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Il Barone, il quale aveva serbato un silenzio insolito durante il principio della serata, si scosse di un tratto dalla sua apatia, e prese egli stesso a dirigere la conversazione, parlando con ammirazione calda ed eloquente dei vantaggi dei nuovi codici cavallereschi e della bontà ed utilità di tutte le regole minuziose per gli scontri.

La sua eloquenza destò il più grande entusiasmo nei suoi uditori in generale, e riempì invece me di stupefazione, come quegli che sapevo essere il Barone un oppositore di tutto ciò per cui ora tanto s’accalorava e che aveva per tutte quelle fanfaronate il supremo disprezzo, che esse meritano.

Guardandomi attorno, durante una pausa del Barone, sorpresi i segni di un interesse più che ordinario per ciò che si diceva sulla fisonomia di uno degli ascoltatori.

Costui, che chiamerò Hermann, era un originale sotto tutti i rapporti, meno forse per il fatto ch’egli era un gran pazzo. Tuttavia era riuscito a farsi, in certi ritrovi di studenti, una riputazione di profondo metafisico ed anche di possedere qualche talento in logica.

Come duellista poi era fra i più rinomati di G... Ho scordato il numero preciso delle vittime cadute sotto il suo ferro, ma, certo, lo si diceva considerevole. Era un uomo incontrastabilmente coraggioso, ma menava specialmente vanto delle sue complete e minuziose conoscenze in fatto di delicatezza e di etichetta nelle questioni d’onore. Era quella la sua manìa.