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E nella specie umana quante razze e varietà non sono state distinte!

Ma teniamo pur d’occhio una sola razza, la caucasica. Ebbene, scendendo all’esempio che m’offre il mio cortese uditorio, questa variabilità pone in evidenza che non vi sono due studenti in tutto simili, perfettamente identici.

Per la variabilità, le cui conquiste sono poi confermate, protette da un’altra proprietà fisiologica generale degli organismi, l’eredità, non vi sono due studenti che nei caratteri esterni e nei caratteri interni pienamente si eguaglino.

Varia di molto la loro potenza gastrica, la loro forza cardiaca; varia di molto il loro sistema osseo e muscolare; e mostra spiccate differenze nelle sue svariatissime provincie il loro encefalo.

Di qui emanano le più svariate attitudini, i caratteri, i temperamenti più diversi.

Alla variabilità individuale, all’influenza ereditaria (che può essere in parte anche patologica), aggiungansi le più svariate condizioni sociali, economiche, didattiche, educative;

aggiungasi la lotta per l’esistenza, agli uni già ben nota, mentre agli altri, circondati da un ambiente favorevole, è quasi ancora sconosciuta;

aggiungasi l’incubo della leva negli uni e non negli altri;