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bre calde, farà meraviglie anche in una camera imperfettamente mobigliata.

Non vi è invenzione più simpatica della lampada astrale. Voglio parlare della bella lampada di Argand, col suo paraluce primitivo di vetro liscio, colla luce chiara di luna eguale e moderata.

Il riverbero in vetro faccettato è una trista invenzione del demonio. La fretta colla quale venne adottato, prima perchè è risplendente, poi perchè costa di più, è un ottimo commento in appoggio alla mia proposizione.

Chi adopera uno di tali abat-jour, deliberatamente, non ha buon gusto od è un servitore cieco dei capricci della moda.

La luce, che passa per tali vanitose abbominazioni, è ineguale, spezzata, dolorosa. Essa basta per guastare tutti i buoni effetti in un ammobigliamento soggetto alla sua detestabile influenza.

Un brutto occhio sciupa più della metà del fascino della bellezza femminina.

In fatto di vetro, generalmente si parte da un falso principio, che cioè la sua qualità ed il suo carattere principale debba essere il luccicchio.

Quale folla di cose sgradevoli questa sola parola basta ad esprimere!

Le luci tremolanti, inquiete, possono essere qualche volta gradite (esse lo sono sempre ai fanciulli e agli idioti); ma nella decorazione di una camera debbono essere scrupolosamente evitate. Dirò di più; la luce fissa, se è troppo viva, neppure essa deve essere accettata.