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SCENA IV.

Cib. Credimi, Asinio caro;
     Prendi miglior partito,
     Lascia l’armi, e l’amor, e fatti eunuco,
Asin. » Inique stelle! E poi?
Cib. Fra li più illustri Eroi
     Avrà luogo il tuo nome.
Asin. » Oh santi Numi! E come?
Cib. Di più non ricercare;‬
     Del furioso Orlando
     » Sarai l’emulatore.
Asin. » Oh Sacripante! E quando?
Cib. Allorchè il sole perderà i suoi rai.
Asin. » E dove, dove mai?
Cib. Nel mare di Faenza,
     Là dove ogni nocchiero
     Già perde la pazienza.
     » Nel gran Museo d’Ajace.
     Asinio, ho detto assai, lasciami in pace.
Asin. » Uh dura legge! Oh Principessa audace!


SCENA V.

Som. Le sue nozze tentai sin dalle fasce;
     » Ma contento non Mostrasi l’incauto
     Mio consorte adottivo, il buon Ostilio.
     » Or se fia mai, che il Prence
     » Disperata mi lasci in abbandono,
     Sdrucciola la mia sorte ec.
Cur. Quando ei nacque, non l’ebbe, al dir di Prisco;
     » Nè mai dal Dio d’amore
     » Collo stral fu distinto ec.