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GAZZETTA MUSICALE | ||
N. 36 |
DOMENICA |
DI MILANO |
J. J. Rousseau.
CLASSICA MUSICALE.
ESTETICA MUSICALE.
imitazioni: sibhiutiva.
(Tedi i fogli 19, 22, 23, 24, 20, 28 e 34/
MERCATANTE
Finale del Giuramento.
XXXVIII. Ela’isa ama ’Viscardo d’un
amor si potente che l’esserne riamata si
è fatto per essa un’assoluta necessità della
vita } ma Viscardo ama Bianca, ne è corrisposto,
e non sente per Ela’isa che disprezzo.
La scoperta di un tale amore è
per questa un colpo mortale} nel primo
impelo di disperazione essa vorrebbe svenare
la rivale} ma un pegno di riconoscenza
scoperto al collo della medesima le
fa cangiar pensiero. E poi, qual prò di
una vendetta? Nuli’altro che l’odio implacabile
di Viscardo. Non vi ha che un mezzo
per ottenere da lui qualche sentimento slmile
all’amore ed essere ad un tempo fedele
al fatto giuramento: farlo felice salvandogli
l’amata e ponendola in suo potere.
Ma dopo un tale sagrifizio potrà ella
sopravvivere? No. Un cuore dominato da
sì imperiosa passione non può tollerare
che l’oggetto amato viva in braccio ad altro
amore.
È forza morire, ed Ela’isa per ottenere
su Viscardo la massima delle vittorie ha
risoluto morire per di lui mano mentre gli
ridona l’amata} e vi riesce. L innamorato
di Bianca credendola morta per mano di
Ela’isa ha appena vibrato nell’ebbrezza dell’ira
il mortai colpo che Bianca si desta,
ed egli intende da chi e per chi fosse salvata.
Prima di spirare sa Ela’isa di aver
riportato sul cuor dell’amato una tale vittoria
per cui ogni suo palpito d’amore
dovrà ricondurgliela al pensiero colla memoria
del suo eroismo, e forse dovrà
amarla quanto la stessa Bianca. Ecco una
morte beata.
E il concetto di Mercadante corrisponde
pienamente all’affetto, e la soavità della
melodia è fatta anche maggiore da quella
di corno inglese che s’accoppia al canto,
quasi fosse il sentimento d’Ela’isa personificato.
Il tono non passa al minore che
all’addio di estrema dolorosa separazione.
Abbiamo accennato questo tratto: si
esamini pure tutta l’Opera, o ad eccezione
di alcune sconnessioni e durezze d’armonia
in cui cadde l’autore forse per troppo desiderio
di novità e di una forza spesso soDI
MILAINO
La musique, par des inflexions vives, accentuées, et,
• pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas•
sions. peint tous les tableaux, rend tous les objets,
• soumet la nature entière à ses savantes imitations,» et porte ainsi jusqu’au coeur de l’Iiomme des sen~. timents propres à l’émouvoir.»
J. J. Rousseau.
verchia ed opprimente d’orchestra, vi si
troveranno di molte bellezze (*).
Fra le recenti Opere alcuni altri esempi
potremmo citare di belle espressioni musicali,
ma e perchè sarebbe un dilungarci
di troppo, e perchè correndo a mano di
tutti è facile allo studioso lo esaminarle da
sè, e perchè anche fra gli antichi, il cui
nome non suona più che nella memoria
di pochi, abbenchè degno di lunga ricordanza,
anche fra gli antichi, dico, bellissimi
esempi si rinvengono meritevoli di osservazione,
ne piace uno almeno trasceglierne
col quale pqrrem fine a questo
capitolo.
L’esempio che proponiamo è un duetto
dell’esimio Mayr nella Ginevra di Scozia„
argomento tratto dall’Ariosto} e servirà a
meglio dimostrare che, ove vi è verità di
espressione e calore di affetto, il bello è di
tutti i tempi, nè punto soggiace alla volubile
moda.
XXXIX. Ariodante prode guerriero di
ventura ama ed è riamato da Ginevra figlia
del Re di Scozia. Un vile e iuvido duca,
mal sofferendo vederlo in favore, astutamente
il viene tacciando di follie, e volendo
dargli a credere ingannatrice l’amante
gli propone di fargli vedere coi proprii
occhi come esso duca è accolto di notte
tempo dalla principessa.
