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     Dà luogo alla ragion sol di prosapia,
     Ragion suprema d’Imeneo Romano.
     E quindi per la figlia d’un pastore
     Avvien, che un’agnazion perda l’onore,
     E il bianco equestre cingolo si macchi.
     Così dicea de’ servi alla presenza
     Il Cavalier Idiota stando a mensa.
Jet. Dunque che sarà poi?
Ost. La Ninfa stessa, emola degli Eroi,
     Vincer saprà il suo cuor, e il suo desio.
     Non del Ciel pe’ scorruccj,
     Che hanno tutt’altro oggetto,
     Nė per l’insania dell’Equestre Stuolo;
     Ma per serbar a Adramiteno il pio
     Lunga età, e lieti giorni,
     Gli darà un mesto, e generoso addio.
     Già sa, che in Roma i casi furon varj
     Di giusti oppressi per man di sicarj.
Jet. E chi avrà tanto ardire?
Ost. Basta il furor, e l’ambizion ingiusta
     D’Elvia germana del Console Bruto,
     Che ha spergiurato sui polmon di Pluto
     o di far strage, o diventare Augusta.
Jet. Ridicola prosapia!
     Falsa idea dell’onore!
     Tetro chiaror di fatue lucerne
     Va ad illustrar cloache, ombre, e caverne.
               La prosapia degli Eroi
                    Presso è a quella degli armenti,
                    Poichè l’alma de’ parenti
                    Già non passa in corpo a noi.