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quel grado di. popolarità che il suo valore si merita. La sua Fantasia sulle Prigioni d’Edimburgo è nel complesso tanto diffìcile quanto le più intricate e trascendentali composizioni di Liszt. Lorchè un autore trova d’improvviso sotto le sue dita un modo nuovo, una nuova c felice configurazione di un concetto, la difficoltà per lui non esiste, le sue mani quasi miracolosamente senzienti, rispondono a ciò che dettagli lo spirito. Ma la stessa novità da altri inventata, riesce di gran lunga più difficile ad eseguirsi. Ma lo ripetiamo: è egli veramente un difetto, cotesto? Non sappiamo. Queste reminiscenze del Corrado> ci sembrano il miglior lavoro del valente d’Alberti. È una composizione che gareggia con quella della Lucia di Lammermoor, se non nell’eleganza, di certo nel merito tecnico; e paragonato a quella delle Prigioni d‘Edimburgo è più ritonda ed una nel concetto, e meno ridondante di note avveniticcio. L’introduzione è gaja c brillante; è come un mormorio che accenna e predice; se non che il mormorio, nelle ultime otto battute si fagtempesta, il che ci indica che nella composizione dovremo incontrare prima l’idillio poi la tragedia. Le tien dietro un largo quasi andante scritto a tre righi, di facile esecuzione, di leggiadro e commovente effètto. Quel canto già di per sé stesso soave e patetico ritrae un vieppiù bel colore da alcuni bassi staccati, e da un accompagnamento sommesso. Mano mano ch’esso si svolge, e si trasforma, vanno scherzandogli d’intorno abbellimenti d’una civetteria, c d’un buon gusto squisito, molti de’quali sono anche nuovi: c quando, dopo un breve giro, ei vien ricondotto alla primitiva sua forma, acquista un non so che di grande dal fragore dei bassi, che ricordano il primo movimento, e.vanno accavalcandosi, e rinforzandosi / sempre intatta conservando la loro indole. Questo pezzo se si badi aH’elTetto è, a parer nostro, il miglior dell’opera. Ma di non minor merito intrinseco è quc.llo che siegue, cioè V Andante mosso ingegnosamente intrecciato con un lieve arpeggio: dico, merito intrinseco, perchè esso ci pare d’una fattura nuova. Consimili modi vennero, già è vero, adoperati da altri compositori, specialmente da Thalberg, ina con un fare così schietto e naturale, non credo: la inano cade con lindezza e senza stento sulle nòte, ed il canto ne emerge senza quasi che l’esecutore se ne accorga. Lo stesso motivo passando dal sol al si bemolle diventa più grandioso, ma le forme di cui vien rivestito non sono più cotanto simpatiche, ed ei perde un po’della sua freschezza. Amiamo meglio udirlo nella prima guisa. È assai grazioso Vallegro cantabile che il D’Alberti scelse a variare. Per quanto poco amici noi siamo delle variazioni in generale, ci sentiamo tratto tratto quasi malgrado nostro portati a riconcigliarci con esse. Lo antiche variazioni informate da un’ignobile e triviale imitazione del senso del motivo, colle eterne terzine, coll’adagio nell’inevitabile tuono minore corrispondente, colle biscrome brillanti distribuite col compasso, hanno da molto tempo dato luogo a’ variazioni di forme più castigate, più poetiche. Dacché i moderni compositori vollero trattar la variazione, essa si trovò redenta, e non di rado piena di merito c dignità. Con piacere ravvisiamo queste variazioni del D’Alberti essere di questa natura, cd apparire dettate da fino senno, e con amabile vezzo. Nella prima il motivo è quasi intatto, ma un po’ sopraccaricato da un contesto di note mormoranti tanto ne’ bassi che negli acuti. La seconda è di maggior effetto: è vivace e brillante quanto può dirsi: sono ottave or ribattute, ora scivolanti, ora saltanti, irrequiete sempre. Un pensiero amoroso tronca tosto il cinguettìo delle variazioni: è, direste, come una memoria triste che si esprime prima in do maggiore poi in do minore: son poche note, son semplici, son piane eppure, che volete? io vi ravviso dentro lo squisito sentire del compositore. 11 medesimo pensiero prende forma di allegro vivace: il tema pronunziato negli acuti è sostenuto nelle ottave di mezzo da sestine incessanti: non mi pare che il valore di questo squarcio eguagli quello del resto della composizione: v* c un non so che di mancante o di debole che ci sembra dipendere dalla deficienza troppo prolungata di bassi profondi, e dalla difficoltà che deve provare l’esecutore onde ben distaccare le note, del canto dalle note delle sestine, cotanto vicine. Il più mosso colle sue notine lanciate dona al motivo tutta la pienezza e la forza di cui poco prima mancava; la composizione termina collo strepito di note irrompenti e martellate e che imitano vagamente l’indole del tema più mosso. Gli è un lavoro elegante e brioso, qua e là ingemmato di nuovi