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SCHIZZI NECROLOGIO. — Luigi Maroni, di Varese, uno de’ più valenti fabbricatori d’organi della Lombardia, il degno nipote erede e continuatore di Eugenio Biioldi,distinto artista lodalo dal Ge*vasoni, dal Lichlenthal, dal Fétis, ecc., per aver nc’primi lustri di questo secolo introdotto varie importanti modificazioni nella maniera di costruire gli organi, colpito d’apoplessia nel fiore della sua età, nel giorno di domenica 15 passato prossimo cessò di vivere in Novara. Il Maroni fra noi crasi acquistato grande riputazione tanto per l’importanza, solidità e quantità de’suoi istromenti quanto per la qualità de’ suoni, e per la varietà e prontezza del meccanismo. Egli veniva in ispecic ricercato sul Novarese, ove si può dire che quasi tutti i migliori organi a lui appartenessero, ed in Milano ove esistono alcuni istromenti che provano la rara valentia di lui;e per non dir di altri, basti il nominare quello da poco tempo rinnovato nella nostra chiesa di Santa Maria del Carmine, nel quale trovatisi ingegnose nuove applicazioni meccaniche. In esso organo il Maroni per la prima volta ebbe ad introdurre un registro, che dà i suoni imitanti la lisarmonica del più delicato ed insinuante effetto. — Elleviou. I giornali di Parigi hanno annunziato la morte di Giovanni Elleviou, Cavaliere della Legion d’onore c rinomato attoredelf Opera comica. Eglinacquca Rennes il giugno 1769. Invece di applicarsi allo studio della chirurgia, come era desiderio di suo padre, il primo aprile 1790, oscuramente esordi alla Commedia italiana in una parte di basso. Ben tosto mercè un assiduo travaglio per sviluppare i suoni acuti, la sua voce cangiò di carattere, perdette l’una dopo l’altra le note più gravi e da basso si trasformò in tenore. Cantante pieno di gusto, di espressione, di agilità e d’intelligenza, attore notevole per nobiltà c sensibilità c dotato di ogni più eletta dote dalla natura egli contrastò al celebre Marlin il primato nella pubblica opinione e qualche volta n’ebbe maggior fortuna. Gretry nelle sue Memorie tributò encomjad Elleviou. Molti nuovi spartiti vennero per lui composti e tra gli altri il Giuseppe capolavoro di MchuL ed il Gianni dì Parigi, opera europea di Boieldieu. Gli assegni di Elleviou ottenuti negli ultimi anni della sua carriera drammatica s’innalzano a 84,000 franchi. Ciò non pertanto le sue pretese si aumentarono col successo ed a tal punto giunsero che nel 1812 per un anno ebbe a domandare 120,000 franchi. Napoleone proibì che gli si accordasse una sì esagerata paga; ed Ellevieu, già fatto ricco mercé i suoi avanzi e con un matrimonio assai vantaggioso, approfittò di quella circostanza per abbandonare la scena, e per ritirarsi nella sua terra di Roncicrcsnel dipartimento del Rodano, nel quale divenne membro del consiglio generale, ed ove le sue belle qualità gli meritarono la stima di tutti. Repentinamente morì a Parigi il 6 corronte nel discendere da una scala. RETTIFICAZIONE. Veniamo pregati dal maestro Balbi di Padova a volere inserire la seguente sua nota. «Nella lettera del sig. Fétis intorno allo stato presente della musica in Italia, data nei N. 18 e 19 di questa Gazzetta, si legge il seguente pcriudo: «A Padova, nella chiesa di Sant’Antonio v’è perpetuo silenzio, quantunque vi sia un maestro di Cappella e quattro organi nel Coro». A questo noi rispondiamo. «11 signor Fétis è forse passato per Padova a volo, o nel più fitto della notte per non aver potuto nemmeno procurarii una esatta cognizione di ciò che si ha