SS) decorosa la maestà del culto esteriore. Da
Cliiesa della SS. Annunziata ha ai suoi stipendi
un organista; le due primarie Cinese
posseggono un archivio di musica fornito
di messe e.vespri composti dai maestri
Giuseppe Viti,Grandi, Romanini.jiadre Giuseppe
da Fabriano, Zaunetti, Ceccherini,
Casuccini, Marcali, Radicchi, Pazzaglia
ed altri: nei giorni di mezza festività in
vece della musica istrumentata avvi|cappella
semplice, al qualiine gli ardimi delle due
nominate Chiese somministrano vespri e
messe scritte dai maestri Rellinzani, Colonna,
Zannetti, Marchetti, Basily, Marcari, Romagnoli
ed altri; è pure da osservarsi che
la cappella di Maria Vergine del Conforto
eretta a formar parte della cattedrale sul
cadere dell’ultimo secolo, ha egualmente
i suoi stipendiati e particolari servizii in
musica, conservando a tal uopo nel suo
archivio le composizioni di Zingarelli,
Zuccari, Viti, e Cassiali le quali vengono
eseguite nella novena e Solennità di Maria
Vergine, nella novena dello Spirito Santo,
nella ottava del Corpus Domini, nella novena
e festa di S. Giuseppe, e nella ottava
dei morti. I musicali serviti nella cattedrale
oltrepassano il numero di sessanta all’anno:
lo stesso si dica per S. Maria
della Pieve. Spesso accade fra 1 anno che
in altre Chiese si celebrino feste di Santi
titolari o protettori 0).
La città di Pistoja ha egualmente un
maestro e diversi cantanti e suonatori
stipendiati ai quali corre l’obbligo medesimo
che ai professori d’Arezzo: possiede
un archivio ove racchiudonsi le migliori
Opere degl’ingegni italiani: non vi è poi
altra piccola comunità nel ridente suolo
toscano che nel corso dell’anno non celebri
con solenne grandiosa musica il giorno
della festa titolare; anzi dirò che questa
popolazione ha una naturale tendenza al
gusto per la musica, lo che prova il progresso
della civilizzazione, frutto speciale
delle leggi che saviamente la governano.
Lucca ove, come già dissi, ho la sorte
di adempire alla carica di Direttore della
Reg. Cappella di Corte fe dell’Istituto’ musicale
ivi eretto per sovrana munilìcenza,
non è certo al di sotto delle altre città
da me prese in esame.
Nella Chiesa Ducale di S. Romano, più
che decorosamente uffiziata dai religiosi
dell’ordine dei predicatori avvi musica a
piena orchestra in ogni festa d’intero precetto,
e cappella semplice nei giorni di
non intero: il corpo dei professori di Musica
vocale e istromentale oltrepassa il numero
di cinquanta oltre agli allievi; le
opere sacre che vi si eseguiscono, quasi
sempre alla presenza dell’Augusto Sovrano
vero mecenate e perito conoscitore di
quest’arte divina, sono prescelte dalle classiche
due scuole italiana e tedesca, cioè
Jonielli, Martini, Maltei, Cherubini, Quilici
Domenico, Barsanti, Furianetto, Giuliani,
Morlacchi. Clari, Orsucci, Eybler,
Haydn, Ilasse, Humel, Krottcndarfer, Mozart,
Nauman, Stadler, Schidermayr, Reissiger,
ecc. (-).
Un direttore e due maestri ne dirigono
la esecuzione: corre a ciascuno di essi l’obbligo
di comporre ogni anno una sacra
(1) Queste notizie mi sono stale gentilmente favorite
dall’Illus. sig. Capitano Oreste Brizii Segretario per le
lìcite Lettere dell’Imperiale Accademia Scientifico-Letteraria
di Arezzo.
(8) Ci fia lecito osservare clic in queste ed in altre
serie di nomi citati dall’egregio maestro Pacini, ad alcuni
celebratissimi se ne. mischiano non pochi la cui
inomanza non c certamente italiana. L’Estms.
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produzione, la quale viene depositata, e
forma parte dell’archivio: nè pertanto voglio
tralasciare di far conoscere i nomi
dei miei rispettabili colleglli col novero
delle scuole cui hanno appartenuto.
L tino si è il sig. prof.J Quilici Massimiliano
allievo del padre maestro Mattei;
l’altro il sig. Prof. Eugenio Galli discepolo
del canonico Santucci e dei famosi Alberto
Gyrovvetz per l’istromentale, e Simone
Sechter pel contrappunto.
La cattedrale di S. Martino ha pure stipendiato
un maestro, ed il seminario arcivescovile
ne somministra le voci, quali in
ogni festa eseguiscono le produzioni del
Jomeoni, Quilici, Clari, Mattei, ecc.
Alla collegiata insigne di S. Michele in
Foro trovasi pure installato un Seminario
fornito di una completa istruzione nella
quale non viene trascurata la Musica. Avvi
un maestro stipendiato; i sacri musicali
serviti nel corso di un anno sono più di
ottanta, e vi si eseguisce musica del Giuliani,
Mattei, Jomeoni, Serra, Pierotti,
Martini, Ramaggini, Flari, Barzanti Orsucci,
e Quilici Domenico, oltre quelle
che vengono composte dall’attuale maestro.