ritrovati, ben condotto, nel quale forse si desidererebbe qualche momento di posa, qualche oasi; un lavoro clic dall’autore stesso eseguito, raddoppia se non di merito, di prestigio. Torelli. FUNERALI M GRETRI Finalmente ha avuto luogo a Liegi la gran solennità musicale per l’inaugurazione della statua ivi eretta a Gretry. Poco tempo dopo la morte di questo astro principale della musica francese, il sig. Flamminio Gretry nipote del grande compositore ed erede delle sue sostanze, scrisse al maire di Liegi clic egli aveva divisato di mandare in dono a quella città il cuore di Gretry, avendo ivi il suo illustre parente avuto i natali. * Comecché fosse, solamente dopo sei mesi il sig. Flamminio ebbe in risposta che si sarebbe in appresso deliberato sulla sua offerta; onde egli, avendo per una disdetta una somigliante risposta, a sue spese innalzò un monumento a Gretry, il quale con modesta solennità fu inaugurato il dì 15 luglio 481t>. Per le onorate parole che fecero i giornali di questa cerimonia, alcuni ragguardevoli cittadini fecero con istanze sentire essere sconvenevole che non la città intera di Liegi, ma la sola pietà di un parente, si movesse a gratitudine di un sì chiaro ingegno che tanto aveva la patria onorata; e tanto seppero dire che fu scritto al sig. Flamminio inviasse il cuore dell’illustre Gretry. Questa richiesta parve inopportuna, e il sig. Flamminio non rispose. Solo dopo cinque anni gli fu- di nuovo richiesto l’offerto dono, ed egli pur si disdisse; tanto che se ne fece causa a’ tribunali, e dopo molle decisioni, fu risoluto che il cuore di Gretry dovesse aiqiarlcnere alla città di Liegi, in seguito di quella prima oiTcrta che il sig. Flamminio aveva fatto. Ora la gran festa che si è continuata tre giorni a Liegi è stata intesa a solennizzare il trasporto del cuore di Gretry c il suo collocamento nel piedestallo della statua di bronzo che ivi si è innalzata. Pomposo è stato il corteggio doli’accompagnamento e immensa la folla de’ cittadini tulli c innumerevoli forestieri accorsi a Liegi per assistere alla cerimonia, alla quale hanno preso parte insieme con molti altri illustri personaggi per lettere e per iscicnza i signori Félise Dausoigne direttori de’Conservatorii di Brusselles e di Liegi; Liszt venuto espressamente da Parigi; Artót e Massart, due celebri violinisti francesi; il sig. Geefs, statuario, autore del monumento, ecc, ecc. In assenza delle LL. MM. il ree la regina de’Belgi, la tribuna per loro preparata era occupata da un ministro e dalle prime dignità della provincia. Giunto il corteggio, fu tolto il drappo che copriva la statua e l’imagine di Gretry si mostrò al pubblico: nel piedestallo è inscritto questo verso: Qui peut-on otre mieux qu’cn sein de sa famille? Yaiii sono i pareri intorno al merito del lavoro dello scultore. Nella Gazzetta Musicale di Parigi abbiamo letto il seguente giudizio: «Bisogna pur «dirlo, dietro ciò che era stalo detto di questa statua, «era da aspettarsi qualche cosa di meglio. Gretry e «ritto in piedi; in una mano tiene un rotolo di carta, nei«l’altra una penna. Ma nè nella figura, nò nel posare della «persona niente v’ha che dia idea dell’ispirazione; la «lunga giubba onde è ricoperto, e che con poco buon ordine «di pieghe è increspata, gli dà aria di un buon bor«ghese avvolto nella sua veste da camera. Queste sa«ranno forse le sembianze di Gretry; ma Io statuario «deve poetizzare i suoi modelli; poiché egli non compie «a dovere il suo officio se si contenta di imitare ser«vilmente la natura». 11 Borgomastro ha letto un lungo discorso, poscia si è eseguita una cantata, composizione del sig. Daussoignc, c finalmente il cuore di Gretry entro un’urna di bronzo è stato dal Borgomastro collocato nell’interno del piedestallo insieme con un processo verbale della cerimonia, molte medaglie e monete di differenti metalli. I signori Fétis e Daussoignc sono stati in questa occasione nominati cavalieri dell’ordine di Leopoldo c ne hanno ricevute le insegne dal governatore della provincia, luogotenente del Re in questa cerimonia. La sera si è dato al Teatro il Ricardo cuor di leone di Gretry, al quale è seguita una cantata col titolo: Omaggio a Gretry, clic è riuscita al pubblico alquanto lunga c noiosa. II giorno 20 giugno, si è dato tutto alla musica. Il grande artista Liszt, sempre pronto ove si tratti di fare una buona azione, ha suonato i! concerto in mi bemolle di Beethoven, eia sua bellissima fantasia del Don Giovanni. A questa accademia hanno preso parte con molta lode madama Damorcau c il sig. Massurt. Ma tutti gli onori c le dimostrazioni d’entusiasmo del pubblico sono stale prodigate a Liszt, quando egli si è presentato ad improvvisare sopra due temi di Gretry, dai quali egli ha tratto un partito degno di lui. La