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inondano d’ogni parte a solo ingombro degl’intelletti umani apparisse un libricciuolo di lieto viso, e di fronte chiara, e serena, atto a ricrearli. Fu giudicato degno di essere annoverato tra i luminari della Greca sapienza quel filosofante, che la sua vita passò fra le convulsioni d’un riso schernitore: Quanto il sarà maggiormente, chi saprà trovare per gli altri mezzo, e via da mantenersi costantemente in una soave ilarità, e di ridere qualche volta fra le tante noje della vita, dello stato, e dell’impiego? E se si apprezzano, e con soddisfazione si leggono gli scherzi, e le baje di que’ capricciosi cervelli, che

Per passar ozio, e per fuggir mattana,

le lodi cantarono della peste, degli orinali, dei debiti, della stizza, del disonore, della carestia, delle bugìe, della sete, della galea, della zanzara, delle gotte, della tossa, dello sputo, e persin dei proprii escrementi: non si leggerà con piacere, e non si avrà caro un libretto, che in modo più decente, e con attrativa maggiore cava materia di riso da vena più purgata, più nobile, e più doviziosa! Te ne approfitta, o Lettore, e sii felice.