Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/42

mondo tu il vero flagello de gli ingiusti ferittori, e tu fratello di quell'Orco, il qual liberamente dicea di tutti, però a te di ragione s'appartiene reduarguir questo audace Theone, che con rabbiosa loquacità parla d'ognuno, havendo per favore, che la lingua d'Hipponace, et l'amarulentia di Daphit sia attribuita à lui. Questo soggetto così mordace è l'Autore della Piazza Universale di tutte le scienze, et arti del mondo, il quale s'hà preso gioco d'aggravar con le sue parole tutte le conditioni di persone; senza riguardo più di questi, che di quell'altro, et a chi da con la mazza d'Hercole, qual ferisce col tridente di Nettuno, quale stroppia col fulmine di Giove, quale inghiottisce come un'Orco marino, havendo destinato di sommerger con la sua lingua tutto l'universo. A voi tocca, Immortali Dei, di vendicar questi communi oltraggi, e reprimer tanta licenza, quanta un mortale in dispreggio vostro particolarmente adopra. Non sete voi gli inventori delle scienze, et dell'arti, che costui si vivamente tocca? anzi ferisce, e impiaga notabilmente col suo dire? Tu sacra Pallade non sei stata inventrice delle scielte, et eleganti discipline? tu Mercurio felice non hai trovato la Rhettorica? tu Appollo glorioso non sei stato l'inventore della Poesia? voi gratiose Camene non havete inventato la Musica? tu Numeria fortunata non hai investigato l'Arithmetica? tu Marte potente non hai posto in prezzo la militia fiera? tu Polluce valoroso non hai dato nome singolare alla palestra? tu Cerere gran madre della terra non hai insegnato al mondo rozo l'Agricoltura? non è venuta l'Astrologia da Arthlante? la medicina da Esculapio? la Magia da Zoroastro? la Filosofia da Endimione? la navigatione da Dedalo? le leggi da Minos? la pastura dal Dio Pan? la caccia da Diana? l'arte del fabro da Vulcano? et quella delle tazze et de' bicchieri, dal Dio Bacco? Hor non è stata Venere inventrice de gl'amori? Pomona madre de gl'hortolani? Silvano duce de' Porcari, et Boari? Aristeo de' Ceraiuoli? Hippona Dea de' Cozzoni? Laverna de' barri, et mariuoli? Murcea de gli otiosi? Portuno de' Portonari? Consa de' Consiglieri? Dice de' Giudici? Arculo de gli Arcari? Tutano de' Tuttori? Libitina de' Beccamorti? et fin Stercutio non è stato maestro de' curadestri? se tutte le professioni adunque vengon da voi, perché beffarle? perché detraher loro? perché non ci portar rispetto per vostro amore? Ma vedete nuova baldanza di questo Auttore, che vuole imitar Bellorofonte su 'l caval pegaseo, Icaro male accorto con l'ali paterne, Giasone e Tiphi con gli altri Argonauti temerarii, e il superbo Fetonte col carro presontuoso, mentre si leva in aria da se stesso, e si pensa confondere il mondo con ragionare d'ogni materia et professione, che il capriccio, o l'humore fantastico li detta. Veggo miracoli troppo superbi, immortali Numi del cielo, et parmi che torni al mondo un altro Carneade, che né giochi Olimpiaci si gloriò di sapere ragionar d'ogni