festa si è terminata con una serenata con cori cd orchestra eseguita sotto le finestre di madama Damorcau, Liszt, e Massart, c la soddisfazione è stata generale e compiuta. NOTIZIE VARIE. — II giorno 12 luglio fu solennizzata a Lucca l’animai festa nazionale di San Paolino con una messa in musica dell’illustre maestro Patini, la quale è stata giudicata lavoro di molta elevatezza di stile e un temperamento lodcvolissimo della copiosa invenzione e novità di pensieri dell’autore colla gravità delle forme convenienti alla musica sacra. L’esecuzione era affidata ai professori componenti la R. Cappella di Corte c dagli alunni dell’Istituto Musicale da esso Patini diretto. — Nella cattedrale di Beauvais è stata eseguita una messa del sig. S. Neukomm a quattro voci, senza accompagnamento. La Gazzetta Musicale di Parigi si estende nelle lodi di questa composizione qualificandola per musica che veramente adempie al!’ officio religioso c che spoglia d’ogni profano argomento serve a conciliare il calmo fervore della devota preghiera. L’autore dell’articolo sopra questa messa tanto degna d’encomio, prende da essa argomento di biasimare il miserabile stato in che è caduta presentemente la musica sacra in Francia, e mostra come il canto fermo accomodato a più parti o affidato all’esecuzione di grandi masse vocali può esercitare grande c potente impressione sul popolo; senza aver ricorso alla commozione degli affetti terreni c profani che lusingano il senso e deturpano e annientano il verace sentimento di religione. — Le sacre esequie del defunto duca d’Orleans devono essere state celebrate nella cattedrale di Parigi il giorno 3 agosto, coll’esecuzione del Requiem di Mozart e della marcia funebre già composta da Auber. Halevy è incaricato di comporne un’altra che sarà eseguita nel trasporto da Neuilly a Notrc-Damc. il Requiem di Mozart sarà cantato da dugento cinquanta artisti, disposti nelle tribune intorno al coro, diretti dal sig. Ilabenck, e il sig. Danjou sarà direttore d’altre cento venti voci che nel piano del coro canteranno i versetti dell’assoluzione a cairto fermo. La Gazzetta musicale di Parigi, sotto data di Monaco, porta la notizia, da noi già data nell’ultimo numero, sulla grande solennità musicale che deve aver luogo quanto prima a Salisburgo per l’inaugurazione del monumento che ivi sarà eretto a Mozart. — Il medesimo giornale si lagna verso la direzione dell’Opéra di Parigi perchè abbia intrapreso le prove d’un solo atto dell’Alceste di Gluck, come se temesse VOpéra di noiare il pubblico dando per intero quell’antico capolavoro, il quale merita certamente di essere apprezzato quanto la musica moderna o più. — Domenica scorsa fu eseguita nella chiesa di SnintGermain-PAuxerrois a Parigi la seconda inessa solenne del sig. Giuliano Martin, maestro di cappella di quella parrocchia. — Mcndclssohn ha suonato un suo nuovo concerto nella festa musicale di Cambridge (in Inghilterra). Nella vasta chiesa di Santa Maria si è con grande solennità eseguilo il Messia di Hàndel. — Spontini arriverà tra breve a Parigi. L’annual pensione accordatagli dal re di Prussia è di franchi dodicimila. Meyerbeer solamente ha accettato l’incarico di direttore della musica del re, quando ha saputo che l’ordine relativo alla pensione di Spontini era già stato spedito. — All’Opera Comica di Parigi si è rappresentata la Dame Bianche di Boieldieu ove tanto sono applauditi Massct, e la signora Rossi-Caccia nelle parti di Anna. — La partitura e le parti d’orchestra dello Stabat di Rossini sono stampate e in vendita finalmente anche a Parigi. Così potrà quest’opera essere eseguita nella sua integrità per tutto ove si voglia. — Pare (secondo la Francia Musicale), che tutto ciò che si è scritto e stampato sul progetto di aprire a Parigi un nuovo teatro lirico,, sia senza fondamento e inesatto, e che questo progetto non sia formalmente stato fatto giammai. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELL I. lì. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILEG.’»i Giovimi hicohiii. DI <©* ©0SS!» ridotto per Canto con accompagnamento[di Pianoforte o dy Organo Seconda edizione coll’aggiunta della traduzione italiana Fr. ’18. IN PARXITIRA Fr. 50. NB. Sono pubblicati anche le Parti Cantanti e d’Orchestra. TAEAM TELLE poiee le IPUièio PAR tfn. li KM Op. 59. - Fr. 2. 75. itone IPiano, tiofon et Viotoncette I*AR Sa a Op. 119. - Fr. 10. GIOVAAJVI BICORDI EDITORE-PROPRIETÀRIO. AB. Si unisce a «inesto foglio il pezzo IV. 9 liell’A, TO MIG IA CLASSICA MUSICAMI. Ball’I. SS. Sta5»i58inento Aazionale Privilegiato «II Calcografia, Copisteria e Tipografia Musicale «Il GIOVAKKI SSICOB51I. Contrada degli Omenoni 1T. 1720. Si pubbl danno ai s classica an lume in 4 apposito el tologia cj Inform lini i Gaz CONDÌ