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una lettera dell'alfabetto, cominciando dall'A sino al G. et quella lettera che serve al giorno della domenica si chiama lettera dominicale, overo solare, della quale lettera si fa mutation ogn'anno per due cagioni, come dice Giovanni Stoflerino nel suo klẽdario: prima perche l'anno cõmune solare contien 365 giorni, i quali se tu dividi per sette, trovarai 52. settimane, et un giorno residuo. essendo adunque i caratteri delle ferie sette, cioè. A.B.C.D.E.F.G coi quali più volte replicati cõpiamo, et numeriamo le predette settimane, finalmente ci resta un giorno, per cagione del quale nel klẽdario Romano la lettera A vien posta nel fine dell'anno, cioè l'ultimo dì di Decembre. onde è necessario, che, fornito l'anno, la lettera dominicale si muti:et indi si fà palese ancora, che tali lettere s'enumerano con ordine retrogrado. La seconda causa di tal mutatione procede dall'anno del bissesto, perchè l'anno solare di Caio Giulio Cesare consta di 365. giorni, et hore sei, le quali raccolto quattro anni di lungo, constitutuiscono un giorno, perche sei quattro volte multiplicato rende vintiquattro; et esso giorno ai 14 di Febraro, dove si dice sexto Kalendas Martij, nella sesta di S. Matthia Apostolo è intercalato nella lettera corrente in tal giorno replicata, et per conseguenza, si fa mutatione della lettera dominicale. Eti di qui ha origine il Cyclo solare, il qual Cyclo solare nõ è altro che lo spatio di 28. anni solari, et Cyclo in Greco si dimanda latinamente Orbis, overo Circulus; et solare poi, non perche il Sole in tal spatio di tempo, fornisca il suo corso, circondãdo il suo orbe tutto, ma perche in spatio di 28. anni, tutte le varietà che posson nascere dalla lettera dominicale, et dal bissesto, fanno ritorno a i suoi debiti principii; et la ragione ( come dice Giovanni Lucido) è tale, che essendo i giorni della settimana sette, et avvenendo il bissesto solo nel quarto anno, se per il quattro multiplicaremo il sette, ci riuscirà il numero di anni vintiotto, nel qual tempo tutte le mutationi, et varietà tornaranno alla pristina forma. Se tu vuoi dunque trovare Quotus sit, cioè quanto sia il Cyclo solare, aggiongi à gli anni del Signore nove, et poi partisci il numero raccolto per vintiotto; se niente ti resta, piglia l'ultimo numero del Cyclo solare, cioè il 18. pro Quoto Ma, se te ne resta alcuno, quello ti dimostra il numero del Cyclo predetto, e tale operatione si esplica per gli seguenti versi.

Annis adde novem Domini, partire per octo

Viginti Cyclus sic tibi untus erit

Dal Cyclo del Sole nasce poi la lettera Dominicale, per l'inventione di cui si forma la seguente tavola, con la sua dichiaratione, cominciando dall'anno 1568.