Avvi pure un pubblico istituto musicale
con numero di distinti professori che ne
dirigono l’insegnamento tanto nella parte
vocale che istromentale appartenenti nella
maggior parte alla Reg. Cappella di Corte;
ed ogni anno all’epoca della solenne distribuzione
dei prendi, le composizioni dei
classici trapassati e viventi ne formano il
trattenimento accademico.» E questo sia suggel che ogn’uomo sganni Dal
riassunto adunque di quanto esposi,
(che fatti sono e non ciarle ) a me sembra
che il prelodàto sig. Fétis non avrebbe
dovuto sì di leggieri giudicare delle cose
nostre, nè apparire fra noi qual meteora,
siccome fece. Ove fosse in lui nato il desiderio
positivo eli conoscere il vero stato
della musica ecclesiastica in Toscana avrebbe
trovato più d’uno clic si sarebbe ascritto
ad onore d’appagare le sue brame, e avrebbe
avuto quindi materia, parlando della
nostra Italia, non soltanto eli brasino,’ma
ben anco eli lode.
Uomo imparziale qual è il sig. Fétis,
sono certo che non vorrà accusarmi d’orgoglio,
se a sostegno titilla verità presi la
difesa dell" onor musicale eli una picciola
parte della mia cara ed amata terra nativa.
Figlio ingrato è colui che piega il tergo
sotto la sferza straniera, nè ha coraggio
di alzar la voce. So bene clic deboi sostenitore
io mi sono, ma mi si usi indulgenza,
e sia il mio esempio di sprone agli uomini
versati in ogni scibile dell’arte che io professo,
onde in egual modo si rischiari la
luce di quel sole che risplenderà ornai
sempre raggiante sopra tutti gli astri minori.
Accogliete sig. Estensore, vi prego i
sensi della mia più distinta stima.
Giovanni Pacini.
VARIETÀ.
Brevi Cenni sulla musiea a Genova.
Dalla quantità di persone grandi e piccole
che co! violino sotto il braccio veggonsi
correre per le vie della capitale della
Liguria arguire dovrebbesi che nella patria
di Paganini, oltre Sivori, il valente allievo
di quell’unico, i due fratelli De Giovanili,
uno de quali direttore dell’orchestra di
Parma, e Bobbio che da ragazzo era una
meraviglia, il principe degli slromentida orchestra
dovesse avere anche al presente molti
degni interpreti. Forse cosi potrebbe essere,
ed un più lungo soggiorno servirà a chiarirci
intorno a questo proposito, ma (inora
in tre settimane a noi non venne dato di
udire se non una messa in una chiesa di
secondo ordine ove un violinista stuonò un
difficile a solo dal principio al fine senza
mai dar segno di accorgersi delle mancate
intuonazioni.
La composizione di quella messa, in
alcuni adagio piuttosto commendevole,
ne’ tempi allegro risentivasi in siffatta
guisa del profano e più spesso della saltellante
maniera di Ricci, che abbiamo
dovuto abbandonare la chiesa prima che il
Credo avesse fine, al che forse contribuì
la difettosa esecuzione, alla quale per altro
prendeva parte un tenore che cantava di
buona scuola, e di cui vorremmo conoscere
il nome per poterlo con elogio palesare al
pubblico. - Concediamo che la musica da
chiesa possa anche essa fino ad un certo
limite uniformarsi al gusto dell’epoca in
quanto concerne l’uso e lo sviluppamento
delle armonie e delle modulazioni, ina non
sarà mai detto che la espressione puramente
teatrale, e le melodie ed andamenti di genere
buffo od all’eccesso brillante possano
associarsi a’ sacri testi senza che l’autore
non abbia ad incorrere nelle più acerbe
critiche, mancando di quel rispetto che
conviensi alla veneranda maestà del tempio.
Si osservino i classici lavori di Cherubini,
il tipo della moderna musica religiosa, e
troverassi l’elevatezza e larghezza melodica
con cui sono concepiti, ecì il loro patetico
o misterioso sentimento formare un imponente
e severo tutto co’ più attraenti e variati
effetti dello stile moderno nelle parti
armoniche e istronientali, in modo ohe l’uditore
uè rimane altamente trasportato e commosso.
Fra i cultori della bell’arte al presente
in Genova emergono: il suencomiato Cannilo
Sivori concertista di fama quasi, europea,
e che ora nelle nordiche città va raccogliendo
meritate palme; - Degola pe’ vivaci
suoi spartiti favorevolmente conosciuto
in Milano ed altrove e che qui rendesi benemerito
all’arte dando lezioni; - Andrea
Gambini, modesto giovane dilettante dotato
di raro ingegno che con una straordinaria
passione indefessamente si consacra
alla composizione massime a quella
per pianoforte, istromento da lui maneggiato
con non comune sicurezza e facilità:
di varie sue opere edite presso Ricordi
abbiamo già fatto breve cenno in
questo stesso foglio, in ispecie degli Studj
ch’egli ci fece udire, i quali sotto le sue
mani acquistano maggiori pregi. Gambini
ora sta terminando una messa a grande orchestra,
ed una raccolta di brevi pezzi caratteristici
per pianoforte de’ quali ci. fu
dato bel saggio in un Inno in cui domina
un mistico ed espressivo concetto che dà
al componimento una impronta altrettanto
affettuosa che adatta al titolo del pezzo, che
basterebbe a far onore a qualunque pianista
compositore; - Bevilaqua, il quale alla
scuola del padre Maltei a Bologna attinse
quel tesoro di cognizioni ch’egli continua
a comunicare a’suoi allievi di contrappunto
e di pianoforte;-Serrai detto Serrino, primo
violino del teatro Carlo Felice, artista che
con successo si cimentò anche a comporre
de’severi quartetti per istromeuti da corda,