in quella Basilica!... Bastava soltanto che si degnasse, se non voleva direttamente esser informato su tale argomento, o leggendo quanto fu scritto su quell’augusto Tempio o discorrendola con quelli che ne hanno cura, di parlare alcun poco in proposito, col più basso custode della prelodata Basilica, col più incalcolabile servo di Piazza, co! passaggero perfino che s’incontra per via, ed avrebbe, su tal conto, avute tali informazioni, da consigliarlo a quel silenzio che egli in vece, male a proposito rimarcò nella prefata sua lettera. Non parli adunque di ciò che pienamente ignora, o lo si potrà accusare di menzogna, o per Io meno di capriccio. Sappia a suo lume, il sig. Fétis che appunto nella summenzionata Basilica, vi è una Cappella fornita di maestro, cantanti, due organi d’accompagnamento ed orchestra completa, che tutto questo Corpo Filarmonico giusta il Capitolano, deve fino da qualche secolo, prestarsi ad oltre 420 annue Funzioni fra le quali ne abbiamo circa 20 di grande Concerto; che senza un corredo di valenti maestri ed esecutori questa Cappella non avrebbe certamente acquistata quella rinomanza e celebrità, che Io stesso sig. Fétis non ha potuto nè negare, nè oscurare allorché ci spacciò la sua erronea asserzione. «> Sia dunque più cauto il sig. Fétis nel dire ciò che è, per assicurarsi sempre più quella stima generale, che per lo suo sapere ed amore all’arte seppe meritamente acquistarsi». 31. Balbi. • II grande Ifàndel, il primo compositore di fuga, di«mostrò innegabilmente coi suoi capolavori pratici, che «la fuga può e deve essere chiara; a lui era riserbato «il patetico (pathos), e non conosco nessuno che gli» sia eguale a tale riguardo. So già anticipatamente di «offendere con ciò i ciechi adoratori dei grande Se«bastiano Bach. Le fughe di Bach sono lavorate «con grande artificio, sotto molteplici forme; ol° trechè essendo i suoi temi talora bizzarri, egli mostra «nell’elaborazione di essi il primo ingegno sulla terra, «un ingegno veramente invincibile. Gli artifici contrap«puntistici di Sebastiano Bach sono così fecondi che «niun maestro lo eguaglia; sono modelli, che non si «possono ammirare bastantemente, e presentano anda«menti mai immaginati da alcuno. I suoi contrasoa:getti • sono originali, e a chi giammai sarebbero venuti in «testa?.. Ma! hanno bensì un aspetto bellissimo e sim«metrico sulla carta; e il linguaggio, è egli rotondato? «non vi sono de’ passi ineguali ed aspri, e relazioni non - armoniche, che spregiudicano ogni regolata cadenza? «Vi sono alle volte delle inconseguenze che offendono <«le orecchie, per cui il loro effetto è più sorpendente, «più artificioso che conforme all’arte; si stupisce, e si «dimentica la regola, consistere la grande arte di cc• lare l’arte. Quindi preferisco le fughe chiare, sem«plici di Hiindcl in rispetto rcttorico, logico ed esle«tico. Raccomando però (avuto riguardo alla scelta) agli • allievi la fecondità di Bach. Vi sono molti materiali, • e Hàndel avrebbe fatto sèi fughe con una sola di «Bach, e con una sola di esse avrebbe acquistato mag• gior applauso». (Ab. Vogler Sistema per la costruzione della Fuga, pag. 2 4 seg. ) NOTIZIE Y ARIE. — - Parigi. II teatro alemanno per insufficienza di uditorio ha dovuto sospendere il corso delle promesse rappresentazioni. Ottanta persone addette alla compagnia da prima diretta ed ora abbandonata da Sehumann, si trovarono senza risorsa e quasi senza asilo. Onde procurare ad esse i mezzi di ritornare al loro paese il 24 maggio si diede una rappresentazione col Fidelio e con due