Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu/148


- 138 -

SS) decorosa la maestà del culto esteriore. Da Cliiesa della SS. Annunziata ha ai suoi stipendi un organista; le due primarie Cinese posseggono un archivio di musica fornito di messe e.vespri composti dai maestri Giuseppe Viti,Grandi, Romanini.jiadre Giuseppe da Fabriano, Zaunetti, Ceccherini, Casuccini, Marcali, Radicchi, Pazzaglia ed altri: nei giorni di mezza festività in vece della musica istrumentata avvi|cappella semplice, al qualiine gli ardimi delle due nominate Chiese somministrano vespri e messe scritte dai maestri Rellinzani, Colonna, Zannetti, Marchetti, Basily, Marcari, Romagnoli ed altri; è pure da osservarsi che la cappella di Maria Vergine del Conforto eretta a formar parte della cattedrale sul cadere dell’ultimo secolo, ha egualmente i suoi stipendiati e particolari servizii in musica, conservando a tal uopo nel suo archivio le composizioni di Zingarelli, Zuccari, Viti, e Cassiali le quali vengono eseguite nella novena e Solennità di Maria Vergine, nella novena dello Spirito Santo, nella ottava del Corpus Domini, nella novena e festa di S. Giuseppe, e nella ottava dei morti. I musicali serviti nella cattedrale oltrepassano il numero di sessanta all’anno: lo stesso si dica per S. Maria della Pieve. Spesso accade fra 1 anno che in altre Chiese si celebrino feste di Santi titolari o protettori 0). La città di Pistoja ha egualmente un maestro e diversi cantanti e suonatori stipendiati ai quali corre l’obbligo medesimo che ai professori d’Arezzo: possiede un archivio ove racchiudonsi le migliori Opere degl’ingegni italiani: non vi è poi altra piccola comunità nel ridente suolo toscano che nel corso dell’anno non celebri con solenne grandiosa musica il giorno della festa titolare; anzi dirò che questa popolazione ha una naturale tendenza al gusto per la musica, lo che prova il progresso della civilizzazione, frutto speciale delle leggi che saviamente la governano. Lucca ove, come già dissi, ho la sorte di adempire alla carica di Direttore della Reg. Cappella di Corte fe dell’Istituto’ musicale ivi eretto per sovrana munilìcenza, non è certo al di sotto delle altre città da me prese in esame. Nella Chiesa Ducale di S. Romano, più che decorosamente uffiziata dai religiosi dell’ordine dei predicatori avvi musica a piena orchestra in ogni festa d’intero precetto, e cappella semplice nei giorni di non intero: il corpo dei professori di Musica vocale e istromentale oltrepassa il numero di cinquanta oltre agli allievi; le opere sacre che vi si eseguiscono, quasi sempre alla presenza dell’Augusto Sovrano vero mecenate e perito conoscitore di quest’arte divina, sono prescelte dalle classiche due scuole italiana e tedesca, cioè Jonielli, Martini, Maltei, Cherubini, Quilici Domenico, Barsanti, Furianetto, Giuliani, Morlacchi. Clari, Orsucci, Eybler, Haydn, Ilasse, Humel, Krottcndarfer, Mozart, Nauman, Stadler, Schidermayr, Reissiger, ecc. (-). Un direttore e due maestri ne dirigono la esecuzione: corre a ciascuno di essi l’obbligo di comporre ogni anno una sacra (1) Queste notizie mi sono stale gentilmente favorite dall’Illus. sig. Capitano Oreste Brizii Segretario per le lìcite Lettere dell’Imperiale Accademia Scientifico-Letteraria di Arezzo. (8) Ci fia lecito osservare clic in queste ed in altre serie di nomi citati dall’egregio maestro Pacini, ad alcuni celebratissimi se ne. mischiano non pochi la cui inomanza non c certamente italiana. L’Estms. 138 produzione, la quale viene depositata, e forma parte dell’archivio: nè pertanto voglio tralasciare di far conoscere i nomi dei miei rispettabili colleglli col novero delle scuole cui hanno appartenuto. L tino si è il sig. prof.J Quilici Massimiliano allievo del padre maestro Mattei; l’altro il sig. Prof. Eugenio Galli discepolo del canonico Santucci e dei famosi Alberto Gyrovvetz per l’istromentale, e Simone Sechter pel contrappunto. La cattedrale di S. Martino ha pure stipendiato un maestro, ed il seminario arcivescovile ne somministra le voci, quali in ogni festa eseguiscono le produzioni del Jomeoni, Quilici, Clari, Mattei, ecc. Alla collegiata insigne di S. Michele in Foro trovasi pure installato un Seminario fornito di una completa istruzione nella quale non viene trascurata la Musica. Avvi un maestro stipendiato; i sacri musicali serviti nel corso di un anno sono più di ottanta, e vi si eseguisce musica del Giuliani, Mattei, Jomeoni, Serra, Pierotti, Martini, Ramaggini, Flari, Barzanti Orsucci, e Quilici Domenico, oltre quelle che vengono composte dall’attuale maestro. Avvi pure un pubblico istituto musicale con numero di distinti professori che ne dirigono l’insegnamento tanto nella parte vocale che istromentale appartenenti nella maggior parte alla Reg. Cappella di Corte; ed ogni anno all’epoca della solenne distribuzione dei prendi, le composizioni dei classici trapassati e viventi ne formano il