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GAZZETTA MUSICALE

N. 23

DOMENICA
5 Giugno 1842.

DI MILANO
Si pubblica ogni domenica. — Nel corso dell’anno si danno ai signori Associati dodici pezzi di scelta musica classica antica e moderna, destinati a comporre un volume in 4.° di centocinquanta pagine circa, il quale in apposito elegante frontespizio figurato si intitolerà Antologia classica musicale.
La musique, par des inflexions vives, accentuées. et. pour ainsi dire. parlantes, exprimè toutes les passions, peint tous les tableaux, rend tous les objets, soumet la nature entière à ses savantes imitations, et porte ainsi jusqu’au coeur de l’homme des sentiments propres à l’émouvoir.

J. J. Rousseau.

Il prezzo dell’associazione annua alla Gazzetta e all’Antologia classica musicale è di Aust. lire. 24 anticipate. Pel semestre e pel trimestre in proporzione. L’affrancazione postale della sola Gazzetta per l’interno della Monarchia e per l’estero fino a confini è stabilita ad annue lire 4. — La spedizione dei pezzi di musica viene fatta mensilmente e franca di porto ai diversi corrispondenti dello Studio Ricordi, nel modo indicato nel Manifesto — Le associazioni si ricevono in Milano presso l’Ufficio della Gazzetta in casa Ricordi, contrada degli Omenoni N.° 1720; all’estero presso i principali negozianti di musica e presso gli Uffici postali. Le lettere, i gruppi, ec. vorranno essere mandati franchi di porto.


