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ben pochi segni d’interpunzione. La prima pagina è più difficile ancora a decifrarsi par essere quasi del tutto svaniti i caratteri. Citando questo codice lo ricorderemo colla lettera A.

Segue in ordine di tempo il frammento sunnominato. Si trova nel codice membranaceo N. 1642 probabilmente del secolo XIV. Della rettorica non vi sono che due pagine sole (73-74 del cod.). Precede un’operetta: «Proemii sopra diverse maniere di dire.» Seguita: «Tavole per trovare in che giorno cade la Pasqua. «Questo frammento sfuggito al Lami contiene il prologo che incomincia: Prolagho di frate guidocto da bolognia sopra la rectoricha di tulio, ed il primo capitolo che ha per titolo: Qui tracta sopra sapere bene e ordinatamente favellare, e per quanti modi s’appara bene e dirittamente a parlare e l’usanza che fa bisognio. Dovendo ricordare questo frammento lo chiameremo B.

Il secondo manoscritto completo è cartaceo del secolo XV, segnato ora col N. 1638, e nell’indice del Lami R. IV in fol. N. XXXVI. Non vi sono unite altre opere, se non che seguono: «Proemi sopra diverse maniere di dire.» Leggesi nel titolo il nome del copista Piero di Nicolò di forese. Il carattere è poco intelligibile, tanto più che qua e là i tarli v’hanno fatto nido. Il volume è di 54 pagine; e la rettorica va dal principio fino a pag. 37. — Una annotazione posta sul foglio intermedio fra la legatura ed il testo dice: «Rettorica di Fra Guidotto da Bologna dell’ordine de’ Gaudenti,» e sotto: «Notasi a pag. 27 che il copista ha saltato il secondo trattato per essere ripetuto da Fra Guidotto.» Questa nota per altro deve essere di data molto più recente del codice. Lo ricorderemo colla lettera C.