compilarono quel volume di legge chiamato il Codice di Giustiniano, così detto a cogendo, come dice Azone e nella sua somma perché per l'imperio delle leggi siamo isforzati ubedire, il quale fu finito (come nota il famoso giurisconsulto Giovanbattista Casalupi), [Giov. Battista Casalupi.] il terzo anno dell'imperio di Giustiniano, nel tempo del Consolato di Decio, ne gli anni di nostra salute, seicento quarantanove et nel medesimo anno, ai nove d'Aprile fu confermato da lui, di poi volgendo esso l'animo a raccogliere in uno gli infiniti volumi delle risposte de prudenti giurisconsulti, le quali hebber origine antichissima, et specialmente contengono i detti d'Ulpiani, di Gaio, di Scevola, di Gallo, di Papiniano le quali erano confusamẽte raccolto nel libro delle pãdette antiche, dette da Pan, che vuol dire. totum, et decotte. che vuol dir capio, quasi cõprehendenti in tutto, le quali cõtenevano quasi duemila libri, et che già furono in Pisa, et al tẽpo loro Paolo Fiorentino Theologo eccellente, e i Casalupi dissero trovarsi in Fiorenza, commesse a sei huomini illustri, cioè a Tribuniano principale, a Costantino, Theofilo, Dorotheo, Atholino, e Theratino, che insieme cõ undeci altri eccellenti avocati di cause nelle parti Orientali, cioè Stefano Mẽna Prosdocimo, Euthalino, Timoteo, Leonido, Leontio, Plutone, Giacobo Constantino, e Giovanni, leggessero gli immensi volumi della prudenza antica, et riducessero in cõpendio quella infinità di libri, il che fu adempito, et insieme da lui approvato l'anno ottavo del suo impero, e terzo del suo consolato, corrẽdo gli anni del Sig. 614 et così fu cõposto il Digesto di 50. libri in tutto così detto perché digerisce tutte le dispute delle leggi, ma diviso in tre parti principali, in Digesto vecchio così detto perché tratta di quelle cose principalmẽte c'hãno havuto origine dalla più antica ragione, cioè dalla legge naturale, come son quasi tutti i contratti, che per ragione delle genti derivata dalla ragione naturale introdotti sono, et però si suol coprir di cuoio bianco, per significar, quella purità, et semplicità naturale, in quel libro, ch'è detto Infortiato, o perché in quelle siano leggi più forti, et in esso siano trattate l'ultime volontà che sono sottili, o da inforti vocabolo Caldeo, che suona dispositione perché l'ultime volontà sono in quello disposte, perché altre volte fosse perso, e poi ritrovato in Ravenna, et così la legge civile venisse a fortificarsi, et suol coprirsi di cuoio negro trattando di cose meste, come delle cause hereditarie, de testamẽti, de codicilli, et de' beni de' defonti. et finalmente in quel volume, ch'è detto Digesto novo perché dopo la legge vecchia delle dodici, tavole, esplica, et contiene i novi editti de' Pretori, et suol coprirsi di corame rosso, perché tratta sol di materia criminali, come accusationi, homicidij, furti, parricidij, sacrilegij, et di pene sanguinolenti debite a quelle. Mãdati fuor di questi due libri, cioè il Codice, et i Digesti, diede la cura à Tribuniano, Theofilo, e Dorotheo, di cõporre alcune Institutioni per i gioveni, facendovi meschiar dẽtro anco quel tanto, ch'egli haveva emẽdato per sue particolari