suoni della sua ottava di mezzo. Cilecche
ne sia la signora Goggi ha la soddisfazione
di poter dirsi soprano, e nell’attuale
epoca di aristocrazia di organi vocali,
siamo quasi trascinati a credere seco
lei esser miglior cosa essere un cattivo soprano
che un buon contralto.
Il che s’intenda osservato soltanto in
massima generale, senza intendere di scendere
a nessun particolare. Certo si è che
vediamo tutto giorno, è vero, de contralti
trasformarsi a tutta forza in soprani o almeno
mezzo-soprani, ma vediamo ancora
di più a perderne bene spesso la prima
voce naturale e non rinvenirvi più le altre.
Sarebbe tempo veramente che si mettesse un
freno a questo sforzare la laringe che su
un centinajo di voci ne sacrifica senza
dubbio ben nove decimi. Lodiamo nella signora
Goggi il suo giusto accentare, abbenchè
cada’talvolta alcun po’nel manierato.
Il suo vocalizzo è bene sviluppato nelle
scale ascendenti e nelle discendenti, ed anche
il suo fiorettare, abbenchè azzardoso,
è quasi sempre netto e di buon gusto;
delle quali doti diede esempj a proiluvio
nella cavatina dell’Ines di Persiani, che
essa credette ben fatto sostituire a quella
dello spartito. Nè vogliamo dimenticare il
bel tratto, allorché abbraccia Giulio nella
scena tinaie, interpretato da lei con rara
perizia d’arte, e vera effusione d alletto. Nulla
possiam dire del libretto, perchè
l’Impresa non ha creduto farlo di pubblica
ragione. Però se dobbiam arguire dal poco
che si vede e che si può giungere a comprendere,
ei sembrami libretto come tant’altri
mancante di novità e d interesse.
Attendonsi fra non molto il Lazzarelio
del sig. Marliani, e il Don Desiderio del
principe Poniatowski, entrambe Opere
nuove per noi. A. MCENNI
NECROLOGIO.
Poiché scopo principale di questa Gazzetta
si è il promuovere nel modo più
efficace tutto che possa recar lustro e vantaggio
all’arte musicale italiana, additando
mano mano quegli eletti ingegni che
sorgono ad onorarla, mi sembra che utilissimo
ufficio sarà quello di consacrare alcuna
di queste istesse colonne a gettare
un fiore onorevole sulla memoria di coloro
che, mercè gli studi indefessi ed un costante
amore dell’arte, seppero raggiungere quell’eccellenza
che a pochi è dato di conseguire.
Quantunque doloroso riesca il ricordare
le virtù di un trapassato pure è
così giusto e debito tributo che nelle anime
gentili non può che trovare un’eco di
corrispondenza.
Sono pochi giorni che, afflitto da lunga
malattia, cessò di vivere in questa ciltà Ce,sare
Bianchi, professore assai valente di
pianoforte ed organista della cattedrale.
Aveva tocca appena l’età di 28 anni che
morte troncò una vita a tutti carissima, e
per le rare virtù ond erà abbellita l’anima
sua e pel raro talento ch’ei possedeva nella
musica. Nato nel territorio cremonese, fu
dal padre provvidamente condotto a Cremona
onde perfezionarlo. Dapprincipio egli
erasi applicato al violino, sul quale istromento
era pervenuto ad eseguire composizioni
di non poca importanza: indi si
applicò con grandissimo amore allo studio
del pianoforte, di cui per altro possedeva
già i primi elementi ed in pochi anni riuscì
ad eseguire le più difficili composizioni
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con tanta superiorità da poter essere chiamato
distinto fra i distinti. Non trascurò
però il violino è la viola, anzi occupava in
questo maggior teatro il posto di primo
violino de secondi e con non minore abilità
egli disimpegnava nei più difficili pezzi
per camera la parte della viola: nel 1838
circa, resosi vacante il posto d’organista
a questa Cattedrale, egli vi concorse e vi
fu prescelto con gran soddisfazione degli
elettori. Si occupò anche della composizione,
ed in alcune cose scritte per orchestra
e per pianoforte ha fatto ammirare
una purezza ed eleganza di stile che sono
uno de’ più bei pregi nelle opere dell ingegno-, „.
11 genere che preteriva era, a quanto
pare, il brillante. Il suo tocco era netto,
l’esecuzione precisa e quello che più importa
sapeva sempre interpretare 1 indole
delle composizioni precisamente secondo
lo spirito di chi le aveva dettate. Non credo
di trascorrere nell’adulazione dicendo che
spesse volte prendeva a prestito f impeto
di Listz, la soavità di Thalberg, l’eleganza
di Herz, de’quali autori con singolare maestria
sapeva eseguire le più magnifiche composizioni.
