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nel maggio del 1783 in Vinovo, dove solito era di recarsi a villeggiare; Le cui rare qualità potrebbono esser materia di ben lungo ragionamento a chi ozio avesse per tesserne la vita e raccoglierne gli aneddoti, e i detti spiritosi, che di lui si narrano. Ma non sono qui da ommettere quelle notizie almeno, che giovano a meglio intendere questi suoi scritti, a gustarne vieppiù la facezia, e a render ragione, perchè ricavato abbia la medesima dal fondo suo proprio, anzichè dal fonte comune, donde gli altri d’ordinario l’attingono: Giacchè si sa, che nel parlare, e nello scrivere suol ciascuno cavare espressioni, e fogge di dire dall’arte, ch’egli professa; Talchè dai discorsi anco indifferenti di chicchessia è facile chiarirsi, s’egli sia uomo d’armi, o di legge, se musico, o pittore, o di qual altra siasi professione. Era dunque l’Autore persona grave non men per impiego, che per carattere; E, come dice egli stesso nel sonetto, che va infine della presente edizione (sonetto, che può tener luogo di prefazione), andava componendo questi scritti per suo innocente sollievo. Dotato egli di uno spirito vivace, ed inclinato alla lepidezza anzi che no, dotto in varie scienze, filarmonico eziandio, chiamò a contribuzione le sue