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si fece dare un taglio da Genicolo barbiere delle donne illustri, onde uscinne molta acqua, che fu la sorgente del lago di Genova, alle cui ripe fu fabbricata la Città consaputa, vedendosi tuttora sulla porta verso Parigi l’iscrizione dicente ex Zenobiae tumidis genibus Geniculi ope genus lymphae scaturiens Genuae lacum, et urbem genuit.

Zenobia adunque trovandosi invecchiata, fece chiamare a se il Protomedico Lachetta, acciò le desse qualche rimedio per isgravarsi dagli anni. Il Protomedico le condusse l’esempio del cocodrillo, che mutando la pelle ringiovenisce più volte, onde consigliò Zenobia di farsi levare tutta la pelle d’indosso. Zenobia, che osservò essere il Protomedico anche molto invecchiato gli disse: tu dovresti avanti d’ogni cosa far lo sperimento sopra di te, perchè ne’ tuoi libri sta scritto, che la prima carità comincia dal secesso, prima caritas incipit a seipso. Rispose il Protomedico: io non ho bisogno di questo rimedio, poichè mi torna a conto di essere sempre vecchio, siccome la vecchiaja è un tributo, che dà credito alla Medica professione. Allora Zenobia gli fece segno di ritirarsi, ed egli all’usanza dei Filistei procedendo a rinculone per non voltar la schiena alla Regina, diede una stincata nella quarra dello scabello, che gli stava dietro, per lo che ebbe a scorticarsi quel poco. Il Protomedico essendosi lacerata la pelle, disse: se io cangio la pelle mio malgrado, è perchè la vipera ha morsicato il ciarlatano.

Moralità.

Quod quisque juris etc.