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dè quali costui non vale anco un quadrante, se ben s'estima per quest'opera più grande che Senetione, il quale camminava su la punta de' piedi per parere un gigante alla vista di tutti. Ma che, facciamo così. Dica ciascuno il suo parere, che non voglio anco parer io solo quel che affronti il toro, et occupar tutta la sbarra da me solo. Parli un poco sopra questa materia il dottissimo Mosco, e sentiremo quanto si conchiude da questa banda.

Mosco Pedante a nome di tutta la caterva de' Pedanti.
E

Cosa congrua, comminamente consentanea al magisterio nostro in mille pagine già reso celebre, che questo recente Auttore appellato il Garzoni, di lingua garrula più che un crocitante corvo, il quale ha contesto uno emporio di tanto pieno, come l'esteriore imagine indica al mondo, et ove con petulante sermone ha dilaniato l'honor nostro commune, adoprando insanamente il satirico eloquio contra tutti, senza un rispetto al mondo di tanti lumi Tulliani, ch'illustrano il secol nostro con la eleganza, et lepidezza del dire sia verberato per commune ultione, con la scutica nostra magistrale, in modo che egli apprenda quanto sia stato impudente, e temerario a deducere in giudicio voi altri, et noi, con questa sua Platea, dinanzi al foro de i numi etherei, i quali per sua cagione hanno dedecorato si grosso numero d'huomini probi, et per la lor libera loquella, degni del nome di Censorino, o dell'Uticense così glorioso. Ne tu Zoilo audace, d'herculeo valor referto, hai proclamato tanto che basti, perché bisogna che noi altri ancora descendiamo nell'arena, e concertiamo da una parte contra gli hospiti del sopremo Olimpo, et dall'altra contra questo inepto scrittore, che alla similitudine di uno impudentissimo Darethe và provocando Entello seco al certame. Hor non merita quel Choro illepido, di tante blanditie cupidine e aperto hospitio, d'esser deluso di commun consenso, poiché parvi pende si perspicuamente la ragione, asperna in tutto l'equità, flocci pende la giustitia, e si getta dopo il terzo tutti i termini del dovere? Questa non è contumelia illata à voi solamente, ma tange ancora l'honore di noi altri; però fa di mestiero, che tutti conveniamo in uno e pigliamo i pugioni in mano contra loro, per mostrar di non negligere noi stessi e tener poca essistimazione della fama nostra. Io so che Zopiro, e Orbilio, et il facondissimo nostro Timocrate padre dell'urbane lettere approbaranno con tutto il ginnasio insieme la mia opinione, e senz'altro scruttinio di voci, si può contrahere uno accordo fra noi, che sarà tanto essitiale et pernicioso a quelli, quanto a questo. Ma, perché parmi d'intuere già ne gli occhi vostri i fulmini della iracondia impressi, dirò senza cogitar più oltra, che per questo io insieme con voi, et voi insieme con me, debbiate con dire imprecationi insorgere contra loro, e con perpetuo dedecore deprimere tanta petulantia c'hanno havuto in capo. Ignorano