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DE' CIRVGICI.
Disc. vij.


F

a Chirurgia per antichità Illustre, et celebre, come prova Cornelio Celso[Cornelio Celso.], nel proemio del settimo libro, secondo il detto d'alcuni hebbe la sua prima origine dà Api Re de gli Egittij ò (come vuol Clemente Alessandrino) [Clemẽte Alessandrino.]da uno più antico di lui, chiamato Mizrai figliuolo di Cain, nepote del gran Noe. Ma il primo che scrisse la medicina delle piaghe si dice esser stato Esculapio Filosofo Greco, huomo di gran dottrina in quei tempi e dipoi successe Pitagora. Empedocle, Parmenide, Democrito, Chirone, Peone, et altri infiniti, de' quali non che i scritti, ma le memorie à pena si riservano fra noi. Racconta Plinio, che il primo che l'essercitò in Roma fu Arcagato della Morea; et dice, che per la gran crudeltà, ch'egli usava in tagliar braccia, gambe, et carne senza pietà veruna, et senza una minima scintilla di compassione, oltra che s'acquistò il nome di boia, et manigoldo, venne in tanto odio appresso à tutti, che di commun consenso lo lapidarono, et lo strascinarono per tutta Roma; e l'arte venne in tanta abbominatione allhora, che publicamente fu discacciata dalla città, e stettero i Romani una infinità d'anni, che non volsero più tolerare i Cirugici dentro alle mura loro. Questo vocabolo di Chirugia è detto da Chir, che vuol dire in Greco mano, et Ergia, che vuol dire operatione, quasi operatione manuale, perche la Chirugia non è altro, che una operatione medicinale col mezzo della mano in carne, nervo, o osso de' patienti, et da' Medici chiamata il terzo instromento della medicina, essendo il primo la dieta, il secondo la potione, e il terzo la Chirugia, come approva Galeno nel cõmẽtario del Reggimẽto de gli acuti, e Damasceno ne suoi Aphorismi. Le specie poi della Chirugia, per testimonio di Gioanniccio sono due, una che c'insegna di operar ne i mẽbri molli overo mediocri, l'altra che c'insegna operare ne mẽbri duri, sono i mẽbri molli et mediocri, carne, nervo, pannicolo, et simili altri teneri mẽbri. Gli duri sono, osso et cartilagine. E in tutti questi deve operare cõ saggia mano il Cirugico prudente, il quale (come insegna Giovãni di Vico nella Prattica della sua Chirurgia) fra l'altre conditioni à lui convenienti, hà da esser giovane ò almien vicino all'età giovanile, acciò ch'egli habbia la mano più destra. et efficace deve esser anco di bel trattenimẽto nel parlare, perche la piacevolezza, e il garbo del ragionamento lo rende più grato al patiente; e non solo può consolarlo, ma darli una viva speranza di dover prestamente guarire, e indurlo con dolce persuasion à lasciarsi porre le mani addosso, e pigliar i suoi medicamenti, ch'importa sopra tutto alla conservatione della vita di ciascuno offeso. La fedeltà, et discrettione supra ogn'altra cosa si richiedono in quello perche se il Cirugico è discreto, et fedele, oltra che acquista ottimo nome presso à tutti, è chiamato ancora volõtieri da ciascuno,