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GAZZETTA MUSICALE

N. 31

DOMENICA
31 Luglio 1842.

DI MILANO
Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà Antologia classica musicale.
La musique, par des inflexions vives, accentuées. et. pour ainsi dire. parlantes, exprimè toutes les passions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, soumet la nature entière à ses savantes imitations, et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sentiments propres à l’émouvoir.

J. J. Rousseau.

Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e all’Antologia classica musicale è di Aust. lire. 24 anticipate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione postale della sola Gazzetta per l’interno della Monarchia e per l’estero fino a confini è stabilita ad annue lire 4. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto.


LA MUSICA SACRA UT TOSCASA Lettera «lei maestro pacini (1). iraggiato dal retto discernil’% mento che con tanta efficacia /‘‘guida la vostra penna, pregiatiss. sig. Estensore, a vantaggio dell’arte che io debolmente professo, e spinto da quell amore che alimentar deve ogni uomo che ami il proprio paese, mi venne in pensiero di prendere a convince!e1 il dotto sig. Fétis, che le sue asserzioni intorno all’attuale stato della Musica Ecclesiastica in Italia sono in qualche parte fallaci-, dico in qualche parte, poiché non intendo d’intraprendere una discussione polemica col prelodato eruditissimo signor Fétis sull’opinione da lui emessa intorno all’altual metodo di comporre musica sacra dei viventi maestri italiani} ma bensì comprovargli che in Toscana, ove fioriscono le Arti belle, ed ove io sono più a portata di rintracciare la verità, occupaudo a mio onore il posto di direttore della Ducale Cappella di S. A. li- l’amatissimo mio Principe Carlo Lodovico, potei raccogliere materiale ad esuberanza onde assicurare il chiarissimo Professore brussellese non esser vero che il deperimento, come esso dice, delle r isorse della Chiesa ne haJutto scampar ire non pure il musical rito quotidiano pria quello altr esì delle domeniche e delle fèste., ma che per lo contrario la musica sacra viene accarezzata e coltivata in questa bella parte della nostra Penisola. Principiando quindi dalla capitale bagnala dall’Arno, mi farò a dare un succinto quadro istorico delle musiche che vengono eseguite nelle principali Chiese di quella Metropoli, e dirò poscia a cognizione del signor Fétis che in quella 1. e R. Cappella, in tutte le feste d’intero precetto (eccettuato il caso che sia assente da Firenze la Famiglia Regnante) si eseguiscono a piena orchestra e da un sufficiente numero di voci le più belle Messe dei classici autori italiani e tedeschi, cioè Cherubini, Paer, (I) Ci è grato il dar posto nelle nostre colonne alla seguente lettera dell’egregio M. Pacini nella quale egli imprende a rispondere in parte alle severe osservazioni fatte dai sig. Fétis intorno alle attuali condizioni della musica sacra in Italia (Vedi il j. 18 di questa Gazzetta). luche modoc lino a qual punto il chiariss. autore della Saffo sia riuscito a convincere d’erroneità i giudizii recati dall’erudito critico francese, noi lasceremo decidere a’ nostri lettori, contenti dal canto nostro di aver potuto con questa lettera rendere notorj diversi falli la cui interpretazione dev’essere lasciata libera ad ognuno. L’Estens. Morlacclii, Righi ni. Gatti, Giuseppe e Michele Haydn, Mozart, Beethoven, W inter. Alla Basilica della SS. Annunziata avvi egualmente tutte le feste d’intero precetto Messa e Vespro a Cappella, ove le magnifiche produzioni dei gratuli classici che ebbero vita nel nostro invidiato suolo vengono riprodotte a sostegno della nostra gloria} che gloria in vero per noi sono i nomi di un Palestrina, Jomelli, Durante, Mattei, Santucci, Cimarosa, Burroni, Guglielmi, Fioravanti, Zingarelli, Clari, ecc. Alla Metropolitana vi sono circa venti servizii all’anno, nei quali pure si eseguisce Musica a Cappella dei moderni maestri. Ferdinando Ceccherini con le sue castigale composizioni ne disimpegna il maggior numero} e quelle del Faglia, Nicolai, Buoniui e Buceioni vi fanno corona. Il Collegio dei professori