Uno de’pregi poi che distinguevano
questo complesso di carissime speranze
era una prontezza nell improvvisare
qualunque distinto pezzo, qualità che, senza
offendere l’amor proprio di nessuno, si riscontra
in pochissimi.
Tante belle doti in un essere solo ed
in un’età così giovanile non possono che
far sentire di quanta amarezza sia la sua
perdita: a renderlo vieppiù stimabile e caro
a chi lo conobbe concorse assaissimo una
rara modestia ed una volontà incessante
di sempre più perfezionarsi in quella virtù
che già altamente possedeva. I suoi funerali
furono celebrati con quel decoro che
più si poteva dal dolore unito alla estimazione,
ed il numeroso corteo che accompagnava
la bara all ultimo asilo di noi miseri
mortali attestava abbastanza quali sentimenti
avea lasciato nei superstiti. 11 corpo
dell’orchestra e tutti i lilarmouici artisti e
dilettanti intervennero colla musica militare
alla pietosa cerimonia: una messa di rec/uiern
venne cantala coll accompagnamento
di tutta orchestra... Generale tu il compianto
e profondo il dolore di tutti gli artisti,
i quali meglio degli altri potevano calcolare
1 importanza di una perdita così impreveduta.
Queste nostre poche righe valgano a
sollievo dell’animo nòstro troppo compreso
da tristezza; e rendendo un omaggio sincero
alle virtù del trapassato facciamo voli
alla Provvidenza, affinchè i rari ingegni
non debbano con tanta perseveranza esserci
così presto rapiti.
Cremona li G Luglio 1842.
R-o M-a.
NOTIZIE VARIE.
— Abbiamo nel prevedente numero della Gazzetta
annunciato il programma del concerto da darsi a Parigi
neiia sala del colonnello Thorn a beneficio degli artisti
dell’Opera tedesca; ora brevemente dell’esito. Liszt è
stato il principale benefattore, egli molto ha suonato ed
ha fatto eseguire due cori con sua musica, egli ò stato
in somma il lutto di questo concerto. Le sue reminiscenze
del Don Giovanni, sono riuscite lavoro eccellente
sopra tutto per Parte singolare di ben rannodare
i motivi presi da quell’opera; arte difficile e che ben
maneggiala può in gran parte togliere di mezzo gli inconvenienti
di un cattivo genere di composizione, molto
però alla moda c gradito. Le reminiscenze del Don Giovanni
(dice la Gazzella Musicale di Parigi) sono riescile
un pezzo veramente degno di Mozart e di Liszt.
(guanto poi all’A ve Maria, al ile degli Aulnes ed alla
fantasia sul Roberto il diavolo, Liszt si è mostrato un
esecutore supcriore a sè stesso. A chi ha sentito il gran
suonatore parrà questa un’iperbole, ma che cosa può
essere impossibile a questo Priareo del pianoforte? L’esecuzione
de5 pezzi vocali troppo non è riescila soddisfacente,
e se ne dà la colpa al gran caldo di questi
giorni. Basta, pare che per opera di Liszt, potranno
questi poveri artisti fare buon viaggio per l’Allemagna.
— 11 giovane compositore francese sig. Ferdinando
Lavainne oltre al suo Te Deum del quale abbinili parlato
nel numero precedente, ha pubblicato un De profundis
clamavi, salmo 429 di David. Si loda la gravità
dello stile e la forte e severa maniera del maestro, non però
pare che egli si mostri sutlìeientcmcntc fornito di classici
studii per trattare degnamente il genere religioso. 11
sig. Enrico Blanchard, nella Gazzetta Musicale di Bangi
N. 27, ragionando di queste due sacre composizioni
del Lavainne, trova degna di biasimo la forma moderna
adottata dall autore, c il lusso impiegatovi della completa
istromentazionc d’oggidì. Finché non sarà ragionevolmente
decisa la gran quistionc della musica religiosa.
ci sarà permesso opinare che l’arte debba ingegnarsi
di lodare Iddio con tutti quegli argomenti ond’eila
perfezionandosi si è resa migliore. Certo è però che
queste due composizioni del sig. Lavainne hanno meritato
l’encomio di tutti quelli che le hanno udite.
— La Franco Musicale grida a tutt’uomo contro il
progetto di aprire in Parigi un secondo teatro lirico, al
qual line, come abbiamo annunciato, (Vedi Gazzella
Musicale i. 27) la commissione degli autori presentò
una supplica al ministro dell’interno. L’instituzione
d’un nuovo teatro lirico (dice quel giornale), sarebbe
inutile e dannosa, mentre l’Opóra con 700,000 franchi
di sovvenzione, e l’Opera Comica con 280,000 si sostengono
appena. Dalla risposta del ministro dell’interno
potremo rilevare il merito di questa zelante opposizione
della Franco Musicale c ne renderemo a suo tempo
informati i nostri lettori.
