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Usher». Ebbene, poco dopo, essendosi Bentley appropriato questo racconto pubblicandolo senza firma, la «Nation», scordandone il vero autore, non solamente la lodò ad nauseam, ma la riprodusse in toto.

XV.

Scott, nella sua «Eloquenza presbiteriana», narra un’antica favola poco conosciuta, nella quale vien bandito un concorso di canto fra l’usignuolo ed il cuculo, essendo giudice l’asino.

Quando ciascuno dei due uccelli ebbe cantato come meglio sapeva, l’arbitro dichiarò che l’usignuolo era un cantatore incomparabile, ma che, per una buona canzone popolare, meglio valeva il cuculo.

Il giudice dalle lunghe orecchie è il tipo perfetto di quella schiera di critici, i quali non sanno fare altro che raccomandare la moderazione, in cui fanno consistere la suprema perfezione letteraria; gente che dileggia Tennyson e porta Addison alle stelle.

XVI.

Il progresso che in questi ultimi tempi hanno fatto le «Riviste», non deve essere considerato una decadenza del gusto e della letteratura americana, come certi critici pretendono.

È invece un segno dei tempi; è il primo indizio di un’êra che spingerà verso tutto quello che è breve, condensato, spontaneo; un’epoca in cui si abbandonerà tutto quanto è faragginoso; è il trionfo