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brezza e non dell’ebbrezza alla pazzia. Ed è giusto!»

Nel 1844 lasciò Filadelfia. Tornò a New-York, ove, per colmo di sciagura, s’ammalò. Dopo una lunga convalescenza tornò a scrivere e parve, per qualche tempo, che gli affari suoi prendessero una miglior piega.

Riusci a fondare un giornale Il Broadway Journal, e diede conferenze, recandosi per ciò anche in altre città e facendosi ognor più conoscere.

Ma la forma aggressiva dei suoi discorsi gli fece perdere il frutto d’ogni suo lavoro.

Anche la pubblicazione di parte dei suoi Marginalia che fece nel 1845, cooperò a renderlo inviso a molti, che si vedevano colpiti dalle frecciate della sua critica potente.

Nel febbraio di quell’anno fece stampare il suo capolavoro in versi, Il Corvo, che produsse un effetto enorme.

Ma il giornale non potè essere continuato e l’effimera agiatezza scomparve, lasciando luogo alla solita desolante miseria; e, come si disse, nel 1847, alla morte della moglie, Pöe non aveva letteralmente di che sfamarsi.

Morta la moglie, egli stesso cadde malato e visse a lungo della carità cittadina.

La sua salute era minata. Rimessosi alquanto, riprese a scrivere, sperando di potere di nuovo