1 (‘{Tetto di un vivo e profondo sentimento,
giammai del calcolo. Affermiamolo senza
il timore eli venire smentiti; nell’istromentazione
del Tinaie deb seconcf atto delle
Rozze di Figaro, di quasi tutto il Don
Giovanni e del Flauto Magico, Mozart
La attinto il più elevato punto di perfezione?
I lavori di Paisiello e di Cimarosa ben
poco, o forse nulla, aggiunsero alle invenzioni
di un sì grande artista: anzi questi
compositori non hanno saputo del certo
al par di lui prevalersi de’vantaggiai una
armonia variata e del fiorito e grandioso
istromentale.
Mehul e Cherubini in Francia ingrandirono
ancor più le risorse dell’orchestra
perfezionando gli stromenti di ottone (■*),
ed adottando forme di accompagnamento
studiate e simmetriche, dall’abuso delle
quali non si ottenne però sempre gradevole
effetto.
Ma all’Italia era riserbalo l’onore di
operare una compiuta rivoluzione, sia nel
sistema armonico, sia nell"istromentale. Il
nòstro Secolo ne fu testimonio, e 11 nome
ìli Rossini è qui proferito da ogni lettore.
Dopo di aver appreso quanto di meglio
si poteva dalle composizioni di Mozart,
di Beethoven, di Cherubini e (li Mehul,
egli stesso, trasportato dal sùo genio, [mitrasse
a sommo grado l’effetto istromentale.
Le sue partiture offrono i primi
esempi di quattro parti di violini, l’unione
imponente di quattro corni, trombe ordinarie,
trombe a chiavi, tromboni ecc., soli
impiegati nell’accompagnamento di qualche
pezzo particolare, le fogge variate del disegno,
dell’armonia di tali stromenti. l’uso
quasi costante della gran cassa, de’timpani
e dei triangoli. Gli effetti ammirabili che
da questa parte del suo istromentale si ottengono,
giustificano abbastanza l’eccesso
dei mezzi; e nulla meglio testifica la grandezza
del suo genio, quanto l’aver egli
saputo dilettali con tanto chiasso un popolo
come l’Italiano così per lo innanzi
nemico di ogni sorta di accompagnamento
troppo strepitoso.
(Sarà continuato)
M ) Egli è nelle Opere di questi clic per la prima volta
si trovano quattro corni usali in tuoni differenti.
DELL’ISTROMENTAZIftKE.
Coni iniia&iotte (1).
Lo stromenlo detto dai francesi cornei a
pistons. molto è alla moda oggidì in Francia,
specialmenteJin un certo mondo musicale in
cui l’elevatezza e purezza dello stile non sono
considerate come qualità essenziali nella composizione:
però egli è divenuto l’istromento
a solo indispensabile per le contraddanze,
galoppo, arie variate cd altre composizioni
di secondo ordine. L’abitudine che si ha
di sentirlo nelle orchestre di ballo eseguire
melodie più o meno prive di’ originalità
e di squisitezza, e la ragion del suo timbro
che non ha nè la nobiltà de’ suoni del
corno, nè la fierezza di quelli della tromba’,
rendono assai difficile l’introdurre il corno
a chiavi nell’alto stile melodico. Può però
tenervi buon luogo, ma assai dirado, e a
patto di non cantare se non frasi di largo
movimento e di vera e reai dignità. Per
la qual cosa il ritornello del tema del lìo(J)
Cedi i fogli
39 e -il
i, 8, 10, 19, 21, 25, 20, ’27, 32, 38,
m
berlo il Diavolo, «Mon fils, /non fils, ma
tendresse infime,» sta ottimamente bene al
coiì/et a.pistons.Ge melodie allegre avranno
sempre da lui a lamentare la perdita d’una
parte della loro nobiltà, dato che pur n’abbiano,’e
se non ne hanno, da lui potranno
‘riconoscere un subisso di trivialità. Vi
sarà una frase che parrebbe tollerabile
eseguila dai. violini o dagli stromenti da
fiato, di legno: essa diverrà pedestre e vile,
esp*fessa e posta in rilièvo dal suono sfrontato,
mordente e plateale del coi net a pistoris.
Questo sconcio si terrà di mezzo, ‘dato
che la frase sia di tal natura da potére
essere eseguita nel medesimo tempo da
uno o più tromboni, i quali colla loro voce
poderosa coprono e rendono nobile quella
del coni et a pistons. Questo strumento, armonicamente
adoperato, si fonde ottimamente
infra la massa degli stromenti di metallo:
esso serve a compiere gli accordi delle
note diatoniche o cromatiche delle trombe,
od a lanciare rapidi gruppi di note, la qual
cosa mal potrebbonò fare i tromboni.
V’hanno cornette a due e a tre chiavi:
queste ultime danno tutti i gradi della scala
cromatica; le altre menò sono ricche, e
non possono dare nè il re sopra le righe,
nè il la bemolle di mezzo. Questi difetti
nella scala hanno portato la preferenza alle
cornette a tre chiavi, le quali presto saranno
adottate ad esclusione delle altre.