Dato il convegno, ed avendo fra le damigelle
di Corte una druda la persuade
ad accoglierlo vestita degli abiti di Ginevra, e con tal mezzo trae in inganno
Ariodante, il quale mal soffrendo un tanto
tradimento risolve di togliersi la vita. Impedito
di ferirsi dal fratello Lurcanio che
furtivamente e temendo insidia l’aveva
seguito, si precipita da uno scoglio} se
non che pentitosi ad un tratto, ed abile
essendo al nuoto potè salvarsi e fuggire
di là. Testimonio del fatto e dolente del
perduto fratello, Lurcanio accusa al Re Ginevra
come impudica, la quale secondo le
(t) Per quel che è dell’istromenlazionc (che a noi in
questo Giuramento sembra piena di magislero sccntilico
non solo ma ed anco in più luogld ispirata dalle
più fine intenzioni drammatiche) non possiamo ommettcre
una singolare osservazione critica. Perchè mai il
dotto e riflessivo Mercadante potè dimenticare la convenienza
e la verità scenica al punto da introdurre la
banda militare nella camera da letto di Bianca? ( Veggasi
la stretta del finale dell’atto primo). Forse per avere
un aumento di mezzi a rendere più romorosa la chiusa
della prima parte del dramma? Ma un compositore dell’alta
portata di Mercadante ha egli bisogno di ricorrere,
anche commettendo un imperdonabile controsenso,
a simili ripieghi? E poi chi saprà provarne che l’intensità
dell’effetto nei finali deve essere in proporzione del
romorc che si fa cogli aiuti stromcritali? E quando i signori
compositori vorranno emanciparsi dalla pratica
ormai diventata quasi obbligo pedantesco di terminare
il primo atto delie Opere col fracasso dei tutti?
Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e alVdittologia
Classica musicale c di Ausi. lire 24 antici*
pate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione
postale della sola Gazzetta per l’interno della
Monarchia c per l’estero fino a confini è stabilita ad annue
lire 4, — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta
mensilmente c franca di porto ai diversi corrispondenti
dello Studio Ricordi, nel modo indicalo nel Manifesto.
— Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Uflìcio
della Gazzella in casa Ricordi, contrada degli Omcnoni
N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti
di musica c presso gli Unici postali. — Le ìettcrc, i gruppi,
cc. vorranno essere mandati franchi di porto.
leggi dello Stato avrebbe dovuto perire se
fra un mese non fosse difesa da un camÌiione
in campo chiuso contro l’accusatore,
’ubblicato il decreto ne giunse la nuova
ad Ariodante il quale benché persuaso della
di lei reità, mal soffrendo che essa ne debba
morire, nè presentandosi, già quasi spirato
il termine, altro campione, risolve difenderla;
perlochè assunte sconosciute insegne
venne alla Corte. L’uso concedeva un segreto
abboccamento al campione coll’accusata,
ed è questo che forma il duetto di
cui si tratta, nel quale è espresso il tumulto
d affetti dei due personaggi.
La situazione è sommamente drammatica.
11 guerriero che sta per esporre la sua
vita a sostenere l’innocenza di Ginevra si
fa qui suo accusatore, e colle minacele di
morte e con un furore a stento represso
che dagli atti, dalla voce, e dallo sguardo
non ostante la visiera traspare, costituisce
per essa un inesplicabile tormentoso mistero,
che non può spiegare fin che crede
perito 1 amante. «Oh! se dall’ombra tornasser
gli estinti;) die’ella, e la già scorta rassomiglianza
la rende ansiosa di conoscerlo,
di essere creduta innocente non meno che
di far salva la di lei vita che è in estremo
pericolo. Nè meno agitato è l’animo d’Ariodante
fra il credere, o a ciò ch’ei vide cogli
occhi proprii, o alla sicurezza con cui Ginevra
persiste a dirsi innocente.
Osservate con quanto affetto Ginevra
pronunzia quelle parole «Per pietà, deh
non lasciarmi.» Notate di quai terribili note
è vestita la risposta del guerriero «Questo
volto non vedrai - Se non cado al suolo
estinto,» e l’orrore dipinto ne’ due seguenti
versi: a Di pallor mortai dipinto - Ti
farà d’orror gelar». SI noti a passo a passo
come in tutto questo dialogo la musica è vera
espressione dei moti dell’animo, e seguendo
la parola che succede senza alcuna ripetizione
varia la modulazione ed il ritmo
degli accompagnamenti or tranquilli or agitali,
or frementi secondo che il senso lo
esige.
Ma gli affetti sono giunti a tale tumulto,
a tale angoscia che richiamano per un momento
intorno al cuore tutte le potenze
vitali. Ecco l’adagio preceduto da una modulazione
che non apparisce per nulla oziosa,
perchè aneli’essa espressiva; ecco 1 ’«due semplicissimo ma pieno di verità e soltanto
lungo quanto è supponibile possa
durare in tanta tempesta un’apparenza di Ò
calma.
Ripreso vigore Ariodante vuole involarsi,
Ginevra insiste perchè si sveli, la sua insistenza
vie più lo adira, e già sta per pa