Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/81


universale 41

Che regge Insubriain pace alma, e sicura
Ben sarà la pittura
Del bel sembiante altero:
Fede di qui a mille anni,
S'avvien che tanto i danni
Schivi del tempo, e 'l morso invido, e fero,
Ma le bellezze interne,
Tante altre dote sue, chi rende eterne?

Non senza fondamẽto e ragione adữque [Massimo Tirio.] Massimo Tirio Platonico disse che. Omne pulchrum est preciosum. Così [Proculo Lycio.]Proculo Lycio ragionevolmente s'affaticò a provare, ogni bello per natura esser buono, et ogni brutto cattivo. [Baldo.] Baldo famoso Dottor di legge, in confermatione di tutto ciò, nel proemio de Digesti disse che, Decor corporis confert ad felicitatem in hoc mundo. Di qui disse [Apuleio.]Apuleio nel secondo libro della sua Magia, che una vergine formosa se ben è povera, è assai bene dotata. Il che espresse anco [Ovidio.]Ovidio Poeta, dicendo.

Dos est sua forma puellis

Che non han detto i scrittori in lode di questa bellezza? [Euripide.]Euripide Poeta Greco disse che. Prima pulchritudo digna est imperio. Scrive [Heraclide.]Ercalide Lembo che fra Lacedemoni era di grandissima ammiratione un'huomo bello, e una dõna bella. [Homero.]Homero per questo chiamò la Dea Giunone, Albiulna, cioè che hà le braccia bianche. E [Virgilio.]Virgilio chiamò Venere Aurea per la bellezza in que' versi.

Iupiter haec paucis, at non Venus aurea contra
Pauca refert

Così la chiamò anco Simonide Poeta, dicendo.

Non etenim arciferis voluit Venus aurea Persis.
Arcem Graecorum prodere, quam populent.

Monsignor [Monsignor Honorato Fascitello.]Honorato Fascitello in suo bellissimo Endecasillabo, disse ancor egli.

Forma, Lidia, munis est Decorum.

E [Pacato.] Pacato disse questa sentenza Virtuti adulit forma suffragium. Scrive [Nicia Historico.]Nicia Historico Greco nelle cose d'Arcadia, che nelle feste di Cerere Eleusina era questo costume di farsi giudicio della bellezza altrui, come di cosa divina. [Dionisio Leuttrico.]Dionisio Leuttrico riferisce ancor esso, che appresso a gli Elei si ponevano pubblici certami di bellezza, e al vincitore si davano l'arme, che nel tempio di Pallade si consacravano. Scrive anco [Theoforasto.]Theofrasto che appresso a Tenedi, e Lesbi s'osservavano coteste dispute, e questioni. Vogliono alcuni in segno dell'eccellenza de la bellezza corporale, che quella sia indicio, et argomento della bontà interiore et del valore dell'animo dell'huomo, onde Virgilio, disse.

Non equidem existo speravi corpore posse.
Tale malum nasci forma, vel sidere fallor.