trattenimento accademico.» E questo sia suggel che ogn’uomo sganni Dal riassunto adunque di quanto esposi, (che fatti sono e non ciarle ) a me sembra che il prelodàto sig. Fétis non avrebbe dovuto sì di leggieri giudicare delle cose nostre, nè apparire fra noi qual meteora, siccome fece. Ove fosse in lui nato il desiderio positivo eli conoscere il vero stato della musica ecclesiastica in Toscana avrebbe trovato più d’uno clic si sarebbe ascritto ad onore d’appagare le sue brame, e avrebbe avuto quindi materia, parlando della nostra Italia, non soltanto eli brasino,’ma ben anco eli lode. Uomo imparziale qual è il sig. Fétis, sono certo che non vorrà accusarmi d’orgoglio, se a sostegno titilla verità presi la difesa dell" onor musicale eli una picciola parte della mia cara ed amata terra nativa. Figlio ingrato è colui che piega il tergo sotto la sferza straniera, nè ha coraggio di alzar la voce. So bene clic deboi sostenitore io mi sono, ma mi si usi indulgenza, e sia il mio esempio di sprone agli uomini versati in ogni scibile dell’arte che io professo, onde in egual modo si rischiari la luce di quel sole che risplenderà ornai sempre raggiante sopra tutti gli astri minori. Accogliete sig. Estensore, vi prego i sensi della mia più distinta stima. Giovanni Pacini. VARIETÀ. Brevi Cenni sulla musiea a Genova. Dalla quantità di persone grandi e piccole che co! violino sotto il braccio veggonsi correre per le vie della capitale della Liguria arguire dovrebbesi che nella patria di Paganini, oltre Sivori, il valente allievo di quell’unico, i due fratelli De Giovanili, uno de quali direttore dell’orchestra di Parma, e Bobbio che da ragazzo era una meraviglia, il principe degli slromentida orchestra dovesse avere anche al presente molti degni interpreti. Forse cosi potrebbe essere, ed un più lungo soggiorno servirà a chiarirci intorno a questo proposito, ma (inora in tre settimane a noi non venne dato di udire se non una messa in una chiesa di secondo ordine ove un violinista stuonò un difficile a solo dal principio al fine senza mai dar segno di accorgersi delle mancate intuonazioni. La composizione di quella messa, in alcuni adagio piuttosto commendevole, ne’ tempi allegro risentivasi in siffatta guisa del profano e più spesso della saltellante maniera di Ricci, che abbiamo dovuto abbandonare la chiesa prima che il Credo avesse fine, al che forse contribuì la difettosa esecuzione, alla quale per altro prendeva parte un tenore che cantava di buona scuola, e di cui vorremmo conoscere il nome per poterlo con elogio palesare al pubblico. - Concediamo che la musica da chiesa possa anche essa fino ad un certo limite uniformarsi al gusto dell’epoca in quanto concerne l’uso e lo sviluppamento delle armonie e delle modulazioni, ina non sarà mai detto che la espressione puramente teatrale, e le melodie ed andamenti di genere buffo od all’eccesso brillante possano associarsi a’ sacri testi senza che l’autore non abbia ad incorrere nelle più acerbe critiche, mancando di quel rispetto che conviensi alla veneranda maestà del tempio. Si osservino i classici lavori di Cherubini, il tipo della moderna musica religiosa, e troverassi l’elevatezza e larghezza melodica con cui sono concepiti, ecì il loro patetico o misterioso sentimento formare un imponente e severo tutto co’ più attraenti e variati effetti dello stile moderno nelle parti armoniche e istronientali, in modo ohe l’uditore uè rimane altamente trasportato e commosso. Fra i cultori della bell’arte al presente in Genova emergono: il suencomiato Cannilo Sivori concertista di fama quasi, europea, e che ora nelle nordiche città va raccogliendo meritate palme; - Degola pe’ vivaci suoi spartiti favorevolmente conosciuto in Milano ed altrove e che qui rendesi benemerito all’arte dando lezioni; - Andrea Gambini, modesto giovane dilettante dotato di raro ingegno che con una straordinaria passione indefessamente si consacra alla composizione massime a quella per pianoforte, istromento da lui maneggiato con non comune sicurezza e facilità: di varie sue opere edite presso Ricordi abbiamo già fatto breve cenno in questo stesso foglio, in ispecie degli Studj ch’egli ci fece udire, i quali sotto le sue mani acquistano maggiori pregi. Gambini ora sta terminando una messa a grande orchestra, ed una raccolta di brevi pezzi caratteristici per pianoforte de’ quali ci. fu dato bel saggio in un Inno in cui domina un mistico ed espressivo concetto che dà al componimento una impronta altrettanto affettuosa che adatta al titolo del pezzo, che basterebbe a far onore a qualunque pianista compositore; - Bevilaqua, il quale alla scuola del padre Maltei a Bologna attinse quel tesoro di cognizioni ch’egli continua a comunicare a’suoi allievi di contrappunto e di pianoforte;-Serrai detto Serrino, primo violino del teatro Carlo Felice, artista che con successo si cimentò anche a comporre de’severi quartetti per istromeuti da corda,