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ponendo in rilievo una serie di fatti che erano sfuggiti ai suoi predecessori, istituendo esperienze alle quali non si era mai pensato ed ottenendo inaspettati, sorprendenti risultati.

Rammenterò qui di volo soltanto la sua memoria sui colombi, la quale costò al Darwin ben dieci anni di lavoro. Ebbe cura d’inscriversi a diverse Società di colombicultori e di raccogliere saggi di tutte le razze conosciute di piccioni. Studiandone i caratteri esterni ed interni colla maggior diligenza, riconobbe ben 150 forme più o meno decise, le quali, se si trovassero in libertà, si riterrebbero per altrettante specie. V’ha di più. Se non si conoscesse la provenienza di queste 150 forme, i loro caratteri ci autorizzerebbero a ripartirle in cinque generi. Invero di fronte ad una così inaspettata diversità, di fronte ad una plasticità così spiccata Darwin si è dimandato se tutte queste specie apparenti potevano rimontare ad una forma iniziale e, dietro un assieme di fatti precisi, di accuratissime sperienze, di rigorose deduzioni, egli ebbe la grande soddisfazione di convincersi e di provare che tutti i piccioni domestici, per quanto diversi, provengono dal piccione torraiolo, dalla Columba livia.