzuoli aveva la parte principale, e fu
prodotta nei dicembre. Richiamato il padre
suo a Salisburgo nelfoccasione dell’installamento
d’un nuovo Arcivescovo, il giovinetto
compositore ebbe incarico di scrivere
per questa circostanza la serenata drammatica
Il sogno di Scipione} ma poi sul
finire del medesimo anno ei rivide Milano
per comporvi l’Opera seria Lucio Siila, le
cui parti principali vennero cantate da
Ranzini e dalla prima donna De Amicis.
Ai pari delle precedenti fu quest’opera accolta
con favore. Tenne dietro ad essa la
Finta Giardiniera data a Monaco nel-1774,
e la pastorale in due partì il Re pastore
(J) Fedi i N. 37 e 38 di questa Gazzetta.
composta per la Corte di Salisburgo e rappresentata
nel 1775.
Già circondato di tanta gloria,Mozart toccava
appena i vent’anni} e da quest’epoca
in poi ogni sua produzione piena di impronta
originale, e ispirata da un genio
che ormai ha saputo sciogliersi da tutti i
vincoli dell’imitazione, sarà stimata di classico
valore, e passeranno cinquanta e più
anni dalla sua morte, e ciascuna di esse
brillerà di una freschezza giovanile non mai
superata, e ad un tempo il profondo sapere,
l’ispirazione più sentita manifesteranno
la potenza di una mente privilegiala.
Di ritorno a Salisburgo nel 1774, Mozart
crasi persuaso che il principe, per compenso
dei suoi splendidi successi, gli avrebbe
accordato il posto di maestro di Cappella}
ma dopo aver indarno aspettato tre anni,
la miseria lo costrinse di l’arsi a cercar altrove
del pane, e si trasferì quindi a Monaco.
L’elettore di Baviera, al quale egli offerse
i suoi servigi, lo giudicò troppo giovine
e non ancora abbastanza sperimentato,
ed aveva già date due Opere nuove atl uno
dei primi teatri del mondo, alla Scala di Milano.
Il povero maestro è quindi costretto a
lasciar Monaco, e più bisognoso di soccorso
che noi fosse quando vi si recò, dovette
assoggettarsi a dare un concerto ad Ausburgo
onde procacciarsi i mezzi necessarii
a proseguire il suo viaggio. Grandi
onori e 90 fiorini in contante, ecco il risultalo
delia sua dimora in Ausburgo. A
Manbeim parimenti gli furono prodigate
distinzioni ed acclamazioni, ma nulla altro
più, tranne un orologio regalatogli dal
principe. Fu in queste angustie ch’ei pigliò
la determinazione di trasferirsi a Parigi in
compagnia di sua madre, nella lusinga che
in questa grande capitale i suol talenti
sarebbero stati, se non meglio apprezzati,
al meno più lautamente premiati. Vana
speranza! La madre di lui dopo più mesi
di dimora trovò di dover essere molto contenta
che una scolara del suo Woifango
fosse stata tanto generosa da pagargli dodici
lezioni in ragione di Ire luigi!
Lo sconforto onde Mozart aveva angustiato
il cuore traspare nel seguente passo
di una lettera ch’ei scrisse a suo padre da
Parigi «se in questa città ci fossero orecchi
alti a comprendermi, cuori capaci di
sentirmi, e solo qualche idea dell’arte, io
mi consolerei di tutte le mie disgrazie, ma
gli uomini coi quali mi trovo non sono
che
e bruti per quei che riguarda la musica».
Il grand’uomo, osserva qui il si?. Fétis,
qui
non comprendeva che presso un popolo
appena uscito dalle vie del cattivo gusto,
e ancora indeciso sulla grande rivoluzione
recentemente operata da Gluck nel genere
drammatico, le creazioni del suo genio non
potevano essere apprezzate,perchè, troppo
ardite, valicavano d’un salto delle fasi di trasformazione
che, nell’ordine naturale delle
cose, avrebbero occupato più d’un mezzo
secolo. Appena la Germania, molto più
avanzala allora nel saper musicale, era matura
per comprendere le tante sue innovazioni.
La morte dell1 ottima sua madre, accaduta
d improvviso, rese al giovine Mozart
poco meno che insopportabile la dimora in
Pari gi, e però se ne allontanò tostamente
per ire a raggiugnerc suo padre. Fra queste
circostanze, stanco di adoperarsi invano
a procacciarsi una felice collocazione, si
trovò costretto ad accettare nel 1779 il
posto di organista della Corte di Salisburgo,
e l’anno susseguente quella di organista
della Cattedrale. Fd ecco, esclama
il citato scrittore, a quale misera altezza
aveva potuto giugnere all’età di ventitré
anni il più meraviglioso fra i musicanti
moderni, dopo quindici anni consecutivi
di clamorosi trionfi! Non gli era neppur
conceduto di provare con delie nuove Opere
non essere stato il passato della sua vita
fuorché il preludio del suo avvenire. Una
fortunata congiuntura venne a toglierlo per
breve momento dalla prostrazione in che
si logoravano le sue forze, l’artigiano entusiasta
della musica di Mozart, il principe
elettorale di Baviera, Carlo Teodoro, Io
fece chiamare a Monaco nel mese di novembre
del 1780, egli confidò la composizione
àeWIdomeneo, Opera seria in tre
alti. Partito da Salisburgo nel novembre
del 1780, Mozart si pose immediatamente
al lavoro, e con prodigiosa attivila di pensiero
potè far cominciare le prove dei
due primi atti nel principiar del susseguente
dicembre.
Sebbene con tanta prontezza d’ingegno
composta, offre quesfOpera una compiuta
trasformazione dell’arte} essa è la creazione
originale delle forme e dei mezzi di
tutta la musica drammatica venula dopo Mozart,
il carattere melodico (leXYÌdomeneo non
rammenta nè la musica meramente italiana,
nè la musica tedesca formatasi poscia, sotto
l’influenza di quella di Graun, da Ilasse
e da Benda, nè lo stile francese, nè per <
ultimo la modificazione di questo stile quale f?
si operò dal genio di Gluck} Mozart trac v
il lutto dalla sua propria niente, e la sua &
Opera diventò il tipo di una musica così