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sè1 il quale in mezzo dello stormo perisce per difetto di forza.
Oltra modo abbandonano il senno alquanti che fidandosi nella loro ricchezza e nella loro potenza, dispregiano sapienza, a’ quali ella sarebbe utile e onesta, però che gli onori e gli uffici a loro sono commessi.
La lingua del lusinghiere è dolce come zucchero e le sue parole più dolci che manna poscia partoriscono figliuoli dogliosi2 e nimici del padre.
Sotto insegne di fedeltà3 umilmente il traditore abbraccia e frodolentemente ride; gran cose promette e sotto spezie d’amore bacia; ma quanto4 crudeli e mortali siano5 i loro inganni le pietre il testimoniano6.
Concio sia cosa che tutti gli altri vizi nella vecchiezza7 manchino, solamente l’avarizia ringiovanisce e piglia forza.
La larghezza chiarifica i suoi possessori, ma l’avarizia i suoi conturba e attrista.
Per li beni si dee secondo ogni ragione ben rendere, ma li benefici e le grazie che sono fatte nel tempo dell’avversitade debbono essere sempre scritte nella memoria, e dinanzi all’altre cose essere messe.
Avvegnachè io non abbia servito nè meritato i benefici da voi ricevuti come si converrebbe, perchè la volontà non vi sia suta, non manca. E ciò considerando che appo voi è manifesto, ricorro ne’ miei bisogni a voi, come a padre e a signore.