atti del Nachtlager von Granada. — Londra. Thalberg ha dato il primo concerto. L’incomparabile suo studio in la venne replicato, e la grande sua fantasia sulla Semiramide eccitò la più viva ammirazione. Dicesi che il sommo pianista abbia fatto un contratto con Beai per tutto il tempo che passerà in Inghilterra. — Francoforte sul Reno. Da novecento parti fra dilettanti ed artisti si eseguì la Creazione di Haydn a benefizio degli incendiati di Amburgo. L’effetto della meravigliosa musica fu tanto grande che si decise di eseguirla un’altra volta. Anche Berlino, Praga, Lipsia e varie altre città della Germania hanno già annunziato delle accademie per uno stesso benefico scopo. — Le Mans. Il Festival di musica religiosa per l’inaugurazione della nuova sala cominciò colla marcia funebre di Bccthowcn, a cui tenne dietro lo Stabat di Rossini nel quale piacquero a preferenza l’aria del tenore, egregiamente eseguita da Dupont; I’ fnflammatus, ed il duetto delle due donne. Pare che prima del prossimo autunno la partitura di questo tanto decantato lavoro rossiniano sarà finalmente fatta di pubblica ragione: è ormai tempo. — Amburgo. Venne riaperto il teatro con un trattenimento musicale drammatico che produsse grande introito il quale era destinato per sovvenire agli urgenti bisogni degli infelici che nella fatai disgrazia da cui fu colpita questa città, perdettero ogni loro avere. — Fra le cose lasciate dal defunto Immcrmann a Dusseldorf trovossi un flauto di Federico il grande; il Re l’aveva regalato nel giugno del d‘773, al sig. Quanz, suo maestro di flauto, poco prima della di lui morte, come rilevasi da un biglietto attaccato al flauto, scritto di mano propria da Federico. Il sig. Schladcnberg, possidente di quei contorni Io comperò per 1! 54 fiorini renani. — L’Antigone, tragedia di Sofocle con cori composti dal sig. Mendelssohn.è stata rappresentata il 43 aprile per la primavoltaal teatro reale di Berlino. La corte tutta è stata presente; e l’impressione prodotta è stata grandissima. La musica del sig. Mendclssohn venne generalmente ammirata. Si è ripetuta l’Antigone il l i e 15 aprile. Madama Crelinger, la prima tragica della Germania, nella parte d’Antigone del pari che il sig. Rolt in quella di Creonte sono stati eccellenti. Il coro dei vecchi era composto de’ nostri primarii cantanti, dei signori Bader, Bcettichcr, Mantuis, c Sicher. NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI DELL I. 11. STABILIMENTO NAZIONALE PBIYILEG. Di GIOVANNI RICORDI. auuraunMiie ver JFlnuto e JPin»*oforte SOPRA MOTIVI DELLOPERA LA FAVORITA del M.° Cav. Domizetti composto: P- TONASSI Fr. 5. QUATTRO MELODIE SACRE DI SCHUBERT trascritte sier il Pianoforte solo TRATTATO m dimmiprœi) mum Seconda edizione Fr. 3. REVUE THÉÂTRALE fantaisies i:i;i:(;Aii:»i liait r ileujr l’itile» Op. 15. N. 10 et -H. Deux Fantaisies sur la Favorite de Donizelti.» <12 et 13. Deux Fantaisies sur la Saffo de Pacini. Cadauna Fr. C. IL SOGNO MELODIA»1 IHEKCADAXTE trailotta JM*»’ il Pianoforte Op. 58. - Fr. 2. 25. Imiiratniil a iter JPinnoforte PIO DUSSES CXAHCHETTISI Fr. 50. m mmm mm trnseritte iter il JPinnoforte Divise in quattro iaseieoli a» SESTETTO DI BRAVURA Iter tlne Violini, Otte Viole Violoncello e Passo LUIGI ARDITI Fr. 14. l#er Fiofitto e JPinnoforte CONCERTANTI SOPRA MOTIVI DELL’OPERA SAFFO di Pacini composte di yawtrvt eiOVAUm BICORDI EDITORE-PROPRIETARIO. Dall’I. SS. Staììilimemto ^’azionale Privilegiato di Calcografia, Copisteria. e Tipografia musicale dì ftI@ü’AATJVI BICORDI. Contrada degli Omenoni iV, 1720.