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GAZZETTA MUSICALE

N. 36

DOMENICA
4 Settembre 1842.

DI MILANO
Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà Antologia classica musicale.
La musique, par des inflexions vives, accentuées. et. pour ainsi dire. parlantes, exprimè toutes les passions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, soumet la nature entière à ses savantes imitations, et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sentiments propres à l’émouvoir.

J. J. Rousseau.

Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e all’Antologia classica musicale è di Aust. lire. 24 anticipate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione postale della sola Gazzetta per l’interno della Monarchia e per l’estero fino a confini è stabilita ad annue lire 4. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto.


CLASSICA MUSICALE. ESTETICA MUSICALE. imitazioni: sibhiutiva. (Tedi i fogli 19, 22, 23, 24, 20, 28 e 34/ MERCATANTE Finale del Giuramento. XXXVIII. Ela’isa ama ’Viscardo d’un amor si potente che l’esserne riamata si è fatto per essa un’assoluta necessità della vita } ma Viscardo ama Bianca, ne è corrisposto, e non sente per Ela’isa che disprezzo. La scoperta di un tale amore è per questa un colpo mortale} nel primo impelo di disperazione essa vorrebbe svenare la rivale} ma un pegno di riconoscenza scoperto al collo della medesima le fa cangiar pensiero. E poi, qual prò di una vendetta? Nuli’altro che l’odio implacabile di Viscardo. Non vi ha che un mezzo per ottenere da lui qualche sentimento slmile all’amore ed essere ad un tempo fedele al fatto giuramento: farlo felice salvandogli l’amata e ponendola in suo potere. Ma dopo un tale sagrifizio potrà ella sopravvivere? No. Un cuore dominato da sì imperiosa passione non può tollerare che l’oggetto amato viva in braccio ad altro amore. È forza morire, ed Ela’isa per ottenere su Viscardo la massima delle vittorie ha risoluto morire per di lui mano mentre gli ridona l’amata} e vi riesce. L innamorato di Bianca credendola morta per mano di Ela’isa ha appena vibrato nell’ebbrezza dell’ira il mortai colpo che Bianca si desta, ed egli intende da chi e per chi fosse salvata. Prima di spirare sa Ela’isa di aver riportato sul cuor dell’amato una tale vittoria per cui ogni suo palpito d’amore dovrà ricondurgliela al pensiero colla memoria del suo eroismo, e forse dovrà amarla quanto la stessa Bianca. Ecco una morte beata. E il concetto di Mercadante corrisponde pienamente all’affetto, e la soavità della melodia è fatta anche maggiore da quella di corno inglese che s’accoppia al canto, quasi fosse il sentimento d’Ela’isa personificato. Il tono non passa al minore che all’addio di estrema dolorosa separazione. Abbiamo accennato questo tratto: si esamini pure tutta l’Opera, o ad eccezione di alcune sconnessioni e durezze d’armonia in cui cadde l’autore forse per troppo desiderio di novità e di una forza spesso soDI MILAINO La musique, par des inflexions vives, accentuées, et, • pour ainsi dire, parlantes, exprime toutes les pas• sions. peint tous les tableaux, rend tous les objets, • soumet la nature entière à ses savantes imitations,» et porte ainsi jusqu’au coeur de l’Iiomme des sen~. timents propres à l’émouvoir.» J. J. Rousseau. verchia ed opprimente d’orchestra, vi si troveranno di molte bellezze (*). Fra le recenti Opere alcuni altri esempi potremmo citare di belle espressioni musicali, ma e perchè sarebbe un dilungarci di troppo, e perchè correndo a mano di tutti è facile allo studioso lo esaminarle da sè, e perchè anche fra gli antichi, il cui nome non suona più che nella memoria di pochi, abbenchè degno di lunga ricordanza, anche fra gli antichi, dico, bellissimi esempi si rinvengono meritevoli di osservazione, ne piace uno almeno trasceglierne col quale pqrrem fine a questo capitolo. L’esempio che proponiamo è un duetto dell’esimio Mayr nella Ginevra di Scozia„ argomento tratto dall’Ariosto} e servirà a meglio dimostrare che, ove vi è verità di espressione e calore di affetto, il bello è di tutti i tempi, nè punto soggiace alla volubile moda. XXXIX. Ariodante prode guerriero di ventura ama ed è riamato da Ginevra figlia del Re di Scozia. Un vile e iuvido duca, mal sofferendo vederlo in favore, astutamente il viene tacciando di follie, e volendo dargli a credere ingannatrice l’amante gli propone di fargli vedere coi proprii occhi come esso duca è accolto di notte tempo dalla principessa. Dato il convegno, ed avendo fra le damigelle di Corte una druda la persuade ad accoglierlo vestita degli abiti di Ginevra, e con tal mezzo