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Dopo ci fu «L’esperimentalista involontario» tratta di un gentiluomo cotto in un forno, e ne uscì sano e salvo, non senza aver provata terribile paura...

«Poi «Il giornale di un medico defunto» il cui gran merito è di aver mescolato un linguaggio da energumeno con un greco insipido, due cose che interessano straordinariamente il pubblico.

«In ultimo abbiamo pubblicato «L’uomo nella campana», un articolo, signora Zenobia, che io non saprei raccomandare abbastanza alla vostra attenzione.

«È la storia di un uomo che si addormenta sotto una campana di una chiesa e che viene svegliato dai rintocchi funebri.

«Egli diventa pazzo, e, per conseguenza, tirando fuori il suo libro di note, vi scrive le sue sensazioni.

«Le senzazioni, ecco tutto!

«Se per avventura voi doveste annegarvi, o se foste impiccata, registrate le vostre sensazioni, e ve le pagheranno 10 ghinee al foglio.

«Se volete ottenere dell’effetto, miss Zenobia, curate, curate le sensazioni!»

Non mancherò di farlo, risposi.

«Benissimo, continuò, vi debbo pure accennare alle particolarità di quello che si può dire un vero «Blackwood a sensazione», e voi mi permetterete di ritenere questo genere di composizione come il migliore sotto tutti i rapporti. La prima cosa a farsi è di mettervi voi stessa in una situazione anormale, nella quale nessuno, prima di voi, si sia trovato.