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entro una profusione di fiori olezzanti e dai colori assai vivi occupano i quattro angoli, leggermente arrotondati, della stanza.

Un alto candelabro contiene una piccola lampada antica, ove arde un olio profumato ed è posto presso la testa del mio amico assopito.

Parecchie assicelle leggere e graziose, coi bordi dorati, sospese con cordicelle di seta cremisi con borchiette d’oro, sostengono due o trecento volumi magnificamente rilegati.

Non v’è altro mobile, eccettuata una lampada di Argand: un semplicissimo globo di vetro di color porpora, che pende dal soffitto (che è a vôlta e molto alto) per un’unica e sottile catena d’oro, e spande su tutte le cose una luce al tempo stesso tranquilla e misteriosa.

F. G.