produce ogni anno in occas’one della festa della loro Patrona Santa Cecilia che si solennizza nella Chiesa di S. Gaetano nel mese di aprile, una gran Messa da vivi, ed altra di Requiem prò defunctis della Confraternita. La composizione è per lo più di uno dei maestri a turno facente parte del Collegio medesimo, ma qualche volta vengono eseguite produzioni di autori classici, e gli esecutori sono in numero di trecento. Nel corso dell’anno nel gran Salone delto dei Cinquecento viene parimente eseguilo un grande Oratorio, e per ben quattro anni di seguito La Creazione del Mondo dell’immortale Haydn fu prescelta a fare gli onori, e solo cedette i suoi diritti al nuovo capolavoro di colui «Mila cui fama angusto è il mondo» (m intendo parlare del celebratissimo Stahal Mater del Pesarese). Aggiungerò in oltre che ove esiste un Liceo musicale che vantar puote a’ suoi istitutori un Reucini, un Palaluti per la composizione, un Ceccherini ed altri nomi chiarissimi a guida della gioventù che si dedica a quest’Arte bella, difficile si rende die il germe della musica classica si disperda. Ciò sia detto in quanto alla capitale dell’Etruria. - Siena gentile e colla città possiede le belle e dotte produzioni di altri celebrati maestri italiani. Cini. Redi, Piochi, Mazzuali, Valulini, Lapini, e Lenci formano il Repertorio della sua Metropolitana e della Collegiata. Queste belle produzioni vengono eseguite in tutti i giorni di dimidiato e d’intero precetto. Nel corso dell’anno vi sono ancora altre funzioni, ove a sostegno del nostro sacro culto le Opere del compianto Ettore Romagnoli vengono riprodotte ed inspirano nel cuore dei fedeli il [[sentimento della [religione dipingendo alla verità con le sue semplici melodie e dotte armonie ogni sacro testo da lui intrapreso a trattare, ponendovi in tal guisa il suggello d’uomo di genio} che (mi sia permessa una piccola digressione) non soltanto nell artificio nascondasi il vero carattere della Musica Sacra, come taluni vogliono, e come scrive il chiariss. sig. maestro Raimondi accusando gli italiani di non essere più in grado di comporre una musica a otto e a sedici reali (’)} di non sapere ciò che è canone doppio; in (piante maniere si possono fugar e le imitazioni, 10 scrivere a due, a tre, a quattro casi reali} fare i rivolti della fuga, alla decima, alla duodecima, come praticava Sala nel suo contrappunto pr atico, dimostrando il canone alla seconda, terza, quarta, quinta, sesta, settima e ottava (-). Sul quale proposito onde avvalorare viemaggiormente la mia opinione ripeterò il sentimento del celebrato Tariini, il quale parlando del modo di comporre dei suoi tempi, cioè dell’abuso del genere artificiale, faceva un’osservazione degna di essere rilevata. Così esso si esprime: «La musica «non è in oggi che l’arte insignificante di u combinare i suoni, altro non restandole «che la sua parte materiale abbandonata «dallo spirito che l’animava altra volta». Erano di egual parere il Corsi, il Galileo ed il Caccini. Ma tornando sulla via da cui mi era allontanato dirò che a gloria ancora della gentil Siena vive tuttora fra i maestri il nonagenario Goggi che dedito esclusivamente allo insegnamento dei giovani consacrò la sua vita all incremento della scienza e del gusto} quindi anco in questa città vegeta 11 seme della sapienza musicale, e fede rie fanno le molte produzioni che si eseguiscono in altre Chiese, opere tutte di giovani maestri fra i quali merita onorevole menzione il sig. Santini. Arezzo ha pure tre Chiese nelle quali si celebrano in ogni giorno i divini uìficii, e sono S. Pier Maggiore, ossia la Cattedrale} santa Maria della Pieve delta anche la Cattedrale, e la SS. Annunziata. Le prime due hanno stipendiati oltre ad un maestro di cappella, sei cantanti e varii suonatori che uniti ad alcuni dilettanti preslano l’opera loro per rendere più (1) Vedasi La Ruoia, Anno 3.° N. 7.° (2) Ho pensiero ili rispondere all’accuse che il dolio sig. maestro Raimondi diresse ni maestri italiani viventi, clic se pure avvi tra questi clii indegnamente ne usurpa il nome, vi c perii ancora, la Dio mercè, oltre a quelli da esso citali, chi c in caso di conoscere tulli i precelti detraile.