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cognizioni scientifiche, le pratiche, e i termini del foro, del teatro, e della musica in un coi vocaboli, e i modi di dire del vernacolo Piemontese, per far nascere all’improvviso la barzelletta, e lo scherzo, e così mettere graziosamente in canzora le sconvenevolezze, ed anco forse qualche individuo de’ tempi suoi, accoppiando idee piacevolmente stravaganti in guisa del tutto originale: Per modo, che nuova sorgente egli trovò, da cui derivare il burlesco, e non men bella, è forse più difficile, che quella non è, donde la trassero i Berni, i Lasca, i Varchi, i Firenzuola, i Casa, i Bertini, i Molza, i Bronzini, gli Aretini, i Martelli, e s’altri furono, che la burla cercarono, ed il ridicolo nell’arte de sofisti, e nei verisimili.

Or mentre procurò l’Editore di obbligarsi i leggitori Piemontesi con pubblicar queste opere di un lor paesano; voile, perchè gustate fossero anche dagli esteri, aggiugnervi poche note, ed osservazioni, opportune principalmente a spiegare gl’idiotismi del paese; dichiarando, che con questa nuova produzione delle sue stampe non si propose soltanto l’altrui diletto, ma l’utile, ancora, con far sì che tra la folta nebbia de’ grossi, e tenebricosi volumi, che