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che possa essere stato domenicano, dubitando se sia della nobile famiglia dei Guidotti, tuttora esistente in Bologna.
Il Tiraboschi è il primo che ragioni su questo argomento collo spirito investigatore del critico, egli infatti (lib. III cap. X) scrive: Mi sembra probabile assai che i due nomi di Galeotto e di Guidotto, non siano già nomi diversi, nè prenome l’uno e l’altro cognome, ma che per errore de’ copisti siasi cambiato l’uno coll’altro senza però (e qui credo che abbia torto) che si abbia argomento bastante per decidere se il vero nome sia Guidotto o Galeotto... se poi Guidotto era veramente come nel passo medesimo (cioè del Montalbani) si asserisce nobile e cavaliere, è probabile assai che egli fosse dell’ordine de’ Frati Gaudenti che allora fioriva in Bologna.
Chi del nostro frate tesse la vita più lunga e fa maggior numero di supposizioni è il Fantuzzi, della quali farò un sunto, rimandando chi più ne volesse al volume IV della sua opera «Scrittori Bolognesi.» Egli comincia dal riportare le opinioni dello Zeno e dell’Echard, accenna come le idee del Tiraboschi siano nate dalla testimonianza del Montalbani, ed egli pure si accosta a queste opinioni. Non crede per altro che i nomi di Guidotto e Galeotto siano scambiati per errore di copisti, parendogli questo troppo grave errore; lo accetta francamente come frate godente senza discutere l’opinione del Mehus, anzi da questo fatto deduce, che fosse della nobile famiglia dei Guidotti. Di qui allarga il campo delle supposizioni, e accenna come probabilità che abbia in sè buon fondamento, che egli possa essere quel Guidotto Gui-