trae in inganno Ariodante, il quale mal soffrendo un tanto tradimento risolve di togliersi la vita. Impedito di ferirsi dal fratello Lurcanio che furtivamente e temendo insidia l’aveva seguito, si precipita da uno scoglio} se non che pentitosi ad un tratto, ed abile essendo al nuoto potè salvarsi e fuggire di là. Testimonio del fatto e dolente del perduto fratello, Lurcanio accusa al Re Ginevra come impudica, la quale secondo le (t) Per quel che è dell’istromenlazionc (che a noi in questo Giuramento sembra piena di magislero sccntilico non solo ma ed anco in più luogld ispirata dalle più fine intenzioni drammatiche) non possiamo ommettcre una singolare osservazione critica. Perchè mai il dotto e riflessivo Mercadante potè dimenticare la convenienza e la verità scenica al punto da introdurre la banda militare nella camera da letto di Bianca? ( Veggasi la stretta del finale dell’atto primo). Forse per avere un aumento di mezzi a rendere più romorosa la chiusa della prima parte del dramma? Ma un compositore dell’alta portata di Mercadante ha egli bisogno di ricorrere, anche commettendo un imperdonabile controsenso, a simili ripieghi? E poi chi saprà provarne che l’intensità dell’effetto nei finali deve essere in proporzione del romorc che si fa cogli aiuti stromcritali? E quando i signori compositori vorranno emanciparsi dalla pratica ormai diventata quasi obbligo pedantesco di terminare il primo atto delie Opere col fracasso dei tutti? Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e alVdittologia Classica musicale c di Ausi. lire 24 antici* pate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione postale della sola Gazzetta per l’interno della Monarchia c per l’estero fino a confini è stabilita ad annue lire 4, — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente c franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicalo nel Manifesto. — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Uflìcio della Gazzella in casa Ricordi, contrada degli Omcnoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica c presso gli Unici postali. — Le ìettcrc, i gruppi, cc. vorranno essere mandati franchi di porto. leggi dello Stato avrebbe dovuto perire se fra un mese non fosse difesa da un camÌiione in campo chiuso contro l’accusatore, ’ubblicato il decreto ne giunse la nuova ad Ariodante il quale benché persuaso della di lei reità, mal soffrendo che essa ne debba morire, nè presentandosi, già quasi spirato il termine, altro campione, risolve difenderla; perlochè assunte sconosciute insegne venne alla Corte. L’uso concedeva un segreto abboccamento al campione coll’accusata, ed è questo che forma il duetto di cui si tratta, nel quale è espresso il tumulto d affetti dei due personaggi. La situazione è sommamente drammatica. 11 guerriero che sta per esporre la sua vita a sostenere l’innocenza di Ginevra si fa qui suo accusatore, e colle minacele di morte e con un furore a stento represso che dagli atti, dalla voce, e dallo sguardo non ostante la visiera traspare, costituisce per essa un inesplicabile tormentoso mistero, che non può spiegare fin che crede perito 1 amante. «Oh! se dall’ombra tornasser gli estinti;) die’ella, e la già scorta rassomiglianza la rende ansiosa di conoscerlo, di essere creduta innocente non meno che di far salva la di lei vita che è in estremo pericolo. Nè meno agitato è l’animo d’Ariodante fra il credere, o a ciò ch’ei vide cogli occhi proprii, o alla sicurezza con cui Ginevra persiste a dirsi innocente. Osservate con quanto affetto Ginevra pronunzia quelle parole «Per pietà, deh non lasciarmi.» Notate di quai terribili note è vestita la risposta del guerriero «Questo volto non vedrai - Se non cado al suolo estinto,» e l’orrore dipinto ne’ due seguenti versi: a Di pallor mortai dipinto - Ti farà d’orror gelar». SI noti a passo a passo come in tutto questo dialogo la musica è vera espressione dei moti dell’animo, e seguendo la parola che succede senza alcuna ripetizione varia la modulazione ed il ritmo degli accompagnamenti or tranquilli or agitali, or frementi secondo che il senso lo esige. Ma gli affetti sono giunti a tale tumulto, a tale angoscia che richiamano per un momento intorno al cuore tutte le potenze vitali. Ecco l’adagio preceduto da una modulazione che non apparisce per nulla oziosa, perchè aneli’essa espressiva; ecco 1 ’«due semplicissimo ma pieno di verità e soltanto lungo quanto è supponibile possa durare in tanta tempesta un’apparenza di Ò calma. Ripreso vigore Ariodante vuole involarsi, Ginevra insiste perchè si sveli, la sua insistenza vie più lo adira, e già sta per pa