— Lo stipendio assegnato a Mcycrbeer nella sua qualità
di direttore generale della musica del re di Prussia,
è di 3000 talleri all’anno che corrispondono in circa a
franchi 12,000; e potrà godere un congedo di sei mesi
deiranno, così avrà agio di fornire le sue incombenze
c gli affari che ha a Parigi.
— Confermiamo la notizia già data sotto riserbo
del lieto c compiuto successo che ha ottenuto a Versailles
la leggiadra Opera di Luigi Ricci Un’avventura di
Scaramuccia tradotta in lingua francese. Fra le tante Opere
giocose del Ricci questa e quella che ha più spirilo comico,
grazia di stile, e una vena melodica piena di originalità
e di freschezza.
— Il sig. Enrico Karr, compositore distinto, padre del
sig. Alfonso Karr, ha testé ottenuto la decorazione della
Legion d’Onore.
— II celebre pianista Sowinski, clic al presente é a
Londra, ha dato il 17 giugno un grande concerto, nel
quale egli ha eseguito i suoi nuovi studii ed uno scherzo
con gran lode. Egli andrà presto a Baden, al congresso
de’ pianisti europei.
— Una nuova sinfonia di Mendelssohn eseguita a
Londra dalla società filarmonica ha prodotto grande
emozione nell’uditorio.
— La celebre cantante, madamigella Agnese Schebcst,
ha rotto il suo contratto col teatro di Stuttgard; ella rinuncia
per sempre alle scene per unirsi in matrimonio
al dottore Strauss, autore del famoso libro, intitolato:
Fila di Gesù C risto. Questo matrimonio sarà celebrato
a BrusscIIes, ove, si dice, gli sposi novelli contano
fermare loro dimora.
— La Gazzetta Musicale di Parigi raccomanda ia
dilettanti ed artisti cultori dell’oboe le Faria tions sur
un thème originai composte per questo strumento dal
sig. Odoardo Sabon, giovane che dà molto a sperare di sé.
— La sera del 25 giugno al teatro della Regina in
Londra accaddero scene di gran tumulto. Si era annunciata
l’Opera i Puritani, ma per indisposizione della
signora Persiani, si deliberò di sostituire la Beatrice di
Tenda. Alzata la tenda, un fragoroso tumulto di grida
costrinse i coristi ad abbandonare la scena. Il sig. Laurent,
socio del sig. Lumley, si presentò per appagare
le domande che il pubblico aveva espresse fra le grida.
Egli parlava francese, e il pubblico, continuando il rumore,
lo rimandò chiedendo pure che si presentasse il
sig. Lumley. Allora comparve Rubini; il quale parlò al
pubblico in italiano. Nuove grida, nuovi tumulti. Rubini
n’andò a cercare un interprete clic spiegasse al pubblico
le sue parole; ma furono respinti e Rubini e l’interprete.
Finalmente il sig. Lumley si presenta in abito
nero, c come meglio potò, fece sentire clic veramente la
signora Persiani era malata; l’Opera non fu rappresentata: solo si passò al ballo, c così finì presto la serata. Erano
quella sera al Teatro il Ile c la Regina de’ Belgi, la duchessa
di Kent e molti altri personaggi di alto affare.
— Fra le novità pur or pubblicate dall’editore Challiot,
si trova una melodia di F. V. Desvigncs ( Amour
et demence) degna dell’encomio medesimo che meritarono
al loro comparire la Danse des fóes e la Prióre à
la madone, dello stesso compositore.
— 11 sig. Giulio Lceomte, quantunque sia divenuto ottimo
dilettante di musica c quasi artista, egli é però ancora
uno de’romanzieri francesi che più sono in fama. Quanto
prima egli pubblicherà un suo novello romanzo, il quale
mollo ha che fare colle cose di musica, od ha per titolo:
Aventures d-un lénor italica. La Gazzetta Musicale
di Parigi parla con favore di questo libro. Noi ci serbiamo
di darne contezza ai nostri lettori quando sarà
pubblicato in Italia.
— Thalbeig, che ha ottenuto in Londra tanto successo,
e che più volte ha suonato a Corte, parte ora per Boulognc,
ove poco si fermerà; e passando per Parigi, andrà
a Baden, ed ivi starà tutto il mese di agosto. In
ottobre tornerà in Inghilterra, avendo impegno per tutti
i grandi concerti. Andrà poscia in Olanda a passarvi i
mesi di decembre e gennajo.