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               Si rispetti il mio sembiante,
               Che d’un Nume sono amante,
               Ed anch’io son Deità.                      si nasconde.

SCHIENA IV.

Appartamento estrinseco, destinato a Ciborra, ornato di ghette, stivali, e carte geografiche, ed illuminato per la venuta del plenilunio di Marzo.

Adramiteno, e Ciborra.


Adr. Oh quanto deggio, o cara, ai sommi Dei,
     Che libera ti fer da un tradimento!
     Fu il Sacerdote della casta Dea,
     Che preparò il liquor, che t’offendea.
     Io lo credea uno scherzo indifferente;
     Se prendevi il velen, ero innocente.

guardando in fuori.

Cib. Già tutto intesi appieno.
Adr. Ma tu guardami almeno.
     Forse di Roma il Soglio
     Al tuo merto disdice.                           con ironia.
Cib. Una Ninfa infelice
     Non ha sì strano orgoglio;
     Ma Sposa d’un fellon esser non voglio.
Adr. Ciborra del mio amor non prender gioco;
     Pensa a’ miei nascituri...                      con serietà.
Cib. Mettili pur sul fuoco.
               Va nelle selve Ircane
                    A vagheggiar le fiere,
                    O di Sfingi, e Pantere
                    Amabil Genitor.