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Questo pietral campione stava osservando la cresciuta 33 di quell’ispida pianta, e quando la vide giunta all’età di robustezza, se ne invaghì moltamente 34, e cominciando a confabular con essa, le diceva: siate salva dal tuono, Ortica mia vezzosissima: voi siete la prima bellezza degli orti Esperidi, l’unico sostegno dell’immunità degli Arcadi, la chiave della porta di Tebe, la corona del capo di Nabucco, la gloria di Tantalo, e la sanità dell’Eunuco. Io invidio la vostra qualità crescitiva, amo la vostra cute spinosa, e bramo di far con voi amicizia non scandalosa. L’Ortica s’insuperbì a queste espressive insinuazioni; e siccome il suo naturale è aspro, e graffignoso 35, rispose al Sasso con quattro parole molto pungenti, e disdegnose, che lo misero fuor di combatto 36. Il Sasso, che suol essere costante, e fermo ne’ suoi spropositi, non volle desistere dall’impresa: bensì stimò d’impiegare nell’avanzamento delle sdrucciole sue pretensioni le persone più accreditate di quella disabitata foresta. Epperò all’indomane comparve il primo Messo giurato con tre matrone della Puglia, che avevano seguito l’armata Turca nelle guerre del Bosforo, e sotto pretesto di cercare un tesoro nascosto fra le rovine di quel sassoso Promontorio, s’accostarono all’Ortica, e le dissero, qualmente essa colla sua umile petulanza, ed il Sasso colla sua ignoranza avrebbero fatto buona alleanza. L’Ortica, che era già cresciuta due palmi, guardò questa gente d’alto in basso, e con varie satire acutissime se ne sbrigò, e disgustolli a mal segno. Quindi piangeva il Sasso nel mirare di quella