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Questi delicatissimi, patetici versi «ad Elena» vennero dedicati da Pöe a M.rs Withman, alla quale fu per un momento fidanzato, e la cui amicizia fu una delle poche consolazioni, dei pochi conforti dei suoi desolati ultimi anni.

Le circostanze accennate nel poema sono reali e tutta la fantasmagoria del plenilunio, delle rose, del parco addormentato dipinta dal vero.

Nel 1845 Pöe, una notte, in cammino per Boston, ove era aspettato per una lettura, vide per la cancellata di un giardino una bellissima signora passeggiare solitaria, al chiaro di luna. L’ora, il scenario, i particolari tutti lasciarono in lui un’indelebile impressione quando il caso l’avvicinò a quella donna, un anno, circa, più tardi, egli che aveva già tanto fantasticato su quell’incontro, le indirizzò questa elegia che il Bourget non esita a chiamare una delle più ammirabili che si siano mai scritte.