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Attaccatelo a un legno.
Così fia noto al mondo,
Ch’amo più di me stesso
La vendetta, il rigor, la vita, il Regno.

parte, poi ritorna dicendo

E perchè egli non fugga i sdegni miei,
Mettetegli ben stretti i manichei:
Così con gentilissima maniera
D’ingegnoso ritegno
Ritrova freno una cervice altiera.
                    Aria tepida.
     Come il Leon feroce
          Va a divorar l’abete;
          Ma poi se incontra Ermete
          Comincia a vacillar:
     Così l’accesa foce
          D’un cor che non paventa,
          Si spegne, e si rallenta,
          Se sente a nevicar.

parte di nuovo.


SCHIENA IV.


Gran piazza del foro di Cappadoccia, in cui vedesi da una parte l’incanto dei mobili d’Adramiteno, e dall’altra Saltimbanchi, Cavadenti, Mimi, Zezzoli liscj, Acque, e Covili apparenti.

Ciborra, ed Asinio incatenato per equivoco.

Asin. Principessa gentil, le mie catene
          Opra son di tua man, e i miei tormenti,