Questo stromenlo, quantunque piccolo
sia, non è così acuto come generalmente
si crede; la struttura del suo tubo è tale
che le alte note escono meno agevolmente
che dalla tromba. Però più facile è dare
il mi allo sopra una tromba in re, di quello
che il la alto sopra un cornetto in la’., queste
due note, producendo l’una e l’altra il
fa diesis, sono nondimeno all’unisono. Bisogna
bene, scrivendo, aver sempre considerazione
a questa differenza. I tuoni di
ricambio del carnet a,pistons sono dei pari
numerosi che quelli della tromba, ma disposti
in ordine differènte: quelli della tromba
comprendono cromaticamente l’estensione
di una settima, togliendosi dal la basso e
salendo sino al tuono di sof quelli del
cornei a. pistons partono dal tuono di re
e si elevano sino al tuono di do acuto.
Queste espressioni di la bassó e di do
acuto delle quali abitualmente suole ciascuno
servirsi, sono improprie; solamente
si dovrebbe dire tuono di la e tuono di
do. perchè in generale le trombe non hanno
il tuono di la alto, nè i cornetti a pistons
il tuono di do basso.
Io insisto sopra queste distinzioni, perchè
troppo sovente elle sono ignorate dai
compositori, e molti.di costoro non hanno
ancora un’idea ben chiara de’ veri punti di
rapporto che v ita fra il diapason de’ cornetti
a pistons e quello delle trombe.
L’osservazione che ho fatto di sopra intorno
all’estensione in grave de’tuoni alti
e in acuto de’tuoni gravi del corno, è applicabile
anche ai cornetti a pistons. Sebbene
essi possiedano una o due note di più, non
bisogna loro dare se non una scala di due
ottave, scrivendo dal si naturale sotto le
righe al si bemolle sopra ( pei cornetti
in sol. la bemolle, la naturale e si bemolle);
e dal do sotto le righe al do o al
re sopra (pei tuoni di re, mi bemolle, mi
naturale e fa), ancora debbo aggiugnere
che assai pochi esecutori possono dare il
si bemolle alto nel tuono di la, il la alto
nel tuono di si, e il sol alto nel tuono di
do, cioè le tre note che rappresentano il sol
acuto, e che essi darebbero eziandio ancor
meno questo medesimo sol (rappresentato
da Un fa sopra le righe) nel tuono di re.
Quantunque i cornetti a tre pistons
possedano tutti i suoni della scala cromatica,
la scelta del tuono di scambio non
è però indifferente; meglio sempre! è scegliere
quello che più sostiene che sieno
poste in opera molte note naturali, e che
poco ha necessità di diesis o bemolli alia
chiave. Quando l’orchestra suona in mi naturale.
per esempio, se non s’adopera altrimenti
il cornetto a pistons in mi, il meglio
da prendere sarà quello in /«,• egli allora
suonerà in sol. Meglio sarà ancora quando
l’orchestra sia in re prendere il cornetto
a pistons in hi clic suonerà in fa. Così
via quanto agli altri tuoni.
Cosi spiegata la cosa, meglio s’intenderà
perchè comunemente e da tutti si usi
scrivere i cornetti a pistons come i semplici
corni e non come le trombe; cioè una settima
sopra il suono reale pel corno in rè,
una quarta sopra pel,corno in sol, ecc.? ecc.,
esattamente come se si scrivessero corni comuni
in sol e in tei mentre che le trombe
in re si scrivono un tuono sotto al suono
reale, e le trombe in sol una quinta sotto.
Ora i cornetti a pistons non valendo a coglier
così facilmente come le trombe le più alte
note, e il sistema dei cosi detti pistons avendo
riempiuto l’immenso vano che prima era
sulla natura di tulli questi stromenti, fra
il conti a-sol grave, il conti a-do grave, il
sol grave e il secondo do, n’è di necessità
seguito che le note buone o favorite del
cornetto a pistons alto sono-appunto quelle
gravi note che mancano alle trombe, e che
per iscriverle bisognerebbe impiegare un
numero di linee suppletorie sopra le righe,
che sarebbe un imbarazzo pel compositore
e per l’esecutore insieme. Quinci l’abito
preso di scrivere i cornetti a pistons al disopra
e non al disotto del tuono reale, come
si fa rispetto ai corni comuni ne’tuoni reciprochi.
In seguito di quest’uso, il cornetto a
pistons in do è all’unisono del corno co-mune
in do acuto, i cornetti a pistons in si
e in la sono alfunisono de’corni comuni
in si e in la acuto, e per conseguente i
cornetti a pistons in sol, fa, mie. re, sono
all’ottava hassa delle trombe nei medesimi
tuoni.
(Sarà continuato).
OSSERVAZIONI
Di un vecdiio suonatore «ti viola, aiutante
in Bergamo, intorno ad un
articolo «lei signor «le Sevelinges
inserito nella Biografia universale
sulla vita e le ogiere di Pier Iiuigi
Palestrina (I).
Tutto ciò che ha relazione colle arti
della parola, e coi diversi modi
d’influire sulle idee e sugli affetti
degli uomini è legato di sua natura
con oggetti gravissimi.
Manzovi. nella prefazione
al Carmagnola.
È stanziato in questa nostra città un vecchio
suonatore di viola a cut non posso
rifiutare in coscienza il titolo di galantuomo.
Egli ebbe la bella ventura di conoscere
personalmente Haydn, uomo semplice
e grande, l’inventore della sinfonia, l’autore
dell’Oratorio sulla Creazione, e del
(1) Egli, è già gran tempo che questo Osservazioni
furono date in altro foglio, ma per la sua natura, questo
nostro giornale era in obbligo di riprodurle, tanta è
la dottrina e il senno che vi dimostra la penna che le
dettò, illustre per aver dato al teatro musicale de’ca- 7^5
polavori degni di formar tipo nell’arte.
||§
S§^I8||