I» QUALE covro E AVUTA Al presente la musica In Italia. }c?-/V^?na delle cagioni per le quali ■ife- le arti spettanti al teatro lirico I&onon progrediscono in Italia nello splendido modo a cui dovrebbe darle diritto il vivacissimo naturale ingegno del suo popolo, è senza dubbio il poco conto in che la musica è avuta tra noi al tempo presente. Parrà questa a primo tratto una bizzarra e impertinente assertiva, ma noi pensiamo che non varrà a cpnfularla il rispondere additando i teatri zeppi di spettatori; i tanti impresarj orgogliosi delle loro ricchezze; le anticamere degli agenti teatrali rigurgitanti di virtuosi che si affollano per essere inscritti nell1 immenso catalogo di quell’esercito artistico melodrammatico che con tanta irrequietudine si agita tra l’uno e l’altro confine del gran stivale; i maestri, i professori di musica d1 ogni genere affaccendati, ecc. Tutti questi fatti indicano veramente che la musica mena un gran rumore nella nostra Italia, e che lo spirito di traffico ha pur trovato il modo di convertire i diversi rami dell’arte in altrettante professioni lucrose, intorno alle quali si dimena irrequieta ed affannosa una turba più presto sospinta dal bisogno di sostentamento che non dal vero amore dei più eletti piaceri dell’arte stessa; ma non provano per nulla che ella sia avuta nell’alto conto in che dovrebbe tenersi, ove pur si volesse poterne degnamente vantare i progressi. Onde procedere coll1 ottimo mezzo dei confronti, cominciamo a gettare uno sguardo ad altri paesi d’Europa, ove non si può pretendere come da noi ad una incontrastata superiorità nella musica, e vediamo un po’ se ivi l’arte di Guido d’Arezzo non si onora molto più, e non con sole vuote ciance e schiamazzi inutili, ma si con sodi studii ed importanti istituzioni. In Inghilterra, ove l’istinto musicale è pressoché nullo ed ove il genio della melodia è sì povera cosa paragonato a quello onde risplende il nome italiano, in Inghilterra si ha l’arte in molto maggior conto. - E ci spieghiamo: Colà i principali giornali scientifici e letterarii escono spesso con assennate e meditate dissertazioni sopra argomenti di dottrina e di estetica musicale; colà i dotti più stimati non isdegnano tal fiata di leggìi gere dinanzi ai corpi accademici de1 lunghi ed elaborali discorsi intorno alla parte storica e filosofica della musica; colà le più accreditate Riviste letterarie non si fanno riguardo di interpolare alle più fine dissertazioni di politica e di scienze, dei lunghi articoli musicali, delle diligenti disquisizioni sul valore delle diverse scuole; e ne ricorda di avere letto tempo fa sulla Quartrely Reviecv^ se non isbagliamo, la più estesa ed ingegnosa disamina del sistema di composizione del nostro Rossini che mai stasi finora dettata intorno al grande compositore; e quello scritto era lavoro di un erudito statista inglese, il quale non aveva sdegnato di dedicare le sue meditazioni ad un tema che sembrerà frivolo solo a coloro che non sono capaci di pensare di quanta efficacia la musica può essere sul civile progresso delle società. Più di un giornale vanta la Gran Brettagna appositamente consecrato agli studii teoretici ed estetici della musica, e l’Hat nio11icori e la Cecilia sono accreditatissimi presso i dotti musicali. Nientemeno che in Inghilterra, vale a dire nel paese che a torto è creduto esclusivamente tutto ligio alle cose di interesse materiale ed economico e noncurante dello splendore che potino riflettere le arti d ornamento, in Inghilterra, dicevamo, a’ tempi del celebre Burney, e crediamo anche al presente, davasi il grado accademico di dottore a chi nella cultura, non solo scientifica ma ben anco storica, filosofica e letteraria della musica, rendevasi benemerito e distinto. Andremmo per le lunghe se qui volessimo annoverare tutte le istituzioni che la sola città di Londra può vantare destinate alla cultura della musica e alla conservazione delle più savie sue tradizioni. Ne basti accennare la Società dC concerti della musica antica, ove le prime celebrità musicali del tempo nostro, e i più dotti conoscitori e studiosi si raccolgono spesso ad udire ed ammirare i capolavori delle vecchie scuole classiche; e la Società filarmonica destinata a far gli onori della musica moderna, e meno severa dell’altra nella redazione de’suoi programmi, ma senza dubbio più generosa di qualunque simile istituzione cìel mondo incivilito nel premiare splendidamente l’ingegno dei più famosi lions musicali che o tosto o tardi ottengono il tanto bramato onore di farvi le loro prove. Passiamo sotto silenzio i molti Istituti Musicali che la Gran Brettagna può vantare, più specialmente fondati allo scopo di favorire lo studio e i progressi della musica nazionale, tra1 quali è famosa la società dei Melodisti ed Armonisti, e l’altra che ogni anno si produce con un’Accademia di genere singolare chiamata Eisteddvood. Nè si creda che a codeste società piglino parte soltanto persone frivole, o filarmonici oziosi e amanti di passatempi; ma i primi lord de’ tre regni, i più insigni personaggi (’) si fanno un pregio di appartenervi, e ben di rado mancano d intervenire alle sedute che si destinano alle deliberazioni riguardanti il buon procedere e il prosperamento delle Società stesse. Se dall lngliilterra ci volgiamo ad osservar la Germania, vediamo, se non più splendidamente, certo con maggior convinzione ■. " i-i e gravita e vero amore onorata di altissimo culto la musica. Ivi il più modesto suonatore d’orchestra, il più umile organista di villaggio arrossirebbero di non sapere mostrarsi versati nella storia della loro musica nazionale, e stiam per dire saprebbero additarvi colle partiture alla mano le bellezze dei capolavori dei loro Bacii, dei loro Haydn, Beethoven, Mozart; e non diciam già le sole bellezze materiali dell’armonia e dei passaggi, ma sì quelle clic veramente alla parte caratteristica filosofica della musica si riferiscono. Chi poi ha letti gli articoli del sig. Wagner dati in questa stessa Gazzetta avrà potuto farsi miglior ragione del modo col quale in Germania è apprezzata e stiam per dire venerata la musica. Dovremmo stendere una lista troppo lunga solo che volessimo dare qui il titolo delle tante e tante opere scentificlie, dissertazioni, memorie accademiche, ec.,riguardanti la musica, nel solo corso di questi ultimi anni pubblicate nella patria degli autori del Don Giovanni, e del Fidelio. Quanto a’ giornali musicali chi non sa che la Gazzetta Musicale di Lipsia, la quale si pubblica da circa ottantanni, gode una fama europea, ed è un vero magazzino di stupende cose intorno a tutù i rami tecnici, estetici e storici della musica, scritte dalle più dotte penne tedesche? In Francia poi è comunemente noto che que1 medesimi fogli, quelle medesime più gravi periodiche pubblicazioni che con tanto impegno e sì vivo fuoco attendono a svolgere gli argomenti politici e sociali più rilevanti, si fanno un onore, anzi un dovere di occupare di tempo in tempo i loro lettori con articoli critici, con discussioni, con analisi musicali, non giti affidate a soarabocchiatori inesperti, ma sì alle più dotte, alle più stimate penne! - Ivi non solo i BerIioz, gli Adam, i Castil-Blaze. i Blanchard, i d’Ortigue; ma e gli Sthendal, i Villoteau, (t) Il Cardinale ili.ìorek è ora il presidente della Società de’Concerti della Musica antica.